Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
10:16 GMT+1
Il futuro di porti turistici e nautica è minacciato da alcune misure economiche allo studio del governo
Albertoni (UCINA): «sono circolate voci di proposte assurde e fortemente demagogiche». Perocchio (Assomarinas): i provvedimenti «potrebbero, a caduta, dare il “colpo di grazia” anche alla portualità turistica italiana»
5 settembre 2011
La portualità turistica e la nautica italiana temono che alcune misure della manovra economica allo studio da parte del governo avranno un deciso impatto negativo sui porti e sulla nautica da diporto, comparti già colpiti dagli effetti della crisi.
«I provvedimenti della manovra di Ferragosto e le norme “antievasione” previste dal governo - secondo Assomarinas, l'Associazione Italiana Porti Turistici aderente a Federturismo-Confindustria e a UCINA Confindustria Nautica - potrebbero, a caduta, dare il “colpo di grazia” anche alla portualità turistica italiana».
«All'irresponsabilità dei “responsabili” - ha dichiarato il presidente dell'associazione, Roberto Perocchio - bisogna rispondere con azioni concrete. Le reiterate “raccomandazioni” non bastano più per fermare il massacro dell'industria nautica italiana: è l'ora di passare dalle parole ai fatti».
In occasione della prossima assemblea generale dell'associazione, in programma il prossimo 15 settembre alle ore 15 presso l'Hotel Excelsior di Rapallo, Assomarinas farà il punto sulla situazione delle imprese nautiche turistiche che - ha anticipato l'associazione - oggi sono «impegnate a sopravvivere non solo per i nefasti effetti di un'iniqua legislazione ma, soprattutto, per la violenta turbolenza di un mercato sempre più in crisi sia nel settore dei servizi che su quello della produzione». A focalizzare la crisi del settore sarà, ancora una volta, l'annuale indagine conoscitiva che sarà ufficialmente presentata a Rapallo: numeri dai quali se da una parte emerge l'appeal della portualità turistica del Sud Italia per le nuove imprese turistiche già operative, dall'altra rivelano la sensibile contrazione della domanda di consumi al Nord Italia con una prospettiva di stagnazione, se non di ulteriori decrementi, di almeno due anni.
Venerdì scorso il presidente di UCINA - Confindustria Nautica, Anton Francesco Albertoni, ha definito «contraddittorie e di dubbia utilità» le misure della manovra di Ferragosto che, secondo il governo, sarebbero utili a contrastare l'evasione fiscale. «Il nostro comparto - ha spiegato Albertoni - vive ogni giorno un grave stato di incertezza sui possibili esiti della manovra che non fa che danneggiare le aziende della nautica, già fortemente colpite dalla pesante contrazione dei fatturati registrata nell'ultimo biennio. Questo stato è aggravato dalla rappresentazione fuorviante, che non cessa di riproporsi ogni giorno, dell'associazione diportista uguale evasore fiscale e il tutto a pochi giorni dall'apertura del Salone Nautico di Genova, prima vetrina mondiale dell'industria nautica».
«Nel nostro Paese - ha ricordato il presidente di UCINA - sono poco più di 600 le società che si occupano di diritto di noleggio e locazione: un dato insignificante se raffrontato alle 35.000 società di comodo citate dagli organi di stampa negli ultimi giorni. Inoltre, come ho già avuto modo di affermare, ai fini della lotta all'evasione esistono già gli strumenti per rintracciare eventuali abusi: il 99% delle imbarcazioni viene infatti acquistata tramite il leasing e, pertanto, tutte le transazioni possono essere verificate dall'Agenzia delle Entrate. Inoltre l'80% del parco nautico è formato da scafi con valore di acquisto inferiore a quello di una utilitaria. Anche in tema di lotta all'elusione e alle società di comodo, UCINA - Confindustria Nautica, già da molti mesi e in tempi non sospetti, ha fornito all'Agenzia delle Entrate tutti gli strumenti utili per una reale azione di contrasto, senza peraltro avere ancora avuto risposta».
«In queste ore - ha proseguito Albertoni - sono circolate voci di proposte assurde e fortemente demagogiche come l'ultima, avanzata da Domenico Scilipoti, segretario politico del Movimento di Responsabilità Nazionale, di inserire nel testo della manovra un articolo 2-bis che preveda una tassa annuale di possesso, a decorrere dal 2012, per gli yacht e le imbarcazioni a motore e a vela con motore ausiliario da diporto di lunghezza superiore ai sei metri. Una misura insensata, che finirebbe con il dare il colpo di grazia a un settore già pesantemente vessato dalla crisi economica».
«Se, come afferma il presidente di UCINA, fosse introdotta nel testo della manovra (art. 2 bis proposta dal segretario politico del Movimento di Responsabilità Nazionale Domenico Scilipoti) una tassa annuale di possesso a decorrere dal 2012 per gli yacht e le imbarcazioni a motore e a vela con motore ausiliario da diporto di lunghezza superiore ai sei metri - ha rilevato da parte sua il presidente di Assomarinas, Perocchio - i nostri porti subirebbero il blocco istantaneo degli investimenti già avviati nella riqualificazione dell'esistente e nella realizzazione di nuovi progetti, cioè di quei 50.000 ormeggi già programmati. Ciò comporterebbe una vera e propria condanna alla recessione di tutto il comparto che verrebbe privato di circa cinque miliardi di euro di potenziali investimenti privati nelle infrastrutture».
Anton Francesco Albertoni ha rivolto un appello al governo «affinché - ha detto il presidente di UCINA - faccia chiarezza sui propri obiettivi e sugli strumenti che intende adottare per raggiungerli e perché sia tutelato un comparto che, senza considerare l'indotto, anche turistico, ad esso collegato, dà lavoro a più di 90.000 persone e che, qualora venissero finalmente adottate una serie di misure che da tempo l'associazione invoca, potrebbero rendere la nautica una fonte di introiti per l'erario ben superiori a quelli recuperati attraverso eventuali tasse».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore