- Il gruppo ferroviario Ferrovie dello Stato Italiane (FS) prevede di raggiungere nel 2015 un fatturato di gruppo, incluse le attività estere, di oltre 10 miliardi di euro, rispetto ai ricavi record per oltre otto miliardi registrati nel 2010, e di effettuare nel periodo 2011-2015 investimenti per 27 miliardi di euro, di cui oltre sei miliardi per ammodernare la flotta nazionale e regionale.
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- Il piano industriale 2011-2015 di FS, presentato oggi dall'amministratore delegato del gruppo ferroviario, Mauro Moretti, include tra gli altri obiettivi un ulteriore aumento di produttività, con una riduzione dei costi operativi di altri 300 milioni di euro in cinque anni per un'incidenza sul fatturato contenuta al 74%, riduzione che - ha ricordato Moretti - si aggiungerà ai 1.500 milioni di euro di tagli dei costi operativi già operati con i quali - ha sottolineato Moretti - «non ci siamo fatti molti amici: ci siamo fatti molti nemici».
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- Il gruppo ferroviario ha evidenziato come il piano industriale 2011-2015 fondi le proprie basi su un'imponente opera di risanamento che ha permesso a FS di recuperare in meno di cinque anni un disavanzo di oltre 2,2 miliardi di euro e punti al consolidamento economico del gruppo e ad una sua progressiva espansione sui mercati internazionali.
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- Sul fronte operativo, per i servizi universali di lunga percorrenza, ancora oggi non in equilibrio economico-finanziario - ha precisato FS - il gruppo si pone l'obiettivo di rivedere, insieme ai ministeri competenti, l'offerta a contratto razionalizzando il network, le frequenze e le fermate, proponendo nuovi modelli dedicati al Sud.
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- Nell'ambito dei servizi universali regionali e locali, invece, insieme ad una maggiore integrazione modale da realizzare attraverso nuove partnership con imprese locali sulla scorta di esperienze già sviluppate (Trenord), il piano industriale prevede uno sviluppo dei servizi metropolitani e una coerente specializzazione della flotta dedicata. L'obiettivo, da negoziare con le Regioni interessate - ha spiegato l'azienda - è velocizzare e razionalizzare l'offerta dei treni provenienti/destinati ad aree esterne ai grandi bacini urbani, aumentando al contempo le corse e le fermate dei convogli operanti all'interno delle aree metropolitane. Il piano industriale rileva tuttavia il perdurante e consistente gap tra i ricavi unitari del trasporto regionale in Italia (12,9 centesimi di euro a passeggero/km) rispetto, ad esempio, a Germania (19,5) e Francia (22,4). Ogni centesimo di euro di incremento medio dei ricavi unitari - ha sottolineato FS - permetterebbe l'acquisto, ogni anno, di 20 nuovi treni metropolitani.
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- Il piano industriale 2011-2015 prevede un deciso rilancio anche dei servizi alle merci (Trazione e Logistica) che il gruppo intende sviluppare attraverso tutte le sue società, da Trenitalia a TX Logistik a FS Logistica, puntando al raggiungimento del break-even già nel 2013. La strategia di “turnaround” prevede: un nuovo modello di governance, per eliminare le residue diseconomie, recuperare efficienza e produttività, focalizzare le attività sugli assi forti, ampliando il business all'estero, con un occhio di attenzione al Centro e Est Europa, migliorare i processi con un forte investimento in tecnologia, attivare le necessarie sinergie e partnership per presidiare i punti chiave di accesso al servizio, come porti ed interporti, opportunamente selezionati. Tutto questo auspicando, e operando affinché si uniformi il più possibile, in tutta Europa, il quadro di oneri, incentivi e norme che regolano il settore merci, contribuendo a determinare il peso delle diverse modalità.
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- Per Trenitalia il nuovo piano industriale prefigura una ricapitalizzazione con un aumento in cash per circa 900 milioni di euro finalizzato a riequilibrare ulteriormente la sua situazione patrimoniale e ad affrontare con maggior stabilità i rilevanti impegni sul fronte investimenti.
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- Per Rete Ferroviaria Italiana, il nuovo piano industriale prevede che la società continui a concentrare la sua attività nel perimetro di stretta pertinenza, definito dalla concessione con lo Stato, quale gestore dell'infrastruttura nazionale. In tale ambito RFI proseguirà nella sua missione di potenziamento, anche tecnologico, della rete, con un impegno di spesa di oltre 17 miliardi su quella convenzionale e di 3,5 su quella alta velocità/alta capacità, quest'ultima in autofinanziamento. Saranno consegnate da qui al 2015 tutte le nuove stazioni AV, da Roma Tiburtina a Torino Porta Susa, da Napoli Afragola a Firenze Belfiore e Bologna Centrale e proseguirà l'impegno delle società controllate, Grandi Stazioni e Centostazioni, per la valorizzazione dei relativi asset.
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- Nell'anno del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, il gruppo ferroviario ha presentato anche la propria nuova denominazione sociale e il nuovo logo fregiati dell'aggettivo “Italiane” a tracciare un significativo cambiamento nel segno dell'italianità e della forte identità nazionale in un mercato ormai sempre più europeo e internazionale. La nuova denominazione sociale caratterizzerà anche i loghi di tutte le società del gruppo.
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