Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
10:14 GMT+1
Armatori e sindacati dello shipping sollecitano le nazioni UE ad affrontare la crisi umanitaria nel Mediterraneo
Tutti gli Stati membri dell'UE - secondo ECSA, ETF, ICS e ITF - devono condividere l'onere finanziario delle operazioni di ricerca e soccorso
8 aprile 2015
Le associazioni armatoriali ECSA e ICS e le organizzazioni sindacali ETF e ITF hanno inviato una lettera congiunta ai leader di tutti i 28 Stati membri dell'Unione Europea per sollecitare l'avvio di azioni collettive immediate per affrontare la crescente crisi umanitaria nel Mar Mediterraneo e per evidenziare che il fenomeno dei migranti che attraversano queste acque, con il conseguente problema dei salvataggi, è ormai fuori controllo. Le quattro organizzazioni hanno denunciato che sussiste il grave rischio di un'ulteriore gravissima perdita di vite umane a meno che gli Stati membri dell'UE non assumano provvedimenti con assoluta urgenza: «è letteralmente - hanno evidenziato - una questione di vita o di morte».
Dal 2014 - hanno sottolineato l'European Community Shipowners' Associations (ECSA), l'European Transport Workers 'Federation (ETF), l'International Chamber of Shipping (ICS) e l'International Transport Workers' Federation (ITF) - migliaia di persone dall'Africa e dal Medio Oriente, imbarcandosi su natanti sovraffollati e non adatti allo scopo, hanno tentato la pericolosa traversata del mare per approdare in Europa. Nell'ultimo anno oltre 40.000 persone sono state tratte in salvo da navi mercantili e più di 3.500 hanno perso la vita.
Le quattro organizzazioni hanno ricordato, inoltre, che molti di questi migranti sono alla mercé dei trafficanti di esseri umani.
ECSA, ETF, ICS e ITF hanno invitato tutti gli Stati dell'UE a dare precedenza immediata all'aumento delle risorse destinate alle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, in considerazione - hanno spiegato - dell'elevato e crescente numero di salvataggi potenzialmente pericolosi che vengono effettuati dalle navi mercantili.
«Il settore del trasporto marittimo - hanno precisato ECSA, ETF, ICS e ITF - si assume pienamente le proprie responsabilità nel salvare chiunque sia in pericolo in mare, ma rimarca che è inaccettabile che la comunità internazionale faccia sempre più affidamento sulle navi mercantili e sui loro equipaggi per intraprendere un numero sempre crescente di salvataggi che sono sempre più di ampia portata. Singole navi - hanno evidenziato le quattro organizzazioni - hanno dovuto salvare fino a 500 persone alla volta, ponendo gravi rischi per la salute e il benessere dei marittimi, da cui non ci si dovrebbe attendere che si facciano carico di tali situazioni».
«Le Marine militari e le Guardie Costiere di quegli Stati membri dell'Unione europea che sono in prima linea nel Mediterraneo - hanno proseguito ECSA, ETF, ICS e ITF - hanno compiuto sforzi notevoli per affrontare il problema. Tuttavia, dato che la situazione sta peggiorando, l'industria dello shipping ritiene che ci debba essere un corrispondente aumento delle risorse finanziarie statali destinato alle operazioni di ricerca e di soccorso per far fronte a questa grave crisi umanitaria. In pratica ciò significa che tutti gli Stati membri dell'UE devono condividere l'onere finanziario, al fine di scongiurare la perdita di altre migliaia di vite umane».
ECSA, ETF, ICS e ITF hanno suggerito inoltre che «l'Unione Europea e la comunità internazionale debbano fornire ai rifugiati e ai migranti mezzi alternativi per ottenere sicurezza, senza dover rischiare la vita attraversando il Mediterraneo su imbarcazioni insicure».
Armatori e sindacati hanno chiesto che la questione venga pertanto posta all'ordine del giorno del Consiglio europeo e delle pertinenti riunioni dei ministri dell'UE.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore