La Commissione Europea ha presentato una nuova iniziativa per ridurre le emissioni inquinanti delle navi e in particolare quelle di anidride solforosa. I combustibili marini - ha spiegato ieri l'esecutivo europeo - hanno un contenuto medio di zolfo del 2,7%, o di 27.000 parti per milione, contro solo circa 50 parti per milione nella benzina per automobili.
La nuova proposta di direttiva della Commissione prevede un limite dell'1,5% di zolfo contenuto nei combustibili marini utilizzati per tutti i tipi di navi che operano nel Mare del Nord, nel canale della Manica e nel Mar Baltico, in linea con quanto previsto dall'annesso VI della MARPOL.
La proposta di legge prevede anche un quantitativo limite dell'1,5% di zolfo nei combustibili marini utilizzati dalle navi passeggeri che operano servizi regolari da e per qualsiasi porto dell'Unione Europea.
Il progetto di direttiva prevede infine un limite dello 0,2% di zolfo nei combustibili utilizzati dalle navi dentro i porti dell'Unione Europea.
«La nuova strategia della Commissione per ridurre le emissioni delle navi - ha detto il commissario europeo all'ambiente, Margot Wallström - dà all'industria marittima l'opportunità e il tempo per migliorare le proprie credenziali ambientali. I nuovi, più rigidi limiti della quantità di zolfo nei combustibili marini che abbiamo proposto ridurranno le emissioni di anidride solforosa nell'Unione Europea di oltre 500.000 tonnellate ogni anno. Queste riduzioni saranno introdotte per ottenere i maggiori benefici possibili nei porti e nelle aree costiere vicino a dove la gente vive, e negli ecosistemi sensibili agli acidi nel nord Europa».
Oltre a salvare vite umane - ha affermato la Commissione - la riduzione delle emissioni contribuirà a ridurre il carico di acidi nelle piogge, che costituisce un serio problema per gli ecosistemi lacustri e forestali del nord Europa.
Un recente studio realizzato per conto della Commissione ha stimato che nel 2010 le emissioni di anidride solforosa nelle aree marittime dell'UE sarà pari al 75% di tutte le emissioni di origine terrestre, incluse tutte quelle determinate dalle automobili, dai camion e dagli stabilimenti industriali. Allarmanti anche le previsioni relative alle emissioni di ossidi di azoto, che nel 2010 saranno pari ai due terzi di tutte le emissioni terrestri di ossidi di azoto. Lo studio ha inoltre rilevato come il 50% di tutti i movimenti marittimi nell'UE sia riconducibile a navi che battono bandiere di nazioni non europee. A quest'ultimo aspetto si lega la parte di proposta di direttiva che riguarda le emissioni di ossidi di azoto, che prevede di promuovere in sede IMO l'istituzione di standard più severi per i motori marini, che riguarderanno così tutte le navi che entrano nei mari dell'UE e non solo quelle di bandiera europea.