L'associazione dei terminalisti italiani Assiterminal ha
espresso soddisfazione per gli emendamenti presentati da diversi
parlamentari di maggioranza e opposizione sia sul tema dei canoni
concessori che sul contributo dovuto all'Autorità di
Regolazione dei Trasporti. «Finalmente - ha spiegato il
direttore dell'associazione, Alessandro Ferrari - quantomeno la
platea dei soggetti che prendono posizione su questi temi si è
allargata e si sta creando un fronte compatto e trasversale che
condivide nel merito le stesse istanze e le stesse preoccupazioni».
Assiterminal ha specificato che «le proposte emendative
che mirano a chiarire il criterio di applicazione dell'aumento dei
canoni concessori sono in linea con le dichiarazioni del ministro
Salvini nella conferenza stampa del 7 agosto e con l'impegno profuso
dal vice ministro Rixi: vuol dire che anche il dialogo con Bruxelles
sembrerebbe essere andato a buon fine e che l'intesa nella
maggioranza per portare a termine il percorso parrebbe essere
confermata: ora seguiamo con la consueta massima attenzione la
conclusione dell'iter parlamentare».
«Continuiamo ovviamente - ha precisato Ferrari - a
chiedere l'apertura di un tavolo tecnico per la revisione degli
indici ISTAT sottesi alla determinazione dell'indicizzazione dei
canoni, tema su cui confidiamo che il Consiglio di Stato accolga
anche il nostro ricorso così come avvenuto per i balneari e
per le marine nautiche». Il direttore dell'associazione ha
reso noto che martedì prossimo Assiterminal sarà
audita dalla IX Commissione del Senato in merito all'iter del
disegno di legge Concorrenza, «a cui - ha annunciato Ferrari -
rappresenteremo una proposta normativa per dare corso alla
costituzione delle Comunità Energetiche Portuali: stiamo
condividendo questo percorso - ha specificato - con le associazioni
dello shipping, della cantieristica, del terminalismo e della
nautica da diporto perché l'obiettivo è come sempre
ampliare la base di partecipazione per ampliare il consenso e
provare a puntare al risultato. Lo sviluppo delle CERP - ha
sottolineato - è strategico per la sostenibilità di
una vera transizione energetica negli ambiti portuali e demaniali
marittimi al pari del cold ironing: anzi uno sviluppo efficace delle
CERP dovrebbe essere di aiuto anche ai fabbisogni energetici del
cold ironing così come della produzione di idrogeno. Il tema
della transizione energetica nei porti - ha rilevato Ferrari - sta
finalmente attirando l'attenzione della politica nazionale anche per
quanto agli effetti competitivi delle misure predisposte in ambito
comunitario».
«Le recenti prese di posizione dell'onorevole Frijia e
dell'onorevole Paita, la risposta del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti, gli interventi che si sono susseguiti in questi
giorni a Trieste nel corso dell'evento organizzato da Ambrosetti -
ha proseguito il direttore di Assiterminal - sono il chiaro segnale
che la sostenibilità deve essere compatibile con lo sviluppo
economico, non essere un freno o uno strumento potenzialmente
distorsivo della concorrenza tra porti del sud e nord Europa, oltre
che ovviamente del sud del Mediterraneo: il tema dell'ETS, su cui
concordiamo pienamente con Confitarma e Assarmatori, deve essere al
centro dell'agenda del governo nelle interlocuzioni con Bruxelles».
«Se è vero che i recenti confronti in casa FdI e PD
anche sui temi della riforma della governance hanno visto le
associazioni del cluster particolarmente coese nell'evidenziare
criticità e proporre soluzioni e modelli consequenziali - ha
concluso Ferrari - è evidente che ci si aspetti dalla
politica risposte altrettanto adeguate e coerenti con un'esigenza
del settore di tenuta competitiva: il che si traduce di conseguenza
in tenuta dell'occupazione, dei livelli salariali, delle ricadute
economiche e sociali sui territori ove ciascuna delle nostre aziende
opera e dei contesti produttivi a cui ciascuna delle aziende dei
nostri settori è collegata».