La Commissione Europea ha adottato oggi il proprio secondo rapporto sul progresso dell'interoperabilità delle ferrovie europee, nel quale viene valutata sia la crescita dell'interoperabilità che l'implementazione delle norme relative al settore ferroviario negli Stati membri, in particolare la direttiva 96/48/CE per la rete ad alta velocità e la direttiva 2001/16/CE per la rete convenzionale.
Il rapporto - ha sottolineato Bruxelles - rileva come «l'interoperabilità sia migliorata ed ora copra sia le reti ad alta velocità che quelle convenzionali». «È incoraggiante - ha detto il commissario europeo ai Trasporti, Jacques Barrot - vedere la crescita dell'interoperabilità ferroviaria, che conduce ad una rete ferroviaria europea più sicura, efficiente e cost effective».
Il rapporto - ha evidenziato la Commissione Europea - conclude che «la direttiva sull'interoperabilità dell'alta velocità è ben radicata e pienamente attuata, con l'eccezione della Slovacchia». «Gli Stati membri - si legge nel rapporto - rispettano i parametri di base delle specifiche tecniche di interoperabilità (STI) sull'alta velocità, ad eccezione dei sistemi di controllo-comando. Di conseguenza, sebbene la circolazione di treni interoperabili sia possibile dal punto di vista delle caratteristiche dell'infrastruttura, è ostacolata dalla necessità di attrezzare il materiale rotabile con i sistemi nazionali di controllo-comando». «Tuttavia - prosegue il rapporto - esistono anche altri ostacoli che impediscono la completa interoperabilità dei treni ad alta velocità, come per esempio lo scartamento, il voltaggio dell'alimentazione elettrica per la trazione e i carichi massimi per asse. In questi casi le STI prevedono un "caso specifico". La decisione di modificare questi sistemi per renderli conformi alle STI avviene a livello nazionale e dovrebbe prendere in considerazione i vantaggi per il traffico interoperabile e i costi connessi al mantenimento dei sistemi nazionali».
Inoltre - conclude il rapporto - «la direttiva relativa all'interoperabilità del sistema ferroviario convenzionale amplia l'estensione della rete ferroviaria interoperabile; la direttiva è attuata nella Comunità e il primo gruppo di STI dovrebbe entrare in vigore entro la metà del 2006».