- L'accentuata instabilità geo-politica che caratterizza i Paesi del Nord Africa, del Medio Oriente e la Turchia rischia di produrre un forte impatto negativo sul settore del turismo e delle crociere. Lo ha evidenziato Giorgia Bucchioni, presidente di Blue Vision, hub culturale e operativo per la Blue Economy recentemente costituito alla Spezia ( del 20 aprile 2016), spiegando che sono dai 15 ai 18 milioni i turisti in fuga dal Mediterraneo e che «per questi turisti è urgente costruire, specialmente lungo le coste italiane, un'offerta alternativa a quella dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente alle prese con un' instabilità geo-politica che difficilmente sarà di breve termine».
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- «I dati - ha osservato Giorgia Bucchioni - parlano chiaro: il Mediterraneo è dal punto di vista dell'offerta turistica, e ciò riguarda anche le crociere e la grande nautica da diporto, un mare “dimezzato”, un mercato zoppo e pericolosamente esposto anche dal punto di vista mediatico alle ricadute negative a livello mondiale che la situazione di insicurezza dell'intera sponda sud, il rischio terrorismo e il fattore immigrazione sta generando».
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- Ad esempio, secondo una prima analisi che Blue Vision ha avviato candidandosi anche a un ruolo di osservatorio su itinerari, crisi e opportunità, l'Egitto è nei fatti scomparso dal mercato turistico: in base agli ultimi dati ufficiali relativi al primo trimestre il numero dei visitatori si era dimezzato da 2,2 a poco più di un milione per il periodo gennaio-marzo, ma l'ultima tragedia dell'areo Egypt Air ha allungato nuove ombre e paure sul paese e il numero di turisti sarebbe complessivamente collassato di oltre il 90%. Ciò significa nove milioni di turisti occidentali “in cerca di autore” e molti di più se si prende a riferimento il mercato egiziano, pre-primavera araba del 2011, con un volume in costante crescita verso i 15 milioni di turisti.
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- Inoltre la Turchia ammette in questi giorni un calo fra il 16 e il 20%, ma secondo i maggiori tour operators tedeschi e inglesi il crollo del turismo in Turchia a causa dei cinque attentati a Istanbul, Ankara e Boursa, sarebbe superiore al 40%. Una cifra sulla quale pesa anche la scomparsa del turismo russo. Difficile allo stato attuale una quantificazione precisa, ma si parla dai quattro ai cinque milioni di turisti che già hanno disertato o sono pronti a disertare la Turchia come meta delle loro vacanze.
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- Pesante anche il bilancio della Tunisia dopo l'attentato al museo del Bardo e quelli nei centri turistico-alberghieri della costa. Secondo gli ultimi dati ufficiosi nel 2015 la Tunisia avrebbe perso il 57% dei suoi visitatori internazionali, precipitando a quota 1,2 milioni di turisti.
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- Il Marocco, che sino a oggi ha retto, sta iniziando a mostrare i primi segnali di flessione.
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- Blue Vision ha rilevato che anche nel settore delle crociere, il Mediterraneo (con una quota del 20% del mercato crocieristico mondiale) è diventato un osservato speciale. Con più della metà delle destinazioni off limits e con un rimbalzo psicologico pesante della crisi migranti, le crociere mediterranee iniziano infatti a perdere colpi sul mercato americano. Molti turisti si sono riposizionati su crociere in Nord Europa.
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- «Una situazione di questo tipo - ha sottolineto Giorgia Bucchioni - non può essere subita passivamente. Il rischio è quello di una deriva negativa destinata prima o poi a investire anche i mercati turistici della sponda nord del Mediterraneo occidentale. È indispensabile, e proprio per questo Blue Vision sia sta impegnando nella messa a punto anche di un progetto di osservatorio sugli itinerari, che diventi elemento di servizio per tour operators internazionali e cruise operators; l'obiettivo non è certo quello di sostituirsi agli operatori che conoscono il mercato alla perfezione, bensì quello di collaborare alla definizione di una strategia di offerta innovativa che consenta di trattenere in Mediterraneo una quota consistente di flussi turistici altrimenti destinati a imboccare nuove rotte, come quella dei Caraibi o dell'Estremo Oriente. A nostro parere va pensata anche velocemente, sempre in stretto coordinamento con gli operatori e con una missione di servizio, una modalità nuova di confronto con il mercato internazionale al quale proporre oggi un prodotto Italia sempre più diversificato al fine di intercettare turisti altrimenti destinati ad abbandonare il Mediterraneo».
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