Commentando l'evoluzione negativa in atto del traffico delle
merci movimentato nei porti campani, che nel primo trimestre di
quest'anno ha accusato un calo del -3,8%
(
del
15
settembre 2023), l'amministratore delegato del gruppo
trasportistico salernitano SMET, Domenico De Rosa, ha manifestato
«preoccupazione per questa significativa flessione, che - ha
rilevato - rappresenta a nostro avviso un indicatore economico
fortemente negativo non solo per il Mezzogiorno ma anche per tutto
il Paese. Si tratta infatti - ha affermato De Rosa - di un'ennesima
brusca frenata, che in ultima analisi dobbiamo ricondurre
all'eccessiva attenzione da parte della BCE al rientro
dell'inflazione al 2% e ad una politica monetaria di continuo rialzo
dei tassi di interesse, che ha sottratto risorse agli investimenti
delle imprese e alla capacità di acquisto dei privati
cittadini, danneggiando gravemente l'economia reale. Servono misure
urgenti per favorire la ripresa».
«Ci auguriamo - ha proseguito De Rosa - che la BCE non
alzi i tassi di interesse oltre il 4% toccato con l'ultima stretta
di alcuni giorni fa e che già ad aprile 2024 possa avvenire
un primo taglio. Ma certo è che la crisi energetica ha
contribuito in maniera decisiva alla crescita dell'inflazione. Lo
stesso aumento del petrolio, che attualmente sfiora i 100 dollari al
barile, rischia di infiammare nuovamente l'inflazione, proprio
quando urge un cambiamento radicale nella politica monetaria
perseguita dall'Europa».
«Operando regolarmente nei retroporti di Salerno e di
altri scali del Mezzogiorno - ha aggiunto il CEO di SMET - vogliamo
esprimere preoccupazione anche per la nuova normativa ZES, che crea
una Zona Economica Speciale Unica per tutto il Sud Italia e
stabilisce uno speciale credito d'imposta da cui però vengono
esclusi settori produttivi strategici, tra cui quello dei trasporti.
Confidiamo in modifiche adeguate, che possano attrarre investimenti
collegati ai flussi commerciali internazionali”.