Il segretario nazionale della Filt Cgil, Amedeo D'Alessio,
interviene sulla segnalazione che l'authority antitrust avrebbe
inviato alla presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e
Senato in materia di autoproduzione nei porti, auspicando che «tale
segnalazione non venga presa in considerazione dal governo».
«L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato -
ha affermato D'Alessio - ancora una volta tenta di intervenire a
gamba tesa sul settore della portualità, provando nuovamente
a minare l'attuale norma che regolamenta l'autoproduzione delle
operazioni portuali». «Risulta davvero incomprensibile -
ha aggiunto - come l'Autorità non abbia minimamente
analizzato i reali pericoli per l'integrità del principio
della concorrenza e quali siano le vere distorsioni che possono
mettere in pericolo l'aspetto pubblicistico e l'interesse generale
del nostro sistema portuale. La norma attuale sull'autoproduzione
tutela la sicurezza dei lavoratori portuali e marittimi, evitando
che si diffondano forme di concorrenza sleale tra le imprese o vere
pratiche di dumping sociale e salariale. L'Antitrust va oltre e
dichiara sbagliato limitare lo scambio di personale tra le diverse
aree demaniali, previsto dall'articolo 18 della legge 84/94,
proponendone la cancellazione con una modifica che, al contrario,
incentiverebbe situazioni di monopolio e cartelli tra imprese
attraverso il controllo, dello stesso soggetto all'interno del
porto, di intere fette di mercato».
«Il mercato regolato dei porti - ha sottolineato D'Alessio
- risulta l'elemento imprescindibile per un corretto funzionamento
del sistema logistico portuale poiché non permette che
singole società condizionino le tariffe e i prezzi al consumo
ad esclusivo appannaggio dei propri interessi e a discapito di
tutti, a partire dai lavoratori. Ci chiediamo, pertanto, se sia
davvero utile al Paese un'Autorità che anziché
regolare il mercato ne facilita la deregolamentazione senza
minimamente occuparsi delle posizioni dominanti che si stanno già
configurando non solo nel settore marittimo e portuale».
«Si accantoni la segnalazione dell'Antitrust - ha concluso
il segretario nazionale della Filt Cgil - e si apra una discussione
sui vari temi che necessitano di un approfondimento a partire dalla
più volte annunciata riforma della portualità,
altrimenti saremo pronti ad attivarci in tutte le sedi ed i tutti i
modi consentiti al fine di tutelare il mondo del lavoro regolato dei
porti».