L'Associazione dei Porti Italiani ha manifestato preoccupazione
per la decisione di diverse compagnie di navigazione di non far
transitare le loro navi nel Mar Rosso e nel canale di Suez dopo che
i ripetuti attacchi alle navi presenti nella regione attuati con
missili, droni e imbarcazioni armate hanno fortemente innalzato il
livello di rischio. Assoporti ha evidenziato che ciò può
essere un duro colpo per i traffici delle merci nel Mediterraneo che
va ad aggiungersi agli effetti della direttiva ETS dell'Unione
Europea, già dannosa per i porti mediterranei.
«Abbiamo appreso - ha spiegato il presidente di Assoporti,
Rodolfo Giampieri - che diverse compagnie del settore contenitori e
del settore petrolifero hanno deciso di dirottare le navi su altre
rotte, addirittura circumnavigando l'Africa, per evitare possibili
rischi connessi al conflitto in atto in quell'area geografica.
Naturalmente, queste decisioni ci preoccupano per gli effetti che
potranno avere sulla movimentazione delle merci, sui tempi di
consegna e sui prezzi dei noli, con conseguente riflesso sul costo
dei beni al consumatore finale. Il Mediterraneo, ritornato al centro
delle rotte di navigazione rendendo l'Italia ancor più
strategica, rischia di subire un forzato rallentamento della
movimentazione. Se questa decisione si dovesse protrarre nel tempo -
ha osservato Giampieri - per i porti italiani sarebbe un danno
serio. L'auspicio è che si possa giungere ad una risoluzione
di questa criticità nel più breve tempo possibile».