- Dopo la replica istituzionale dell'Autorità Portuale della Spezia alla presa di posizione dell'Associazione Spezzina Doganalisti (Aspedo) sul tema dei corridoi doganali, e in particolare circa quello progettato per servire i magazzini Ikea ( del 26 marzo 2015), oggi il presidente dell'ente portuale, Lorenzo Forcieri, ha risposto in prima persona all'intervento sulla medesima questione del presidente di Confindustria della Spezia, Giorgio Bucchioni ( del 30 marzo 2015).
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- «Innanzitutto - ha sottolineato Forcieri - voglio precisare che l'Autorità Portuale non ha alcuna competenza nel merito di quanto sta accadendo! Inoltre - ha aggiunto - non sono “uno dei più strenui sostenitori del corridoio doganale Ikea” , come Bucchioni afferma, dimostrando di non aver letto attentamente la posizione dell'Autorità Portuale né di averne seguito il lavoro di questi anni per potenziare e sostenere il porto e il “sistema Spezia” e contribuendo così a fargli raggiungere risultati mai ottenuti prima».
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- «Contrariamente ad altri - ha evidenziato il presidente dell'authority portuale - non ho alcun interesse e nessuno beneficio economico, politico o di altra natura nel battermi per sostenere lo sviluppo del nostro porto, sostenendo e promuovendo le necessarie innovazioni per aumentarne la competitività ed accrescerne così la sua capacità di produrre lavoro e ricchezza per il nostro territorio e per l'intero Paese».
- «Mi stupisce - ha proseguito Forcieri - che il dottor Bucchioni non conosca la situazione in evoluzione in campo doganale: il lavoro in corso per la realizzazione di una piattaforma logistica nazionale che dovrà migliorare l'intera catena logistica, cui concorrono vari soggetti sia per quanto riguarda la modalità stradale che quella ferroviaria, né l'importante lavoro che l'Agenzia delle Dogane sta portando avanti per semplificare le procedure e velocizzare il trasferimento della merce lungo la catena logistica. Come presidente di una associazione di imprenditori dovrebbe sapere quanto meno che questo lavoro è indispensabile per superare criticità e limiti del nostro sistema logistico che pesano sulle nostre possibilità di ripresa e che frenano lo sviluppo del Paese!»
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- Oltre che nei confronti di Bucchioni, le contestazioni di Forcieri sono inconsapevolmente rivolte anche al presidente degli agenti marittimi spezzini, Andrea Fontana, che oggi a criticato il ruolo svolto da UIRNet nella gestione dei corridoi doganali ( dell'1 aprile 2015). «Patetica - ha obiettato infatti Forcieri - mi sembra poi la polemica verso UIRNet. Vorrei infatti sommessamente ricordare che UIRNet è il soggetto attuatore unico per la realizzazione del sistema di gestione della logistica nazionale, così come dettato dal decreto ministeriale del 20 giugno 2005 numero 18T del Ministero dei Trasporti e successiva legge 24 marzo 2012, n. 27, art. 61-bis, e recentemente ribadito dal decreto sulla Spending Review. Attualmente UIRNet è impegnata anche nella realizzazione della Piattaforma Logistica Nazionale (PLN). I grandi corridoi logistici sono poi una priorità per l'Europa, impegnata ad eliminare arretratezze e limiti che ne condizionano e compromettono le possibilità di crescita in un mondo sempre più competitivo».
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- «Non mi ero mai accorto - ha criticato Forcieri - che gli industriali fossero contrari a tutto questo! Anzi, è proprio Confindustria che un giorno sì e l'altro pure chiede interventi in tal senso! Ma il signor Bucchioni ed altri con lui sembrano soffrire della sindrome di NIMBY (Not in my backyard - Non nel mio cortile) ! Si invocano le riforme, si applaude Renzi per la sua forte iniziativa in tal senso, ma solo se riguardano gli altri, pronti ad alzare barricate se qualcuna di queste riforme toccano i propri interessi!»
