FEMAR CONFERENCE
Future Educational Challenges for Maritime Information Society
Il ruolo della formazione e delle tecnologie dell'informazione
per lo sviluppo dell'economia marittima
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COMMISSIONE EUROPEA
REGIONE LIGURIA
MARIS
In collaborazione con
AMRIE e con il Forum MARIS di Genova
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IL RUOLO DEL PROGETTO FEMAR NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA MARIS
GRAZIANO MAZZARELLO
Vice-Presidente, Assessore ai Trasporti e alle Politiche Comunitarie della Regione Liguria
Presidente Ufficio AMRIE di Genova per il Mediterraneo
Il Progetto FEMAR, come ha già ricordato, il Sig. Schmitt
von Sydow, si inquadra nel contesto del Programma MARIS e rispetto
agli altri progetti costituisce il necessario completamento e
la necessaria integrazione.
Il progetto FEMAR assume una notevole rilevanza in virtù
del fatto che il campo dell'economia marino-marittima é
molto articolato, dal punto di vista settoriale, e complesso,
dal punto di vista dei rapporti esistenti tra i diversi comparti
che lo costituiscono.
Così come sono complessi e articolati sia i processi di
formazione delle risorse umane sia le applicazioni delle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione.
Mi riferisco al fatto che l'industria cantieristica navale, il
trasporto marittimo e l'intermodalità, la pesca e l'acquacoltura,
le attività portuali, il turismo marino e la nautica, la
logistica e il vasto mondo dell'indotto e dei fornitori sono spesso
visti in un'ottica molto settoriale, come se fossero chiusi ciascuno
nel suo alveo e non vi fosse la necessità di una interazione
continua.
Questo aspetto, che é sempre stato strategico per la competitività
del settore dell'economia marittima intesa in senso ampio, é
diventato sempre più importante, direi: decisivo, con l'avvento
dell'era della "globalizzazione", con l'accentuazione
dei processi di sviluppo tecnologico, in generale e dei processi
che riguardano le tecnologie dell'informazione e della comunicazione,
in particolare.
A ciò si aggiunga il fatto che vi é una consapevolezza
crescente a livello europeo e mondiale nei confronti delle problematiche
della sicurezza del lavoro marittimo e della protezione e della
salvaguardia dell'ambiente marino.
In questo contesto emerge l'importanza strategica delle risorse
umane, della loro qualificazione, dei processi di "istruzione
permanente" e di "formazione continua"
Da qui la centralità del nuovo progetto, FEMAR, che é
"orizzontale" rispetto a quelli "settoriali"
in cui articola MARIS e che può rappresentare la "chiave
di volta" per consentire la realizzazione degli obiettivi
di sviluppo delle tecnologie nel campo della sicurezza della navigazione,
delle operazioni portuali, della pesca, del turismo marino, dell'intermodalità,
ecc.
Fatta questa premessa di inquadramento, vorrei sottolineare il
fatto che per presentare per la prima volta in Europa il progetto
FEMAR, la Commissione europea ha scelto Genova.
E questo é un motivo di orgoglio perché segna il
riconoscimento della qualità del lavoro che su questi temi
abbiamo fatto in questi anni. Il perché di Genova e della
Liguria si spiega, forse, perché qui si sono fatte e si
stanno facendo esperienze e iniziative formative molto significative,
tanto da essere estese ad altri contesti attraverso progetti multiregionali
(di cui vi parlerà successivamente l'Assessore Mario Margini)
Vorrei anche ricordare che la Conferenza FEMAR avviene a Genova
dopo che già nel 1996, a Palazzo San Giorgio, la Commissione
europea aveva realizzato la 1^ Conferenza MARIS nel Mediterraneo
e che, a seguito di quella iniziativa, sia stata decisa la costituzione
del Forum Permanente MARIS che, lo ricordo, é il primo
nucleo del Network MARIS Europeo comprendente, oltre anche Bilbao,
per l'Atlantico, Brema, per il Mare del Nord ed Helsinki, per
il Mar Baltico. Ciò a testimonianza dell'impegno profuso,
con altre Istituzioni e Autorità locali, Imprese e Centri
di Ricerca, nei diversi campi della Società dell'Informazione.
