FEMAR CONFERENCE
Future Educational Challenges for Maritime Information Society
Il ruolo della formazione e delle tecnologie dell'informazione
per lo sviluppo dell'economia marittima
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COMMISSIONE EUROPEA
REGIONE LIGURIA
MARIS
In collaborazione con
AMRIE e con il Forum MARIS di Genova
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L'IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE E DELLE TECNOLOGIE
NEL SETTORE MARITTIMO
GUIDO PODESTA'
Vice Presidente Parlamento europeo
Vorrei cominciare questo mio intervento sottolineando
come il settore marittimo, le tecnologie dell'informazione e della
comunicazione e la formazione siano tre realtà che hanno
un ruolo chiave in Europa, per il raggiungimento degli obiettivi
prioritari per lo sviluppo socio-economico ed, in particolare,
per ridurre il tasso di disoccupazione, mete queste poste alla
base degli stessi trattati tra i Paesi dell'Unione.
Lo sviluppo delle attività produttive e la riduzione della
disoccupazione, segnatamente di quella giovanile, sono peraltro
obiettivi da centrare anche per la città di Genova e per
la Regione Liguria, della quale anche io sono originario.
Il settore marittimo comprende una vasta gamma di attività
produttive ed impiega in Europa più di due milioni di lavoratori.
Attività che si ricollegano comprendono la cantieristica
e le riparazioni navali con il loro indotto, per la maggior parte
prodotto da piccole e medie imprese ad alta specializzazione.
In questo quadro il trasporto marittimo costituisce una importante
realtà, che con la globalizzazione dei mercati, ha assunto
sempre maggiore rilevanza. Per fare fronte alla crescita esponenziale
della domanda di trasporto a basso costo, in una logica di mobilità
sostenibile, non si può infatti prescindere dall'attribuire
un ruolo sempre più ampio al trasporto via mare, anche
al fine di ottimizzare la catena del trasporto intermodale "door
to door".
Il trasporto marittimo è una modalità che, se valutata
in un contesto di effettiva omogeneità di analisi, risulta
in molti casi la scelta più conveniente per la collettività,
per le sue caratteristiche di sicurezza, compatibilità
ambientale ed economicità, oltre ad interessare una grande
quantità di operatori: società armatoriali, terminalisti,
spedizionieri, banche, assicurazioni, fornitori di beni e servizi
vari, generando quindi una crescita economica diffusa, in gran
parte caratterizzata da elevati tassi di occupazione stabile.
Nell'ambito dei servizi associati al trasporto via mare, un ruolo
sempre più importante è e sarà giocato dalla
logistica, i distripark/districenter e le attività industriali
legate alla manipolazione e trasformazione delle merci, attività
queste in grado di creare valore aggiunto, di compensare il disagio
che le attività portuali comportano per le zone interessate,
con la ricchezza prodotta e con i posti di lavoro offerti.
Sempre in ambito di economia marittima ricordo infine lo sfruttamento
delle risorse marine, la pesca e le attività industriali
collegate, l'acquacoltura, l'industria offshore per l'estrazione
di petrolio e gas, attività innovative che si generano
in conseguenza del diffondersi dell'innovazione tecnologica e
della crescita di nuovi mercati.
Tutto considerato, in queste branche del settore marittimo non
esiste significativa innovazione di prodotto, processo ed organizzazione
che sia realizzabile a prescindere da quanto le nuove tecnologie
dell'informazione e della comunicazione possono offrire.
Le nuove tecnologie costituiscono anche in questo ambito uno strumento
essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle attività
esistenti e per la creazione di nuove attività, di nuovi
mestieri; sono uno strumento per l'innovazione in grado di consentire
all'industria marittima europea di raccogliere le nuove sfide
degli anni 2000: essere competitiva e al contempo compatibile
con il rispetto dell'ambiente, la sicurezza degli operatori e
della collettività, in una moderna visione degli aspetti
sociali.
Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione si applicano
in particolare modo ai processi di formazione, dove hanno aperto
nuove prospettive; esse non sono solo più impiegabili per
migliorare i processi di formazione più tradizionali, aumentandone
l'efficacia attraverso il controllo e l'ottimizzazione dell'apprendimento,
ma consentono di concepire e strutturare il processo di formazione
in modo innovativo.
Vorrei fare alcuni esempi a questo riguardo: l'utilizzo di sistemi
esperti può consentire di migliorare il costo-efficacia
di un corso di formazione per saldatori, per citare una professionalità
per la quale vi è stata in tempi recenti richiesta sul
mercato del lavoro che non è stata soddisfatta con manodopera
locale.
