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TRASPORTO FERROVIARIO
Proposte di Fermerci per evitare che il comparto ferroviario delle merci cada in una profonda crisi
Le previsioni per il 2024 indicano un'ulteriore perdita del -6,7% del traffico ferroviario cargo
Roma
2 ottobre 2024
Avvertendo che il comparto ferroviario delle merci, che conta
oltre 15.000 lavoratori, si sta avviando verso una crisi, oggi
Fermerci, l'associazione degli operatori di questo segmento del
trasporto ferroviario, ha presentato al governo un pacchetto di
dieci proposte per salvare il comparto. «Siamo - ha spiegato
il presidente di Fermerci, Clemente Carta - molto preoccupati per il
taglio di 55 milioni di euro destinati per il 2024 al settore
ferroviario. Questa decisione produrrà una riduzione
significativa delle risorse destinate a nuovi carri e locomotive per
il trasporto ferroviario delle merci, compromettendo seriamente la
capacità operativa e finanziaria delle imprese del comparto
logistico ferroviario». Ricordando che le aziende del settore
avevano pianificato investimenti strategici basati sulle misure
incentivanti approvate nel luglio 2023 dalla Commissione Europea,
Carta ha specificato che «questi investimenti, per un valore
di 700 milioni di euro sono stati utilizzati per l'acquisto di 196
nuove locomotive. Tuttavia - ha rilevato - il taglio dei fondi mette
a rischio l'implementazione di questi progetti essenziali per la
modernizzazione del settore e la transizione verso un trasporto a
basse emissioni di carbonio». «Oltre al taglio degli
incentivi - ha aggiunto Carta - una serie di ostacoli operativi e
infrastrutturali sta colpendo gravemente la capacità delle
aziende di garantire un servizio efficiente. Le interruzioni delle
linee ferroviarie dovute ai lavori infrastrutturali del PNRR, che si
protrarranno fino al 2026, hanno già ridotto la capacità
di trasporto ferroviario di oltre il 50% nel 2024, con punte del 60%
durante i mesi estivi. Queste interruzioni non solo rallentano i
tempi di consegna, ma compromettono gravemente la competitività
delle aziende italiane che operano nel trasporto merci».
Fermerci ha ricordato che, a peggiorare ulteriormente la
situazione, dal 2023 fino ad oggi sono state le chiusure dei
principali valichi alpini come il Frejus e il San Gottardo, che
limitano l'accesso ai mercati europei, creando colli di bottiglia
nel sistema logistico nazionale. «Questa situazione - ha
proseguito Carta - sta mettendo sotto pressione l'intero comparto.
Inoltre, le recenti alluvioni in Emilia-Romagna, insieme alla crisi
del Mar Rosso, hanno contribuito a un crollo del traffico
ferroviario. Nel 2023, il settore ha registrato un calo del 3,2%
rispetto all'anno precedente, e le previsioni per il 2024 indicano
una perdita ulteriore del 6,7%, con un impatto economico stimato in
90 milioni di euro di perdita di fatturato per intero settore.
Questi dati allarmanti proiettano scenari simili per i successivi
due anni, mettendo a rischio non solo le imprese ma anche i 15.000
lavoratori impiegati nel settore».
Evidenziando che le condizioni in cui gli operatori del settore
ferroviario merci sono costretti a lavorare rendono la situazione
non più sostenibile, Carta ha denunciato che «questo
crea profondi disagi al sistema industriale italiano e alle economie
locali. Chiediamo con forza al governo - ha affermato - un
intervento urgente per evitare una crisi disastrosa dalle
conseguenze imprevedibili».
Le proposte di Fermerci per scongiurare questa crisi partono
dalla richiesta di un ripristino immediato dei fondi già
previsti, per garantire la prosecuzione degli investimenti nelle
nuove locomotive e carri ferroviari, e da una migliore
pianificazione delle interruzioni ferroviarie garantendo un
coordinamento più efficace dei lavori infrastrutturali del
PNRR con gli operatori, minimizzando l'impatto negativo sulla
capacità di trasporto. Inoltre sono richiesti il raddoppio
del contributo per il Ferrobonus nazionale fino al 2026, per
incentivare l'uso del trasporto ferroviario rispetto a quello su
gomma, l'aumento del +20% della contribuzione prevista dalla Norma
Merci fino al 2026, a sostegno delle imprese che devono affrontare i
crescenti costi operativi, la creazione di un Ferrobonus regionale,
con l'implementazione di incentivi in ogni Regione laddove non
presenti, e la creazione di un Ferrobonus portuale per incentivare
la manovra ferroviaria nei porti, con un sostegno economico da parte
delle Autorità di Sistema Portuale, per potenziare il
trasporto merci via treno.
Infine Fermerci chiede voucher per la formazione del personale
erogando contributi direttamente agli allievi per incentivare
l'acquisizione di competenze nel settore ferroviario, l'attuazione
delle misure di digitalizzazione del PNRR al fine di accelerare la
digitalizzazione del settore per migliorare l'efficienza operativa e
la competitività, l'alleggerimento delle procedure di
pagamento dei bonus con la semplificazione delle procedure
burocratiche per garantire un accesso rapido ai fondi e agli
incentivi destinati al settore e l'introduzione di un sostegno
pluriennale a copertura dei costi che le imprese ferroviarie
dovranno obbligatoriamente sostenere per l'adeguamento delle
locomotive al sistema europeo ERTMS di gestione, controllo e
protezione del traffico ferroviario.
Ribadendo la disponibilità di Fermerci a collaborare con
il governo e tutte le istituzioni competenti per individuare le
soluzioni necessarie a superare questa crisi, Carta ha sottolineato
l'importanza che «il comparto ferroviario delle merci venga
riconosciuto come strategico per il futuro del nostro Paese, sia dal
punto di vista economico che ambientale».
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