Delle attività del Forum MARIS parlerà l'Assessore
Rossella D'Acqui. Io vorrei qui ricordare che Genova e la Liguria
hanno raccolto, a livello Istituzionale, la "sfida"
delle applicazioni delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione con iniziative e progetti concreti.
Tornando a FEMAR, questa é una iniziativa alla cui elaborazione
ha contribuito in modo significativo AMRIE, l'Alleanza degli Interessi
Regionali Marittimi in Europa.
Più precisamente, dopo il lancio dell'idea (siamo nel 1995),
é l'Ufficio AMRIE di Genova per il Mediterraneo che formula
una proposta, la sviluppa con il contributo dei soci, elabora
una proposta strutturata che viene fatta propria dall'Associazione
e sottoposta alla Commissione europea. (Lo schema della proposta
verrà presentato da Mario Carminati dell'ILRES, coordinatore
dell'Ufficio AMRIE e del Forum MARIS).
L'intuizione iniziale sta nel Libro Bianco di Delors: "Le
sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo",
laddove, posto l'obiettivo della "crescita", vengono
affrontati il tema della "competitività" e dell'"occupazione"
per giungere a delineare i contorni di un possibile "nuovo
modello di sviluppo per la Comunità".
Quel documento é tuttora di grande attualità, alla
luce del fenomeno della crescente globalizzazione, da un lato,
e quello dell'elevato tasso di disoccupazione, dall'altro.
Ciò che mi preme sottolineare é che il Libro Bianco,
ricordo che siamo nel 1994, attribuisce una rilevanza strategica
a due temi tra loro strettamente correlati nella discussione odierna:
quello delle "nuove tecnologie" e della "Società
dell'Informazione" e quello dell'"Adeguamento dei sistemi
di istruzione e di formazione professionale". Temi, questi,
di importanza decisiva anche per affrontare il problema dell'occupazione.
Alcuni dei punti più qualificanti di quel ragionamento
hanno improntato l'impostazione politica, l'elaborazione concettuale
e la formulazione della metodologia FEMAR. Per esempio quando
si afferma:
- che "gli investimenti in capitale umano sono necessari
per accrescere la competitività e, in particolare, per
agevolare l'assimilazione e la diffusione delle nuove tecnologie";
- che occorre "incoraggiare la collaborazione tra le imprese
e i sistemi educativi e formativi e l'inserimento, da parte delle
imprese stesse, della formazione continua nella propria pianificazione
strategica";
- e, infine, la necessità dello "sviluppo della
formazione mediante le nuove tecnologie e, in particolare, mediante
le tecnolgie dell'informazione suscettibili di contribuire a migliorare
la qualità dell'istruzione di base e della formazione".
Coerentemente con queste linee di indirizzo, in FEMAR le tecnologie
dell'informazione e la formazione si prestano ad una "doppia"
chiave di lettura e in un certo senso costituiscono le "due
facce" della stessa medaglia.
L'altra motivazione che ci ha spinti, come Ufficio AMRIE del Mediterraneo
ad impegnarci per l'elaborazione di FEMAR, deriva dalla forte
consapevolezza della rilevanza del settore dell'"economia
marittima", sia dal punto di vista economico e dell'impatto
occupazionale, sia dal punto di vista ambientale. E' una consapevolezza
che fa parte non solo della nostra tradizione storica e del nostro
patrimonio "culturale" ma anche, o soprattutto, della
realtà attuale, delle tendenze in atto e delle strategie
di sviluppo
ll campo dell'economia marino-marittima, come già ricordato,
particolarmente complesso, articolato e presenta caratteristiche
peculiari. Mi riferisco, innanzitutto, alle strette relazioni
esistenti tra i vari settori che lo compongono (costruzione e
riparazione navale, navigazione marittima, attività portuali
e logistica, pesca, diportismo nautico, turismo marino, ecc.).
Ma penso anche all'elevato grado di rischio e alla incidentalità
presente nei diversi settori. In altre parole, la questione della
sicurezza marittima e della protezione e della salvaguardia dell'ambiente
marino e cosrtiero.
Intorno alla metà degli anni '90 si sono verificati diversi
incidenti che hanno provocato gravi danni in termini di vite umane
e di danni ambientali. Dal Baltico al Mediterraneo tutta l'Europa
ne è stata coinvolta.