La realtà virtuale, la simulazione, rappresentano inoltre
un innovativo approccio alla formazione che può essere
utilizzato per creare nuove figure professionali, quali ad esempio
operatori per robot di saldatura e taglio laser.
Per questi motivi le tecnologie dell'informazione e della comunicazione
risulteranno di certo essenziali nei prossimi anni per migliorare
i processi di formazione tradizionali (raggiungendo l'ottimizzazione
dell'apprendimento) e per concepire nuovi modelli di formazione
(simulazione, formazione a distanza, help desks, gestione dell'emergenza,
ecc.).
Per far questo sono necessarie alcune premesse, segnatamente:
- un forte impegno nelle attività di ricerca, per consentire
che anche nel nostro Paese si sviluppino nuove tecnologie e si
favorisca il loro trasferimento anche nei settori più convenzionali
e maturi dell'industria e dei servizi;
- una formazione scolastica ed universitaria dinamica, in grado
di rimanere saldamente collegata ai rapidi processi di cambiamento
delle tecnologie e dei nuovi modelli organizzativi e di cultura,
anche in termini di internazionalizzazione dei mercati, che la
stessa introduzione e diffusione delle nuove tecnologie determina;
- un cambiamento continuo che deve interessare la scuola e l'apprendimento
nel suo insieme, dalle elementari all'università, dalla
formazione scientifica a quella umanistica, e che risulti capace
di formare i nuovi profili di ingegneri e tecnici, ma anche di
economisti e avvocati, medici e psicologi ecc. che il mercato
richiede e richiederà;
- una formazione post-scolastica o post-universitaria in grado
di finalizzare il ciclo di studi ad un profilo professionale che
il mercato oggi richiede;
- un processo di formazione continua, praticata durante l'arco
dell'intera esistenza e rivolta a chi già appartiene al
mondo del lavoro, per aggiornare le professionalità e formare
nuovi profili che meglio rispondano alle nuove esigenze del mercato,
capaci di rendere l'industria marittima europea più competitiva
riavviandone così la crescita.
Sempre continuando il tema della formazione mi voglio soffermare
all'importanza che essa riveste sotto il profilo tecnico-economico,
sociale e politico. La formazione professionale è infatti
uno strumento formidabile per lo sviluppo economico e sociale
se propriamente finalizzata.
Dalla formazione si attendono risultati e benefici sotto molteplici
aspetti, in particolare cui si aspetta: un recupero di competitività,
la preparazione allo sviluppo di nuove attività, professioni
e mestieri, un miglioramento della sicurezza e una maggiore attenzione
all'impatto ambientale di attività produttive e servizi,
la soluzione a problemi sociali.
Da questo punto di vista la formazione non può quindi essere
vista solo come un business e un'opportunità di lavoro
per chi la fa, ma al contrario è un formidabile strumento
di politica attiva del lavoro, in grado di ridare, da un lato,
competitività e mercato a lavoratori le cui professionalità
sono ormai superate, mentre dall'altro lato rappresenta uno strumento
in grado di far avvicinare la domanda lavoro e l'offerta.
Ritornando al settore marittimo, per bene inquadrare l'importanza
e la vastità degli interventi necessari ed urgenti pensiamo
ad una matrice costituita secondo uno schema in cui:
- le righe caratterizzano i settori industriali: costruzione
e riparazione navale, trasporto marittimo, ecc.;
- le colonne i campi di intervento: competitività, sicurezza,
ambiente, impatto sociale.
In tale matrice ogni elemento comprende l'insieme degli interventi
di formazione mirati; esempio di elementi della matrice possono
essere:
- il miglioramento della sicurezza;
- la riduzione di incidenti mortali nelle operazioni di carico
e scarico delle merci in porto;
- l'ambiente;
- la riduzione di incidenti nelle operazioni di carico e scarico
che danneggiano l'ambiente (Haven).
Passando ora a discutere della valutazione dell'impatto delle
tecnologie dell'informazione e della comunicazione sullo sviluppo
del settore, ed il ruolo che può avere la formazione, farò
riferimento al trasporto marittimo, ed alla costruzione navale,
per la quale dato il carattere di attualità dei problemi
presenterò alcune considerazioni di carattere politico
più generale.
Riguardo a quest'ultimo settore, vorrei cominciare sottolineando
come, a fronte di una domanda crescente, i prezzi dal 1992 siano
diminuiti; anzi, le previsioni riportano che con la crisi in Oriente
la domanda potrebbe cessare di crescere del tutto molto prima
del previsto 2005.
Un settore già in sofferenza per l'ingresso di nuovi attori
sul mercato come gli Stati Uniti e l'Europa dell'Est, hanno pesato
in modo netto sia la deregulation in Giappone sia gli investimenti
fatti in paesi a basso costo della mano d'opera: Cina ed India
in primo piano.
Questa situazione è stata vieppiù aggravata dalla
sovracapacità produttiva dei cantieri e dalle pratiche
sleali della Corea del Sud, i costruttori coreani hanno infatti
utilizzato i contributi del Fondo Monetario Internazionale per
il potenziamento oltre ogni limite della propria capacità
produttiva determinando l'attuale stato di crisi della cantieristica
europea
La cantieristica europea non può competere con i costruttori
coreani solo con i propri mezzi, ma sono invece necessarie misure
di accompagnamento, e politiche che il Parlamento europeo e la
Commissione Esecutiva devono adottare affinché questa macroscopica
distorsione del mercato venga a cessare.
Da questo lato vi prometto il mio impegno affinché gli
interventi necessari nel Parlamento europeo siano effettuati nei
tempi più brevi, primo fra tutti la proroga della scadenza
fissata al 2000 per la sospensione delle misure finanziarie a
sostegno della cantieristica europea.
La costruzione navale europea non può d'altra parte interrompere
quel processo di miglioramento continuo, attraverso il quale ha
mantenuto la leadership mondiale, per quella tipologia di prodotti
maggiormente caratterizzati dall'utilizzo di tecnologie innovative
come: le navi da crociera, i traghetti, le ro-ro, le gasiere,
ecc.. A questo fine il prodotto dovrà quindi sempre esser
più sofisticato e di maggiore qualità, ed il processo
di produzione sempre più ottimizzato al raggiungimento
di una continua riduzione dei tempi e dei costi.
L'industria cantieristica europea si sta muovendo per realizzare
un rafforzamento strutturale, in parallelo aumentando la collaborazione
tra le industrie del settore e promuovendo un più stretto
processo di integrazione con i fornitori.
Questo comporta anche la necessità di pensare ad un modo
nuovo di produrre ed organizzare la produzione, ed è da
questo filone che nascono le ipotesi più avveniristiche
della fabbrica distribuita, della fabbrica globale, dove proprio
le tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno reso
possibile l'approccio innovativo.
Non meno importante e strategico è destinato ad essere
il ruolo della formazione legato all'introduzione delle tecnologie
informatiche e della comunicazione nel trasporto marittimo nei
servizi e nelle industrie ad esso collegate.
Con le nuove tecnologie oggi disponibili ed il continuo potenziamento
dei sistemi di comunicazione satellitare, come sta ad esempio
avvenendo a livello europeo con il lancio del Progetto GALILEO,
è tecnicamente possibile realizzare soluzioni fino a ieri
impensabili, come ad esempio una nave che sia in grado di navigare
senza equipaggio, attraverso l'automazione e la gestione dei sistemi
e dei servizi a bordo, il monitoraggio a distanza del funzionamento
degli impianti e dei sistemi, gestendo le emergenze e controllando
la navigazione attraverso sistemi di controllo satellitare, al
fine di realizzare nel Tirreno e nell'Adriatico due autostrade
del mare sicure, economiche ed ecologiche, ed avere inoltre il
controllo e la posizione del traffico delle merci, a livello puntuale,
nel bacino del Mediterraneo o in Europa.
È facile prevedere come questa visione del tecnologicamente
fattibile lasci un enorme spazio alle applicazioni realisticamente
possibili a breve termine, e di questi temi è importante
discuterne a Genova perché la nostra città sta vivendo
un grave declino delle attività produttive, conseguenza
della crisi delle industrie a partecipazione statale e delle difficoltà
mostrate a progettare e concretizzare un diverso e credibile scenario
di sviluppo.
Tali difficoltà hanno penalizzato in modo determinate Genova
e l'accelerazione del declino delle sue attività produttive
obbliga tutti noi a un maggiore e rinnovato impegno, sia per chiarirne
le cause sia per concretizzare soluzioni vere.
È mio compito di Parlamentare europeo, è altresì
compito della Commissione, del Governo nazionale e ancor più
del Governo regionale e dell'Amministrazione cittadina, unire
gli sforzi affinché vengano date a questa città,
importante per l'Italia, per l'Europa, e per l'intera area del
Mediterraneo, tutte le possibili e dovute opportunità per
invertire il trend negativo che interessa la sua economia.
La formazione può essere uno degli strumenti strategici
per combattere e vincere, nel medio periodo, la battaglia contro
la disoccupazione ed il declino economico e sociale, dando a tanti
genovesi, in special modo ai giovani, la speranza di ritrovare
nella loro città condizioni adatte ad affermare tutte le
loro potenzialità.
