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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVII - Numero 9/2009 - SETTEMBRE 2009
Studi e ricerche
Pubblicata la "Rivista annuale 2009 degli operatori
mondiali di terminal contenitori" della Drewry Shipping
Consultants
La pubblicazione dell'ultima rivista annuale degli operatori
mondiali di terminal contenitori della Drewry arriva in un momento
di continua incertezza nell'economia mondiale.
È probabile che la contrazione dei risultati dei porti
containerizzati a livello globale nel 2009 sia superiore al 10%.
Per il 2010, la Drewry si aspetta di assistere a poca o nessuna
crescita e prevede che ci vorrà il 2011 prima che possa
tornare una modesta ripresa della crescita della domanda… ed
il 2012-2013 prima che la maggior parte delle regioni possa
assistere nuovamente al conseguimento dei propri livelli del 2008
per quanto riguarda le prestazioni.
Solo un anno fa, c'erano ancora preoccupazioni diffuse in ordine
alla crescente carenza di capacità nel settore dei terminal
contenitori in relazione alla domanda, che cagionava periodici colli
di bottiglia nella filiera delle forniture.
Adesso, la capacità inerente ai terminal contenitori sarà
assoggettata ad una pressione molto minore nel corso dei prossimi
anni, dal momento che i traffici mondiali di contenitori si stanno
contraendo, o per lo meno crescono molto più lentamente di
quanto non fosse previsto in origine.
Si prevede che la maggior parte dei principali operatori di
terminal container aggiunga capacità alle proprie reti non
prima del 2014.
Tuttavia, questo rapporto chiarisce che la mutata situazione
economica significa che essi hanno adottato una valutazione più
prudente delle prospettive future.
I progetti di espansione della capacità sono stati
accantonati, differiti o annullati in una scala senza precedenti,
sebbene vi sia una carenza di trasparenza in ordine ai piani degli
operatori globali che rende assai difficile una valutazione accurata
dei piani di sviluppo della capacità.
Il generale rallentamento dell'economia potrebbe senz'altro
comportare la conseguenza che alcuni investitori debbano cedere ad
altri i propri interessi terminalistici e questo potrebbe creare
opportunità per gli operatori terminalistici e gli
investitori finanziari globali dotati di un accesso immediato ai
fondi necessari.
I portafogli terminalistici che con maggiori probabilità
potrebbero diventare disponibili a giudizio della Drewry sono quelli
appartenenti alle linee di navigazione.
Poiché tutte le linee di navigazione containerizzate sono
sottoposte ad una intensa pressione finanziaria, e addirittura ci si
aspetta qualche fallimento fra loro, la vendita di alcuni beni
terminalistici detenuti dai vettori sembra verosimile nel prossimo
futuro.
In qualsiasi iniziativa di fusione e/o acquisizione, di
particolare interesse risulta essere la valutazione dei beni
portuali e terminalistici.
Nel periodo di punta di crescita della domanda e di interesse
all'acquisizione di terminal nel corso del periodo 2005-2007, le
società portuali venivano valutate (e pagate) secondo
multipli di EBITDA (utile aziendale prima degli interessi, delle
imposte, delle tasse, delle componenti straordinarie, delle
svalutazioni e degli ammortamenti) superiori a 20 volte.
Con la caduta della domanda ed il crollo del credito, questi
giorni sono finiti, almeno per il momento.
L'evidenza dei fatti suggerisce come ora la normalità sia
costituita da multipli di EBITDA di circa 8-12 volte, ma ancora si
devono realizzare accordi che cementino questi nuovi livelli del
mercato.
L'impatto della crisi economica globale si riflette in qualche
misura nelle prestazioni finanziarie degli operatori terminalistici
globali.
I proventi sono diminuiti per un certo numero di società
ed il tasso di incremento del fatturato e del profitto rispetto al
2007 è stato assai inferiore a quello dei precedenti 12 mesi.
Tuttavia, nel 2008, tutti gli operatori di terminal container
globali i cui dati sono disponibili hanno realizzato profitti
EBITDA/netti positivi.
Data la repentina contrazione dei volumi containerizzati nel
2009, ci si può aspettare una prestazione finanziaria più
debole.
Tuttavia, la Drewry nota che, mentre i livelli assoluti di
profitto inevitabilmente caleranno nel 2009, è probabile che
molti operatori terminalistici globali siano ancora in grado di
conservare un margine di EBITDA ragionevolmente robusto in termini
percentuali.
Questo costituirà un conseguimento notevole nella
peggiore annata del settore mai sperimentata prima.
La classifica contenuta nell'ultima pubblicazione della Drewry
Shipping Consultants presenta la PSA (Port of Singapore Authority)
al primo posto, e ciò non rappresenta una sorpresa; si tratta
della prima società a far registrare volumi annui superiori
ai 50 milioni di TEU.
La HPH (Hutchison Port Holdings) conserva la posizione numero
due e ha avuto un'annata relativamente tranquilla in termini di
incremento da un anno all'altro, con un aumento dei traffici di
appena il 2,4% per 34,4 milioni di TEU rispetto ai volumi del 2007.
Fra coloro che hanno movimentato la classifica nel 2008, cioè
quelli che hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra, vi è
un operatore terminalistico internazionale, la DP World, e due linee
di navigazione che hanno dato impulso alla propria rete
terminalistica, segnatamente la COSCO e la MSC (Mediterranean
Shipping Company).
I traffici della DP World sono aumentati del 13,8% nel 2008
rispetto ai volumi del 2007, per un ammontare di 32,9 milioni di
TEU.
I volumi della COSCO hanno totalizzato 11,1 milioni di TEU, con
un incremento del 13,4% rispetto ai volumi del 2007, mentre i
risultati della MSC hanno fatto registrare un tasso di crescita
appena inferiore al 13,3% per 7,9 milioni di TEU complessivi.
Vista da un'altra prospettiva, solo tre delle 10 società
prese in considerazione sono state in grado di riportare una
crescita a due cifre, mentre due di loro, la Eurogate e la SSA
Marine, in realtà hanno fatto registrare una prestazione
inferiore a quella del 2007, vale a dire -0,3% e -6%
rispettivamente. (da: portstrategy.com, 16.09.2009 +
drewry.co.uk news)
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