Per quanto riguarda la Liguria vorrei ricordare il caso della
SNAM Portovenere e quello della Haven che esemplificano diverse
situazione di rischio e di danno conseguente. E' proprio da quelle
situazioni che é partita la riflessione sulla esigenza
di affrontare il problema in modo organico, considerando cioé
l'insieme delle variabili che concorrono, o possono concorrere,
a provocare tali danni.
Al centro del ragionamento che si é sviluppato stanno due
questioni.
La prima questione é che il tema della sicurezza marittima
deve essere affrontato in modo sempre più integrato e sinergico.
Cioé, occorre tenendo conto del fatto che vi é un
filo conduttore che lega la progettazione della nave, le fasi
della sua costruzione, l'attività di navigazione marittima
(o della pesca o della nautica), le operazioni portuali, ecc.
fino alla sua demolizione finale. E, quindi, sotto questo profilo
vi sono procedure, che chiamano in causa le tecnologie e il fattore
umano e che vanno progettate in modo sempre più integrato,
a livello intersettoriale.
La seconda questione é che l'innovazione tecnologica é
sempre più pervasiva e implica una ridefinizione continua
del rapporto "uomo-macchina". E, anche in questo caso,
emerge la necessità di una maggiore focalizzazione sui
processi di preparazione della risorsa umana.
Dunque la proposta FEMAR ha inteso affermare l'assoluta importanza
sia del fattore umano, sia dello sviluppo tecnologico, sia alla
combinazione dei due elementi.
Questa elaborazione, é stata fatta propria da AMRIE e dalla
Commissione europea, e ha cominciato ad assumere una forte connotazione
dal punto di vista politico e programmatico.
A questo punto, però, occorre andare avanti e delineare
un percorso che impegni i diversi soggetti coinvolti: le Regioni,
il Parlamento europeo, la Commissione, gli operatori.
Che impegni può assumersi la Regione Liguria?
Innanzitutto la Regione Liguria é impegnata a sviluppare
l'iniziativa FEMAR, con il concorso delle altre Istituzioni, le
Autorità marittime, le Università e i Centri di
eccellenza, le imprese in un rapporto stretto con il Governo Italiano,
da un lato, e le Istituzioni comunitarie, dall'altro.
Inoltre la Regione é impegnata nell'azione di consolidamente
e sviluppo di due iniziative che sono ormai ben radicate nel territorio:
la Sede AMRIE e il Forum MARIS per il Mediterraneo.
Ciò comporta il coinvolgimento sempre più incisivo
dei soggetti operanti sul territorio di questa vasta area europea,
valorizzando anche i rapporti che si stanno instaurando, per esempio,
per l'attuazione di uno dei progetti più significativi
dell'INTERREG II C, quello, cioé dedicato alla "Creazione
del network dei porti del Mediterraneo Occidentale", denominato
PORT-NET-MED. Non a caso oggi sono presenti i rappresentanti dei
partners di questo progetto che é stato avviato proprio
in queste settimane.
Inoltre, pensiamo di avviare la realizzazione di
un "Piano Regionale sulla Società dell'Informazione"
in modo tale che "le azioni relative alla società
dell'informazione nell'ambito dei piani regionali finanziati dalla
Comunità" facciano parte di "una strategia unica
e integrata". All'interno di questo piano, data la connotazione
econonica e occupazionale del nostro territorio MARIS e FEMAR
dovranno trovare una importante collocazione.
Questo tipo di strumento, di cui si sono già dotate alcune
regioni europee, assume una rilevanza notevole alla luce delle
raccomandazioni contenute in un documento di lavoro sulla Società
dell'Informazione, sulla base degli orientamenti per i programmi
del periodo 2000 - 2006, che é rivolto ai Servizi della
stessa Commissione e alle Amministrazioni degli Stati membri.
Tra l'altro questo documento tecnico sottolinea l'importanza dell'inizaitiva
MARIS e degli Uffici Regionali "aperti in molte città
costiere per informare gli interessati dei vantaggi che offre
il ricorso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione"
A questo punto, però, possiamo allargare il
tavolo agli altri soggetti presenti.