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- Inoltre il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia ha chiarito nuovamente il ruolo dell'ente nella vicenda Ikea: «la questione Ikea - ha spiegato - interessa principalmente il porto di Genova, attraverso cui passa la quasi totalità dei traffici Ikea verso il deposito di Piacenza, che funge da centro di smistamento per il sud Europa e solo in minima parte il porto della Spezia. Di fronte a situazioni di inefficienza nelle attività portuali e nelle procedure di sdoganamento della merce, che condizionavano negativamente la politica commerciale del gruppo e la sua delicata e complessa attività logistica, Ikea ha posto un problema al governo, all'Agenzia delle Dogane, ai porti, diciamo all'intero sistema Paese: o si miglioravano sensibilmente le performance delle attività portuali e doganali o l'azienda si sarebbe servita dei porti del Nord Europa, escludendo quelli italiani, Genova in primis e poi anche La Spezia. In accordo con Ikea, dopo aver valutato diverse ipotesi, l'Agenzia Nazionale delle Dogane ha deciso di istituire il corridoio doganale Genova-Piacenza e, successivamente quello La Spezia-Piacenza. Corridoi per cui risulta essere in corso una intensa attività di preparazione, ma che non sono ancora stati attivati. Capisco che queste nuove procedure possano creare dei problemi, come peraltro tutti i cambiamenti, ma - ha rimarcato Forcieri - il signor Bucchioni avrebbe preferito perdere i traffici a vantaggio dei porti del nord Europa? Cosa ne avrebbe guadagnato o cosa ne guadagnerebbe, perché il rischio esiste ancora, il “sistema Spezia”?»
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- «Devo poi ribadire - ha aggiunto - che l'Autorità Portuale, sempre d'accordo con gli spedizionieri, ha dato forte impulso alla procedura di preclearing subordinando e rinviando alla sua attuazione ogni richiesta di accordo che le veniva avanzata e sollecitata da diversi interporti, ma come abbiamo visto, le cose procedono indipendentemente da noi».
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- Il commento di inforMARE
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- Forcieri ha ragione quando sollecita la comunità degli operatori portuali a rendersi sempre più parte attiva per far sì che il porto della Spezia incrementi ancora la sua efficienza confermandosi uno dei principali punti di transito dei traffici internazionali da e per l'Italia.
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- Ha torto, invece, quando si chiede cosa abbiano da lamentarsi. Il presidente dell'Autorità Portuale ricorda e suggerisce misure affinché la comunità portuale possa avere sempre maggiori ricadute, «non perché - precisa - assistita e falsamente protetta dal nuovo, ma perché più competitiva ed efficiente», trascurando che in questo caso se si parla di assistenza e di protezione si dovrebbe farlo nei confronti dell'Ikea che sola beneficerà del “corridoio controllato” progettato appositamente per trasferire direttamente i container che sbarcheranno in porto al nodo logistico dell'azienda a Piacenza.
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- Bruno Bellio
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- «Ma - ha rilevato ancora Forcieri - quali sono le proposte che vengono avanzate da chi oggi protesta? Nessuna! L'unico sbocco a tanta protesta allarmistica qual è? Parliamone in Comitato Portuale! Bene, ne parleremo, ma che tristezza! Davvero il presidente degli industriali, sempre pronto a dare lezioni a tutti non sa proporre altro? Il modo per affrontare le innovazioni che, inevitabilmente, piaccia o non piaccia al signor Bucchioni & C. andranno avanti per il bene del Paese, dei suoi cittadini e lavoratori - secondo il presidente dell'Autorità Portuale - non è quello di cercare di ostacolarle ma di mettersi al passo e cercare di governarle. Come può il porto far fronte ai processi in corso? A mio avviso soltanto rendendo più conveniente e sicuro sdoganare in porto rispetto ad altre soluzioni, si chiamino corridoi doganali, o sdoganamento centralizzato od altro».
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- «In proposito, in assenza di alcuna proposta in merito - ha concluso Forcieri - mi permetto io di suggerire qualche piccola iniziativa concreta che, se attuata, potrebbe dare un sicuro contributo positivo in questa direzione, invitando tutti a fare altrettanto, ad abbandonare posizioni strumentali e propagandistiche e ad impegnarsi per ottenere risultati concreti. Cominciamo dal preclearing, cioè lo sdoganamento in mare: è senz'altro un primo importante passo, che va esteso il più possibile; poi lo sportello unico con l'individuazione di una unica autorità, la dogana, addetta ai controlli; l'apertura degli uffici h24 o almeno, intanto, 8-24 e tutti i giorni compreso il sabato, migliorando l'efficienza complessiva, Così l'esigenza di spostare altrove le operazioni verrà sempre meno avvertita e sarà sempre meno conveniente. Così la comunità portuale avrà sempre maggiori ricadute, non perché “assistita” e falsamente protetta dal nuovo, ma perché più competitiva ed efficiente! Su questo piano, cioè sul piano dell'innovazione per aumentare la capacità di competere, l'Autorità Portuale sarà, come è sempre stata, al fianco degli operatori, pronta a fare, come finora ha fatto, la propria parte e pronta ad accogliere ogni suggerimento costruttivo, con disponibilità e modestia, ma respingendo fermamente patetiche lezioncine da quattro soldi. Non è combattendo battaglie di retroguardia che si difende l'economia e l'occupazione : così si fa solo propaganda e per di più ingannevole».
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