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I lavori che interesseranno lo svincolo di Busalla
sull'autostrada A7 Genova-Milano, che comporteranno la chiusura del
casello, allarmano Federlogistica che ricorda come ogni giorno da
questo casello transitino almeno 8.000 veicoli, con una percentuale
crescente di Tir in provenienza e destinazione il porto di Genova.
La federazione teme che la chiusura dello svincolo per oltre sette
mesi all'anno, la prima volta a partire dall'autunno prossimo sino a
maggio inoltrato, quindi nel corrispondente periodo del 2026, rischi
«di trasformarsi in un vero e proprio paradigma della
pericolosissima e sempre meno conciliabile convivenza fra grandi
lavori sulla rete autostradale e traffico di merci su gomma».
«È vero - precisa Davide Falteri, neo presidente di
Federlogistica - con la chiusura del casello di Busalla e con
l'obbligo di dirottare parte del traffico sulle strade provinciali
specie con destinazione e provenienza le numerose aziende (più
di 2.000 con oltre 6.000 addetti) che caratterizzano il territorio
metropolitano genovese all'imboccatura della Valle Scrivia, è
già stata decisa un'esenzione del pedaggio autostradale da
Ronco Scrivia a Genova. Ma ciò - avverte Falteri - rischia di
cambiare ben poco dal punto di vista delle conseguenze operative di
un provvedimento, la chiusura di Busalla, che eufemisticamente viene
definito impattante».
«Il caso di Busalla - prosegue il presidente di
Federlogistica - crea un ennesimo precedente in una regione, la
Liguria, martoriata dai cantieri autostradali e quindi da un
congestionamento ormai perenne della rete. Oggi si calcola che per
coprire i 140 chilometri di autostrada che separano il casello di
Milano da quello di Genova ovest, i tempi di percorrenza siano
mediamente superiori del 30% rispetto a quelli di 6/7 anni addietro,
a causa della apertura a macchia di leopardo, di una infinita
sequela di cantieri autostradali; e ciò senza contare le
ulteriori soste improduttive causate dai blocchi ai varchi portuali
derivanti non da incrementi di traffico, ma dal congestionamento
cronico degli stessi».
Secondo Federlogistica, dando per scontato che i lavori non
possano essere né rinviati, né spalmati in modo
diverso nel corso della giornata, l'unica risposta passa attraverso
un controllo telematico e informatico dei flussi che renda possibile
un arrivo scaglionato delle merci e dei camion ai varchi portuali e
viceversa. «Non stiamo dissertando, come troppo spesso si fa,
di progetti a ampio respiro - conclude Falteri - bensì di
misure di controllo immediato che consentano di cadenzare arrivi e
partenze fra l'altro consentendo all'autotrasporto di non subire gli
extra oneri derivanti dalla mancata programmazione logistica; oneri
solo in piccola parte compensati dai congestion fees che già
oggi vengono applicati nel porto di Genova. Poniamoci l'obiettivo di
fare di Busalla il laboratorio per la verifica e l'implementazione
di soluzioni serie sul controllo del traffico camionistico e dei
flussi logistici».