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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 15 GIUGNO 2018
TRASPORTI ED AMBIENTE
LA COMPLESSITÀ DELLE REGOLE IMO 2020 SULLO ZOLFO PER I
CARBURANTI BUNKER
L'ultima normativa ambientale relativa al trasporto marittimo e
l'incombente regolamentazione del 2020 sui bunker costituiranno un
punto centrale nella discussione che ci si aspetta avverrà ad
Atene nel corso delle prossime due settimane.
Nel suo ultimo rapporto settimanale, il broker marittimo
Intermodal nota che "fra i diversi argomenti scottanti che
saranno discussi nel corso della settimana Posidonia, la
regolamentazione della International Maritime Organization che
entrerà in vigore a gennaio del 2020 e richiede alle navi di
ridurre il contenuto massimo di zolfo dei loro carburanti allo 0,5%
andrà senz'altro sotto i riflettori".
La discussione sui carburanti diventa sempre più
interessante in seguito al recente rialzo del petrolio che ha
portato il riferimento globale Brent al livello più alto
dalla fine del 2014 sino a circa 80 dollari USA la settimana scorsa
prima di riattestarsi a quasi 75 dollari USA.
La Intermodal afferma che "secondo l'ultimo rapporto della
Morgan Stanley, oltre agli essenziali fondamentali ed alle
esternalità politiche, i prezzi del petrolio subiranno serie
conseguenze quando saranno vigenti le nuove regole del trasporto
marittimo internazionale, che imporranno una revisione dei tipi di
carburante prodotti dalle raffinerie, e spingeranno il greggio Brent
fino a fargli raggiungere i 90 dollari USA al barile entro il 2020.
Un incremento della domanda dei carburanti a basso contenuto di
zolfo farà aumentare la domanda di prodotti a distillazione
media (diesel e gasolio marittimo), cosa che comporterà la
significativa necessità di un quantitativo maggiore di
greggio, inducendo altresì differenziali più alti fra
il prezzo del greggio ed il prezzo dei prodotti raffinati e facendo
impennare i prezzi del petrolio.
Di conseguenza, diversi carburanti ibridi (olii combustibili a
contenuto di zolfo ultra basso) saranno commercializzati dalle
raffinerie e dagli operatori commerciali; tuttavia, essi presentano
diversi campanelli d'allarme (fra gli altri, le questioni legate
alla compatibilità).
Pertanto, sembra davvero improbabile che le raffinerie, gli
operatori commerciali e i fornitori di bunker si diano da fare per
commercializzare una soluzione universale di prodotti di olio
combustibile a basso contenuto di zolfo.
Questo provocherà un eccesso di offerta di olio
combustibile ad alto contenuto di zolfo che ci si aspetta metta
pressione alle raffinerie affinché producano più
carburanti distillati".
Secondo Ilias M. Lalaounis, broker acquisti e vendite alla
Intermodal, "i dati del rapporto suggeriscono che i mercati dei
distillati medi sono già piuttosto ristretti per quanto
attiene l'offerta; in altre parole, che le scorte di diesel e
gasolio nei principali hub di stoccaggio in Europa, negli Stati
Uniti ed in Asia sono attualmente al di sotto delle loro medie
stagionali quinquennali.
Allo stesso tempo, la domanda per questi distillati cresce
annualmente di 600.000 barili al giorno dal 2011, accelerando sino a
800.000 barili al giorno nel corso degli ultimi trimestri.
Secondo studi recenti, ci si aspetta che il regolamento dell'IMU
dia un impulso alla domanda di altri 1,5 milioni di barili al giorno
entro il 2020 per soddisfare la domanda aggiuntiva di carburanti.
Poiché gli attuali fondamentali così come
l'impatto del regolamento IMO puntano a prezzi del bunker più
alti, la velocità ed il consumo delle navi sono ancora una
volta sotto i riflettori.
Di conseguenza, l'installazione (o meno) di filtri depuratori
suscita già un grosso dibattito fra gli armatori ed i
noleggiatori.
Se la suddetta analisi si dimostra corretta ed un improvviso
incremento della domanda di distillati medi si combina con la
fornitura di prodotti a distillazione media così come con i
prezzi del petrolio greggio e ad un eccesso di fornitura di olio
combustibile ad elevato contenuto di zolfo, allora il differenziale
di prezzo fra il gasolio marittimo a basso contenuto di zolfo e
l'olio combustibile ad alto contenuto di zolfo sarà senza
dubbio notevole.
La domanda è per quanto tempo esisterà un grande
divario di prezzo e se esso sarà sufficiente per il recupero
del costo dell'investimento iniziale per l'installazione di un
filtro depuratore.
In altre parole, ci si domanda se questo differenziale di prezzo
incentiverà le raffinerie ad investire in installazioni ad
alto costo e ad aggiornare le proprie attuali infrastrutture e
quanto tempo ci vorrà per questo processo".
Lalaounis ha aggiunto che "in un contesto di costi elevati
dei bunker dopo il 2020, i noleggiatori molto probabilmente
richiederanno agli armatori di navigare lentamente, laddove le navi
dotate di filtri depuratori potranno fruire della flessibilità
e massimizzare le entrate tonnellata-miglio.
Allo stesso modo, se la maggior parte della flotta naviga
lentamente, unitamente al possibile incremento di tonnellaggio da
demolire che non può essere adattato ai nuovi regolamenti
ambientali, riteniamo che meno navi si facciano concorrenza sui
carichi; cosa che probabilmente porterà il mercato verso
l'alto.
Dopo tutto, per quanto i vantaggi derivanti dall'installazione
di filtri depuratori specialmente sulle navi assetate di carburante
siano chiari, assistiamo solo a poche ordinazioni di armatori e
nuove costruzioni che includano i filtri depuratori a bordo, mentre
la maggior parte delle ordinazioni recano la dizione "pronte
per i depuratori".
La nostra sensazione è che, a causa delle attuali
condizioni di mercato, la maggior parte degli armatori adotta un
approccio del genere "stiamo a vedere" ed attualmente
frena i propri cavalli" ha concluso.
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