Quarantaquattro associazioni europee del settore dei trasporti
hanno sollecitato le istituzioni dell'Unione Europea ad assegnare
più risorse finanziarie al comparto essendo questo di
importanza strategica per rispondere alle sfide geostrategiche,
ambientali e di capacità dell'Europa come dimostrano - hanno
evidenziato - le crisi recenti e in corso. «Se l'Europa vole
rafforzare la propria resilienza, essere leader nella transizione
verso l'energia a zero emissioni e, infine, completare la rete
transeuropea dei trasporti - hanno sottolineato in un comunicato
congiunto - deve tradurre le sue parole in fatti e riflettere queste
ambizioni nel nuovo bilancio dell'UE per i trasporti».
«Il rilevante ed eccedente numero di domande nell'ambito
dell'attuale importo assegnato dal programma Connecting Europe
Facility al settore dei trasporti - hanno rilevato le 44
associazioni - evidenzia ancora una volta che le ambizioni e le
sfide sono elevate, ma non vengono soddisfatte con il necessario
sostegno da parte dell'UE. La conclusione per i leader e i politici
europei dovrebbe essere chiara: questo per l'Europa è il
momento di invertire la tendenza all'insufficiente finanziamento del
settore dei trasporti e di alzare l'asticella. Un CEF ancora più
consistente per il settore dei trasporti, o un analogo strumento di
finanziamento, è la migliore garanzia per fornire un elevato
valore aggiunto all'UE, per promuovere condizioni di parità
in tutta l'Europa e per permettere investimenti senza pentimenti».
In occasione della comunicazione odierna, l'European Sea Ports
Organisation (ESPO) ha ricordato che nel decennio 2024-2034 gli
investimenti necessari nei porti europei ammontano a più di
80 miliardi di euro, destinati principalmente, per il 26%,
all'espansione delle aree portuali, delle banchine e dei terminal,
per il 24% alla realizzazione di infrastrutture e servizi necessari
per la transizione energetica dei porti e delle attività
marittime, per il 10% al miglioramento degli accessi marittimi, per
l'8% alle infrastrutture per migliorare lo spostamento delle merci
all'interno dei porti e per il 7% all'acquisto di attrezzature e
alla realizzazione di sovrastrutture.
Il comunicato congiunto è stato sottoscritto da ACI
Europe, ARDAN, ASECAP, CER, CLECAT, CLIA Europe, COCERAL, CPMR, EBU,
ECASBA, ECG, ECSA, EFIP, EIM, EIT UM, EMPA, EMTA, ERF, ERFA, ESC,
ESO, ESPO, ESPORG, ETA, ETF, EuDA, Eurocities, Europlatforms,
FEPORT, FERRMED, FIEC, INE, IRU, IWI, IWTP, POLIS, SEA Europe, UETR,
UIP, UIRR, UITP, UNIFE, UNISTOCK e Waterborne.
|