Il gruppo armatoriale e logistico Mediterranean Shipping Company
progetta di acquisire lo stabilimento della finlandese Wärtsilä
a Trieste, dove assembla motori motori marini? Aspettiamo un piano
per valutare l'iniziativa. Questa la risposta dei sindacati, che
giunge a seguito delle dichiarazioni di ieri del presidente del
gruppo MSC, Gianluigi Aponte, sul possibile insediamento nello
stabilimento giuliano di impianti per la costruzione di carri
ferroviari che sono state raccolte dai quotidiani “Il Secolo
XIX” di Genova e “Il Piccolo” di Trieste.
«Non comprendiamo - ha affermato il segretario nazionale
della Uilm, Guglielmo Gambardella, apprendendo la notizia - i motivi
di un accordo tra Wärtsilä ed il gruppo Aponte al di fuori
del tavolo aperto da tempo al Ministero delle Imprese e del Made in
Italy, dove è avviato un percorso finalizzato alla
reindustrializzazione del sito produttivo di Trieste. Ricordiamo che
Wärtsilä si è impegnata con il governo, le
istituzioni e le parti sociali a condividere le eventuali
manifestazioni d'interesse che si sarebbero palesate da parte di
nuovi investitori. Ci sembra evidente che Wärtsilä e non
solo giochino a carte coperte. E questo è un punto da
chiarire immediatamente». «Riteniamo che le
dichiarazioni di Gianluigi Aponte, pur essendo importanti in merito
alla complessiva salvaguardia occupazionale legata alle attività
dismesse dalla multinazionale finlandese - ha proseguito Gambardella
- devono essere verificate se corrispondenti all'obiettivo di
assicurare una continuità produttiva ad elevato valore
aggiunto, alla valorizzazione delle professionalità
dell'occupazione ma, soprattutto, se sostitutive o aggiuntive al
progetto annunciato da Ansaldo Energia al suddetto tavolo
ministeriale. La disponibilità offerta da Ansaldo Energia di
presentare un progetto industriale andava nella direzione, da noi
auspicata, di costituire un polo aggregatore di iniziative ad alto
contenuto tecnologico per la produzione di energia green ed una
filiera strategica nazionale. In questa direzione ed a supporto
della reindustrializzazione si stava costruendo, anche con il
contributo delle organizzazioni sindacali, il previsto Accordo di
Programma funzionale allo scopo».
«Per quanto ci riguarda - ha concluso il segretario
nazionale della Uilm - abbiamo sempre ribadito che l'obiettivo di
individuare la migliore soluzione per la reindustrializzazione del
sito di Trieste poteva essere raggiunto solo se il sistema Paese si
fosse adoperato con tutte le sinergie necessarie per un progetto
così ambizioso. Per la Uilm questo rimane l'unico modo per
avere successo. Auspichiamo che nel previsto incontro di domani al
Ministero delle Imprese e del Made in Italy si possa fare chiarezza
su come il governo intenda procedere».
Anche rappresentanti di Fim e Fiom hanno affermato che nel corso
dell'incontro di domani al Ministero attendono chiarimenti sul
progetto di MSC.