Discutendo poi da un punto di vista ambientale, Genova ha il porto
che, nella visione di alcuni, sottrae spazio alla città,
la separa dal mare in molte zone, obbliga alla rumorosità
delle attività portuali, crea congestione nelle strade
e inquinamento nell'atmosfera, penalizza con le infrastrutture
e le grandi gru la bellezza del litorale.
Si pone per cui il problema di risolvere questa situazione, dando
per scontato che i genovesi non possano né vogliano rinunciare
al porto e alle sue attività; è mia opinione invece
che essi lecitamente si aspettino minori penalizzazioni e soprattutto
migliori opportunità.
Oggi nel bacino del Mediterraneo vi è un forte incremento
dei traffici, dovuto alla globalizzazione dei mercati e alla crescita
costante dell'economia mondiale, ma il mercato ha nuove esigenze
e non richiede più solo servizio di trasporto ma un servizio
di logistica integrato che presuppone l'esistenza e la funzionalità
di un sistema intermodale, a rete, della quale Genova può
essere il nodo avanzato, nella speranza che tale rete sappia efficacemente
proiettare la nostra Regione nel cuore dell'Europa.
Per concludere, ciò che il mercato oggi richiede sono:
servizi di logistica integrati che comprendano processi di manipolazione
e trasformazione delle merci, in grado di generare valore aggiunto,
richiedendo inoltre competitività, efficienza, diffusa
innovazione tecnologica, e formazione continua per le risorse
umane.
Genova ha l'opportunità di divenire la piattaforma logistica
dell'Europa nel Mediterraneo e non può perdere questa opportunità;
a tal fine occorrono grandi investimenti infrastrutturali, anche
oltre i confini della nostra regione, nuove competenze professionali
e un largo impiego delle tecnologie dell'informazione e delle
comunicazioni.
Genova può, e a mio avviso deve, diventare un centro per
lo sviluppo delle conoscenze nel campo delle tecnologie, delle
scienze economiche e giuridiche nel settore marittimo, dei trasporti
e della logistica; la città può diventare se lo
vorrà una nicchia di eccellenza per la ricerca, la diffusione
dell'innovazione tecnologica, la formazione continua, in grado
di operare nel mercato globale, agli albori del terzo millennio.
I want to begin my speech underlined how the maritime sector,
the information and communication technologies, and the training
are three key themes to target in Europe the socio-economic development,
and to reduce in particular the unemployment; basic goals also
for the European Treaties.
As regards the maritime productive field I want to focalise the
importance of the three sectors of maritime transport, logistic
and marine resources. The transport has in particular assumed
a decisive importance with the development of globalisation in
order to meet the requirements for low prices and sustainable
mobility; the carriage by ship is in fact the most suitable choice
thanks to its characteristics of safety, environmental compatibility
and cheapness. In this filed and for the other two sectors of
logistic and marine resources I stress that the impact of information
and communication technologies has a core importance for the realisation
of the most significant innovations, in order to enable the European
maritime economy to face up to the challenges of the third millennium.
The information and communication technologies are in particular
directly related to the training processes, in fact utilising
the new tools offered, such as virtual reality and simulation,
innovative perspectives can be opened, both to improve the traditional
formative processes and to draw up new training frameworks like
the distance learning.
A positive discussion about the development of the training cannot
denied some previous experiences that can allow this development.
In particular in Italy we need: a conspicuous engagement of the
Institutions in the activities of research, a basic and university
dynamic formative process, linked with a continuous change in
the training offer, to meet the market demands of new professions,
a post scholastic and post degree training, and a process of continuous
training during the professional age.
These premises are fundamental if we consider the training and
the vocational training as formidable tools to assure the socio-economic
development, as well as instruments for an active policy to enhance
the employment.
The favourable impact of information and communication technologies
also applies to maritime transport and shipbuilding industry,
sector which is now concerned by several range of problems posed
by the competition with the Far East companies, especially the
Korean ones.
The European Parliament and the Commission must support our maritime
economy with the necessary measures, both economic and politic,
but on the other side the European shipbuilding industry should
match these helps with a continuous improvement of its products
and its productive processes, more and more technological and
optimised.
As regards the maritime transport, information technologies are
planning to strengthen the communication system, for example,
at European level, through the launch of the GALILEO Project.
All of these developments of the maritime economy structure concern
in a very close way the city of Genova, which is now interested
by a serious decline of its productive activities. An innovative
and deep reorganisation of the training processes in Genova has
the strategic mean to fight and win the battle against the unemployment,
the socio-economic negative trend and to satisfy the priority
for the environmental protection.
Genova should become the focal point for the development of the
whole Mediterranean area, enhancing its role of a centre of excellence
for activities related to researches, technologic innovation,
continuous training, operating on a global scale facing the third
millennium.
Programma conferenza