- È «un'eresia» limitare le emissioni di zolfo prodotte dalle navi come imposto dall'UE, a seguito di una specifica decisione assunta nel 2008 dall'International Maritime Organization (IMO), con una direttiva europea adottata nel 2012 che ne prevede una drastica riduzione ( dell'11 settembre 2012). Lo ha sottolineato il presidente della compagnia di navigazione Brittany Ferries, Jean-Marc Roué, partecipando ad un seminario organizzato dalla Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (CRPM) su invito della Regione Nord-Pas de Calais che si è tenuto venerdì scorso a Dunkerque.
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- «La normativa - ha spiegato Roué - è nota dal 2008, ma il piano di investimenti per le navi copre un arco temporale di 25-30 anni. Attualmente - ha evidenziato - gli armatori possono conformarsi a questa direttiva per le nuove navi, ma per le vecchie navi è necessaria una proroga se vogliamo evitare una catastrofe economica».
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- Anche secondo la CRPM è auspicabile una proroga. Nel corso del dibattito tutti i rappresentanti delle regioni marittime che hanno partecipato al seminario hanno concordato con i principi e gli obiettivi fissati in sede IMO e EU allo scopo di salvaguardare la salute umana e l'ambiente e per rendere ancora più “verde” il trasporto marittimo. Tuttavia nella dichiarazione finale, in cui spiegano di «aver voluto contribuire ad una migliore attuazione di tali disposizioni sostenendo gli armatori e le parti interessate nei loro sforzi di adeguamento», i rappresentanti delle regioni marittime hanno specificato che il periodo di adeguamento previsto dalla direttiva è ritenuto «molto breve» dalla CRPM e hanno invitato quindi gli Stati membri, la Commissione Europea e l'IMO ad una maggiore flessibilità nella sua attuazione.
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- «L'attuazione di questa direttiva - ha dichiarato Wulfran Despicht, vicepresidente per il Mare della Regione Nord-Pas de Calais - può generare opportunità economiche e industriali per le regioni. Eppure mi chiedo se i vari soggetti economici siano stati resi sufficientemente consapevoli delle problematiche relative all'attuazione della direttiva e, soprattutto, se l'investimento possa essere finanziato dopo il 2015 e da chi».
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- Da parte sua Elena Visnar Malinovska, membro di gabinetto del commissario europeo per l'Ambiente, Janez Potocnik, ha precisato «il commissario Potocnik è ben consapevole delle difficoltà, così come della richiesta di una maggiore flessibilità», e che «la Commissione intende sostenere le Regioni nell'attuazione di questa direttiva». Tuttavia - ha aggiunto - non va dimenticato che «il 58% della popolazione dell'UE è esposto ad un maggior livello di biossido di zolfo (SO2) di quello previsto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e che il 21 % della popolazione urbana è esposto ad un livello di particolato che supera i limiti fissati dall'UE».
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- La Commissione Europea ha esortato le Regioni a cooperare e ad assumere iniziative prima dell'adozione della nuova programmazione finanziaria dell'UE per il periodo 2014-2020. La Commissione ha rilevato che i finanziamenti per i porti (inclusi quelli per la realizzazione di stazioni di rifornimento di gas naturale liquefatto quale combustibile per le navi) potrebbero essere sostenuti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e da aiuti di Stato regionali per l'ambiente e per la costruzione navale, nonché da aiuti di Stato per i finanziamenti innovativi previsti dal nuovo programma quadro per la ricerca HORIZON 2020. «Vi invito - ha sollecitato Jean-Eric Paquet, direttore della Direzione Generale della Mobilità e dei Trasporti della Commissione Europea - a condividere i vostri piani e le vostre strategie con noi e a continuare le nostre discussioni nel quadro del Forum europeo per il trasporto marittimo sostenibile che stiamo costituendo».
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- Manifestando apprezzamento per la costituzione del Forum, il segretario generale della CRPM, Eleni Marianou, ha osservato che fino ad ora «le Regioni non sono state sufficientemente coinvolte nell'attuazione della politica europea per i trasporti marittimi».
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