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La statunitense FMC chiede a UE e Cina di esaminare assieme la nuova alleanza armatoriale tra Maersk, MSC e CMA CGM
Proposto un vertice a Washington per prendere in esame il P3 Network e valutarne l'impatto sul mercato
23 ottobre 2013
L'alleanza P3 Network progettata dalle prime tre compagnie di navigazione mondiali del settore del trasporto di linea, cioè Maersk Line, Mediterranean Shipping Company (MSC) e CMA CGM ( del 18 giugno 2013), costituisce una concentrazione talmente rilevante e così inusuale, riunendo gli interessi di tre aziende al vertice di un singolo mercato, che il processo di valutazione della nuova partnership da parte delle principali autorità di regolamentazione mondiali probabilmente avverrà secondo modalità altrettanto eccezionali. Il presidente della statunitense Federal Maritime Commission (FMC), Mario Cordero, ha infatti chiesto ai colleghi delle autorità di regolamentazione di Unione Europea e Repubblica Popolare Cinese di riunirsi in un summit a Washington per prendere in esame l'alleanza P3 e valutarne assieme l'impatto sul mercato.
Ricordando che le tre compagnie hanno annunciato l'intenzione di avviare la collaborazione il prossimo anno sulle rotte che collegano l'Asia all'Europa, nonché su quelle transpacifiche e transatlantiche verso gli Stati Uniti ( del 18 ottobre 2013), attraverso nuovi uffici direzionali situati a Londra e Singapore e con una organizzazione formata da circa 200 persone, la Federal Maritime Commission ha sottolineato che, secondo le prime stime della stessa della Maersk Line, la nuova alleanza controllerebbe circa il 42% del traffico sulle rotte Asia-Europa , il 24% del mercato transpacifico e 40-42% del traffico sulle rotte transatlantiche.
«Una delle mie preoccupazioni - ha dichiarato il commissario della FMC William P. Doyle - è riferita a rapporti di stampa secondo cui una flotta complessiva di 346 navi sulle rotte est-ovest sarà ridotta a 255 navi una volta che la proposta alleanza diventerà attiva. Sono interessato a saperne di più sull'impatto che tale alleanza avrà sui servizi forniti ai consumatori, sugli spedizionieri e sulle operazioni terminalistiche negli Stati Uniti. Maersk Line Limited - ha ricordato Doyle - è il principale vettore con bandiera USA della flotta internazionale. A tal proposito non voglio che le attività dell'alleanza danneggino o abbiano un impatto negativo di qualsiasi tipo sulla flotta internazionale di bandiera statunitense nel momento in cui le decisioni assunte hanno la conseguenza di diminuire il numero di navi o di ritirarle dal servizio».
Secondo il commissario della FMC Richard A. Lidinsky, Jr., Maersk Line, MSC e CMA CGM si starebbero comportando come se l'alleanza fosse già stata approvata dalle autorità di regolamentazione: «è evidente - ha spiegato - che questa alleanza, nonostante non sia stata effettuata alcuna presentazione di atti presso le autorità di regolamentazione in Europa, in Cina o negli Stati Uniti, si sta muovendo come se avesse già ottenuto l'approvazione dalle autorità di regolamentazione. Muoversi dietro le quinte e presentare notizie positive alla stampa - ha denunciato Lidinsky - non rappresenta un surrogato di una corretta valutazione delle conseguenze di questa consistente concentrazione di vettori». Lidinsky ha annunciato che proporrà l'alleanza P3 quale argomento di discussione all'assemblea annuale dell'European Maritime Law Organisation (EMLO) che si terrà venerdì prossimo a Londra.
Ricordando che la Federal Maritime Commission ha il compito, su mandato del Congresso, di applicare lo Shipping Act, il presidente Cordero ha rilevato che, «assieme ai nostri omologhi europei e cinesi, noi, come autorità di regolamentazione, abbiamo responsabilità attinenti non solo alla nostra nazione, ma - data la natura globale del trasporto marittimo - di assicurare che questa proposta di alleanza non danneggi altri, inclusi i consumatori, la comunità marittima e il commercio mondiale».
«Una volta che questo accordo sarà notificato - ha concluso Cordero - mi immagino che tutti i membri della nostra industria marittima americana - spedizionieri, importatori, esportatori, consumatori, porti, sindacati, organizzazioni intermodali - esprimeranno pienamente il loro punto di vista alla Commissione con osservazioni scritte o audizioni pubbliche su come questa alleanza di carriers di bandiera estera potrebbe influenzare i nostri commerci via mare».
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