In occasione del simposio "Supply chain security and trade facilitation: challenges and opportunities for international business", che si è concluso ieri presso la sede della World Customs Organization (WCO) a Bruxelles, l'Autorità Portuale di Livorno ha incontrato il deputy commissioner dell'U.S. Customs Service, Douglas Browning. «In attesa delle indicazioni del direttivo nazionale Assoporti e delle decisioni europee e nazionali sulla sicurezza portuale - ha detto il presidente dell'authority portuale di Livorno, Nereo Marcucci - abbiamo ritenuto utile rappresentare, avvalendoci dei nostri esperti, ingegner Motta e dottor Ghio, che cosa abbiamo fatto e che cosa stiamo facendo a questo proposito nel porto di Livorno».
Durante il colloquio - ha reso noto oggi l'Autorità Portuale di Livorno - è stata analizzata la normativa americana relativa alla sicurezza dei traffici marittimi (S.1214 - HRV 3983) e al possibile impatto sulla portualità e sullo shipping internazionale. Da parte dell'amministrazione doganale americana è emersa la volontà di ampliare il più possibile il numero di porti affidabili sul piano della security, e quindi la lista attualmente conosciuta dovrà necessariamente essere estesa.
L'Autorità Portuale di Livorno ha comunque precisato che la sua strategia nel settore della security rimane quella adottata sinora di concerto con le istituzioni deputate alla sicurezza del porto e con i grandi terminalisti e che Livorno continuerà quindi a percorrere la strada iniziata con l'utilizzo dello scanner per la verifica delle merci in container, già operativo, con il programma di controllo dell'accesso ai varchi doganali tramite badge personali e con tutte quelle altre misure ritenute - in attesa di indicazioni generali - valide per garantire la sicurezza del porto.