- La Spezia Port Service, la nuova alleanza costituita quest'anno dagli agenti marittimi, dagli spedizionieri e dai doganalisti della Spezia ( del 4 gennaio 2016), sollecita chiarimenti e interventi rapidi sulla questione dei dragaggi nel Golfo spezzino, delucidazioni e misure - ha spiegato la nuova organizzazione - «che, nel pieno rispetto dell'inchiesta giudiziaria in corso e quindi della individuazione di eventuali responsabilità, scongiurino da subito anche il minimo rischio di condizionare negativamente l'operatività presente e futura del porto di La Spezia».
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- Le indagini portate avanti dall'autorità giudiziaria a seguito di un esposto presentato dai miticoltori spezzini hanno rilevato irregolarità negli interventi di dragaggio, effettuati senza adottare tutte le misure per la tutela dell'ambiente, e lo specchio acqueo antistante Molo Fornelli è stato posto sotto sequestro.
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- La Spezia Port Service ha evidenziato la necessità che «proprio a La Spezia, porto che ha evidenziato e subito in anticipo rispetto a tutti gli altri porti commerciali italiani il problema delle bonifiche ambientali dei fondali marini, il sistema paese, nella legittima separazione delle sue funzioni istituzionali - ha sottolineato l'alleanza di agenti marittimi, spedizionieri e doganalisti - fornisca una prova di grande maturità e responsabilità: portare avanti con decisione un'inchiesta giudiziaria senza bloccare e quindi distruggere una risorsa economica strategica ed essenziale per tutta l'Italia».
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- «Se sono stati compiuti errori, abusi o violazioni di legge in ambiti che contiamo siano davvero circoscritti - ha osservato Andrea Fontana, presidente dell'Associazione Agenti Marittimi La Spezia - è giusto che siano evidenziati e sanzionati. Ma proprio La Spezia, che è riuscita a far sopravvivere il porto a quasi un decennio di decisioni e scelte contraddittorie sul tema dei dragaggi, trovandosi comunque costretta a posticipare importanti scelte di sviluppo - ha precisato - è pronta oggi a schierarsi compatta a difesa delle attività commerciali e marittime che fanno di questo scalo un esempio di efficienza a livello internazionale e una componente essenziale e irrinunciabile del sistema logistico nazionale ed europeo».
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- «Siamo convinti - ha aggiunto Flavio Borra, presidente dell'Associazione Spezzina Doganalisti - che proprio qui nel porto di La Spezia, per le esperienze drammatiche vissute proprio sul tema della compatibilità fra sviluppo e tutela dell'ambiente, possa maturare una nuova esperienza, unica a livello nazionale e condivisa fra le varie istituzioni, (in primis la magistratura inquirente che sta dando prova di grande equilibrio) e i privati, di salvaguardia delle realtà economiche e occupazionali anche in concomitanza con l'accertamento di eventuali responsabilità di tipo giudiziario».
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- Secondo La Spezia Port Service, anche il dibattito fra istituzioni, in particolare fra l'Autorità Portuale e il Comune, sullo sviluppo del porto e sulle scelte di utilizzo degli spazi e delle banchine portuali deve essere ricondotto a un valore di fondo, condiviso da tutti: «le scelte e le strategie - secondo l'associazione che rappresenta gli operatori portuali spezzini- devono essere compiute in base al valore aggiunto che sono in grado di generare per il territorio; in prima battuta per il lavoro e la generazione di ricchezza che sono in grado di attivare all'interno del porto; quindi per la ricchezza, l'occupazione indotta e lo sviluppo che possono innescare in un'area estesa che sul porto gravita». «Ciò - ha rilevato Alessandro Laghezza, presidente dell'Associazione Spedizionieri del Porto della Spezia - vale per le crociere, migliorando la percezione e quindi lo sforzo per generare ricadute positive cittadine di questo business, esattamente come vale per i containers che non possono essere valutati in funzione di un loro rapido transito come elementi di sacrificio di territorio, bensì come driver di sviluppo di importanti attività indotte sul territorio».
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