Al Parlamento europeo chiediamo un sostegno politico, per l'affermazione
dell'importanza dell'iniziativa FEMAR e, più in generale,
di MARIS, nel quadro dello sviluppo dell'economia marittima e
della Società dell'Informazione.
Quindi, l'assegnazione di una priorità al tema dello sviluppo
delle politiche comunitarie nei confronti della formazione e delle
tecnologie dell'informazione come condizione necessaria per la
crescita economica ed occupazionale nell'Unione europea.
Per quanto riguarda la Commissione europea cercheremo di sviluppare
i rapporti per la parte politica, ovviamente. Ma visto le presenze
di questa giornata, chiediamo anche che continui il sostegno concreto
dal punto di vista tecnico, progettuale e finanziario per l'attuazione
delle iniziative della Società dell'Informazione, anche
a livello decentrato.
Penso, ad esempio, al sostegno per la elaborazione del Piano Regionale
sulla Società dell'Informazione di cui la Regione Liguria
intende dotarsi. Ma penso anche a dare continuità al sostegno
finora assicurato, in vari modi, ai quattro Centri Regionali MARIS
di Bilbao, Brema, Genova ed Helsinki. E, soprattutto, visto il
tema oggi in discussione, ad un impegno forte per coinvolgere
tutte le Direzioni Generali interessate in un processo di adozione
della proposta progettuale FEMARche oggi viene discussa.
Il Signor Schmitt von Sydow penso ci possa aiutare nei rapporti
con i servizi della Commissione per creare un tavolo di lavoro
intersettoriale.
Per quanto riguarda il Governo Italiano, ha mostrato, proprio
in questi ultimi mesi un forte interesse e un impegno importante
nei confronti delle sfide dei nuovi modelli produttivi incentrati
sulle nuove tecnologie.
In particolare mi riferisco al "Forum sulla Società
dell'Informazione" che é stato attivato per iniziativa
della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al lavoro preliminare
già svolto.
Si potrebbe, a questo punto, pensare ad una articolazione territoriale
dell'iniziativa, per esempio su base regionale, in linea con la
tendenza, già affermata anche a livello planetario, ad
assecondare il processo di globalizzazione - di cui lo sviluppo
della Società dell'Informazione é, senza dubbio,
una delle manifestazioni più importanti e pervasive - attraverso
la valorizzazione delle specificità socio-economiche delle
singole realtà locali.
Penso, poi, alle misure a sostegno dello sviluppo diffuso dell'informatica
e della telematica che stanno prendendo corpo o rafforzandosi,
con riferimento al mondo dell'istruzione, al mondo delle imprese,
al modo del lavoro (e delle famiglie),
In questo quadro complessivo, ritengo che sia necessario un impegno
particolarmente incisivo nei confronti dell'economia marittima
che rappresenta uno dei punti di forza del nostro Paese, sia dal
punto di vista della sua consistenza strutturale (PIL prodotto,
numero di imprese e addetti), sia dal punto di vista delle tendenze
in atto e delle prospettive di ulteriore sviluppo.
Penso alla forte crescita quantitative e qualitativa fatta registrare
dai porti liguri e italiani negli ultimi 5 anni, al consolidamento
di un'industria cantieristica navale molto specializzata (anche
se con le difficoltà derivanti dalla concorrenza sempre
meno leale dei produttori dell'Est Asiatico), allo sviluppo dell'armamento
(shipowners) e della logistica, alla qualificazione del settore
della pesca e dell'acquacoltura, alle forti potenzialità
di sviluppo del turismo marino e alla nautica, quello che nell'ambito
di MARIS é riconducibili all'interno del progetto MARTOUR
in corso di definizione da parte della Commissione europea.
Occorre a questo punto condolidare questo tendenze positive puntando
a politiche sui "fattori della produzione" e sulla qualificazione
dell'"ambiente competitivo", inteso come insieme delle
condizioni di attrattività dei nostri territori in un contesto,
ricordiamolo sempre, che é quello della globalizzazione.
E' chiaro, quindi, che i paesi industrializzati, come l'Italia
e l'insieme dei Paesi dell'Unione europea, devono puntare sempre
di più sulla qualificazione delle risorse umane e sullo
sviluppo delle tecnologie avanzate per poter competere con i Paesi
di più recente industrializzazione.
Ciò significa: sempre maggiori investimenti sia nei processi
di istruzione, di formazione e di aggiornamento professionale
sia nelle tecnolgie dell'informazione e della comunicazione.
Queste politiche, questi investimenti e interventi concreti devono
essere finalizzati alla creazione di occasioni di lavoro e di
occupazione.
Ecco perché oggi abbiamo voluto che partecipasse ai lavori
di questa Conferenza FEMAR il Sottosegretario al Lavoro, l'onorevole
Claudio Caron.
Pensiamo che con Lui sarà possibile coinvolgere anche il
Ministro dell'Istruzione e quello dell'Università e della
Ricerca scientifica perché, insieme, essi hanno delle competenze
e delle responsabilità che coinvolgono, in "orizzontale"
tutti i settori dell'economia marittima.
Questo ragionamento, naturalmente, non esclude le competenze dei
Trasporti, dell'Industria e della Pesca; anzi, assieme a loro
sarà possibile costruire un percorso per lo sviluppo di
iniziative concrete sia sul piano dell'approccio "politico-programmatico"
al tema di FEMAR, sia sul piano "tecnico-finanziario"
delle risorse da destinare alla realizzazione di progetti e iniziative
che vedano come protagonisti anche le Regioni, le Autorità
marittime e portuali, gli operatori economici e gli operatori
della formazione, in un grande progetto finalizzato allo sviluppo
e alla occupazione.
The field of maritime economy has the peculiar
characteristic on the one hand to be very complex, while on the
other hand all the activities carried out in the maritime sector
are often seen in a close vision without any interconnection.
It is clear how wrong is this approach, considering the growing
development of globalisation and the stressing importance of information
and communication technologies which impact in every sector simultaneously.
To face these changeovers to train the human
resources is a strategic priority, in the framework of the "permanent
training"; the project FEMAR has a central importance due
to its horizontal approach towards all the maritime economy branches.
I want to underline that the European Commission
has chosen Genova to present FEMAR for the first time in Europe,
as recognition of the engagement of our town in the multiple fields
connected with training experiences and initiatives, and following
the first MARIS Conference held in Genova on 1996, which leaded
to the establishment here of the MARIS Permanent Forum, first
nucleus of the MARIS European Network.
The initial idea for FEMAR comes from the 1994
White Book of Jacques Delors, which focuses on the two themes
of competitiveness and employment having regard to the objective
of economic growth; in order to meet all these targets, investments
in human resources are necessary, as well as co-operation among
companies, education and training institutions. The Development
of Information Technologies is also required to improve the quality
of basic education and vocational training, in order to cope with
the growing importance given to observance of safety rules for
workers and protective measures for the environment.
Having discussed the impact of globalisation
let now turn to a discussion of what the Regione Liguria is doing
to face this situation.
Our Region is engaged in developing the FEMAR
project and other initiatives as Port-Net-Med together with other
Institutions, Maritime Authorities, Universities and Centre of
Excellence, Companies, in strictly co-operation on the one side
with the Italian Government and on the other side with the European
Institutions. The Region is moreover improving and expanding the
two initiatives of AMRIE (Genova is hosting one of the three offices)
and the Genova MARIS Forum, and it is likely to realise a "Regional
Plan on Information Society" to integrate in a unique strategy
all the actions about information society granted by the European
Community, as other European Regions are already done.
Among all the different partners involved in
this programme, the Regione Liguria is asking a political support
both to European Parliament, to affirm the importance of the FEMAR
initiative and of the MARIS programme in the field of developing
the maritime economy and the information society, and to Directorate-Generals
interested in the adoption of the FEMAR proposition today in discussion.
Regarding the Italian Government, its engagement
in spreading the information technology skills is becoming more
and more keen, for example with the launch of the "Forum
on the Information Society", even if it could be an advantage
to valorise the local economies by a more territorial localisation
of the initiative.
Finally the maritime sector is nowadays meeting
a huge developing trend, in all of its sectors; in order to strengthen
its position towards the Far East maritime companies more and
more investments are necessary in education, training, information
technologies and communications, involving in this challenge the
National Institutions (Ministries) interested, as well as the
Local ones, the maritime and the Harbour Authorities, the companies
and the training institutes.
Programma conferenza