
Il World Shipping Council (WSC), l'associazione internazionale
che rappresenta le principali compagnie di navigazione del trasporto
marittimo di linea, ha scritto all'Office of the United States Trade
Representative (USTR) in merito alle misure presentate lo scorso
mese dall'ufficio dell'amministrazione federale statunitense per
contrastare la concorrenza cinese nel mercato della cantieristica navale
(
del
18
aprile 2025). Se il WSC ha ripetutamente espresso in precedenza
le proprie perplessità sull'efficacia di tali misure e sulle
ripercussioni negative che avrebbero sulla stessa economia
americana, nella lettera l'associazione si sofferma sull'impatto
negativo che i provvedimenti avrebbero sulle esportazioni
statunitensi via mare di auto e altri veicoli prodotti dalle aziende
americane, export che ha un valore di 20 miliardi di dollari,
provocando anche un aumento dei prezzi dei veicoli per i consumatori
americani.
Il WSC ha chiesto pertanto all'USTR di aprire un fascicolo
sull'Allegato III della Sezione 301 del Trade Act del 1974, che
consente al presidente americano Trump di introdurre misure per
contrastare pratiche adottate da nazioni che sono ritenute sleali e
a danno del commercio statunitense, al fine di raccogliere commenti
pubblici. «Un periodo di commenti di 30-60 giorni - spiega
l'associazione nella lettera - consentirebbe all'USTR di beneficiare
delle osservazioni del pubblico e non intralcerebbe l'USTR dato che
la procedura si concluderebbe ben prima della data di entrata in
vigore annunciata dall'USTR, il 14 ottobre 2025».
In particolare, ad avviso del WSC, sarebbe necessario rivedere
la misura che prevede l'applicazione di tasse a carico di tutte le
navi straniere: «quasi tutte le navi porta-veicoli che servono
gli Stati Uniti - spiega l'associazione - sono costruite all'estero.
Imponendo una tassa a tutte le navi straniere, dato che attualmente
le navi porta-auto costruite in Cina rappresentano il miglior
rapporto qualità-prezzo sul mercato, l'USTR sta di fatto
incentivando l'acquisto di navi costruite in Cina. Oltre a ciò,
le tasse su tutte le navi straniere superano di gran lunga
l'autorità dell'USTR relativamente al 301, che gli impone di
elaborare una misura correttiva per limitare il comportamento della
Cina ritenuto perseguibile nell'indagine. E, come già
affermato da WSC nei nostri commenti all'USTR durante questo
procedimento, le tasse retroattive sulle navi cinesi già
costruite non contribuiranno in alcun modo a limitare il
comportamento ritenuto perseguibile dall'USTR».
Inoltre, il WSC contesta l'utilizzo del parametro car equivalent
unit (ceu) per il calcolo delle tasse a carico delle navi. «Il
ceu - specifica l'associazione - non ha una definizione
universalmente accettata e i ceu delle navi porta-auto possono
variare in base all'adeguamento delle configurazioni del ponte per
il trasporto di diversi tipi di carico, ad esempio per il trasporto
materiale rotabile pesante di grandi dimensioni o per il trasporto
dei veicoli dei passeggeri. Si noti inoltre - precisa il WSC - che
l'utilizzo del parametro della stazza netta dell'Allegato II non
sarebbe appropriato per le navi porta-veicoli, dato che la loro
struttura chiusa produce un calcolo del tonnellaggio netto
estremamente elevato. Un parametro migliore - suggerisce
l'associazione - potrebbe essere una tariffa per veicolo
trasportato, con un credito per ogni veicolo esportato sulla stessa
nave».
Il WSC lamenta anche che le misure non includano un limite alle
tasse per più di cinque viaggi all'anno e che non includa
esenzioni per le car carrier impiegate nell'ambito del programma per
la sicurezza marittima dell'US Maritime Administration e per le navi
di piccole dimensioni.
«Questi - precisa il WSC - sono solo alcuni dei motivi per
cui i calcoli dell'Allegato III sono errati. L'apertura di un
fascicolo relativo all'Allegato III consentirà all'USTR di
valutare aspetti peculiari del settore delle navi porta-veicoli, che
presenta configurazioni delle rotte, dimensioni delle navi e servizi
differenti da quelli dei fornitori di altri tipi di trasporto
marittimo, inclusi gli operatori di navi portacontenitori, e di
raccogliere le informazioni necessarie per modificare al meglio
l'Allegato III».
La lettera, a firma del presidente e amministratore delegato del
World Shipping Council, Joe Kramek - si conclude ricordando che «il
World Shipping Council sostiene pienamente l'obiettivo dichiarato
dell'amministrazione di rivitalizzare l'industria marittima e
cantieristica statunitense. Il WSC e le sue compagnie associate
ribadiscono la loro disponibilità a mettere a disposizione la
loro considerevole competenza per assistere l'amministrazione nel
suo obiettivo di rivitalizzare l'industria marittima e cantieristica
statunitense».