- Lo scorso anno il traffico delle merci movimentato dal porto di Taranto è diminuito del -5,6% essendo ammontato a 20,4 milioni di tonnellate rispetto a 21,6 milioni di tonnellate nel 2017, di cui quasi 12,0 milioni di tonnellate di carichi allo sbarco (-5,1%) e 8,5 milioni di tonnellate all'imbarco (-6,4%).
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- Complessivamente le rinfuse solide sono state pari a 15,5 milioni di tonnellate, con una crescita del +3,1% sul 2017, mentre le rinfuse liquide sono calate del -17,7% a 3,8 milioni di tonnellate e in flessione sono risultate anche le merci convenzionali che si sono attestate ad oltre 4,9 milioni di tonnellate (-13,3%).
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- Relativamente alle rinfuse, l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio ha specificato che l'andamento della produzione industriale incide in modo significativo sulla movimentazione portuale di rinfuse e in particolare a Taranto, la cui attività è strettamente legata a quelle del polo siderurgico e della raffineria ENI, che sono i principali clienti del porto. Lo scalo ionico - ha precisato l'authority - ha beneficiato in particolare dell'incremento degli imbarchi di rinfuse solide che hanno segnato, con circa 1,5 milioni di tonnellate, +19,2% sul 2017; anche gli sbarchi con 10,3 milioni hanno registrato un aumento del +1,2%. La stabilizzazione della situazione dell'industria siderurgica, dopo gli ultimi anni difficili per le note vicende giudiziarie e ambientali - ha evidenziato l'ente portuale - ha contribuito a conseguire questi risultati. L'attività generata dalla gestione degli impianti ex Ilva ad opera della Arcelor Mittal Italia, si auspica possa contribuire a rilanciare ulteriormente Taranto in questo segmento.
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- L'AdSP ha spiegato inoltre che la flessione delle rinfuse liquide, con la contrazione degli sbarchi con 1,1 milioni di tonnellate nel 2018 a fronte di 1,8 milioni dell'anno precedente (-39,4%) e degli imbarchi con 2,7 milioni leggermente più bassi del 2017 (-3,3%), riflette la riduzione dell'import marittimo della raffineria ENI che sta utilizzando il greggio proveniente dalla Basilicata.
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- Circa il segmento dei container, settore che ha cessato l'attività tra la fine del 2014 e l'inizio del 2017 a seguito dell'esaurirsi delle operazioni della società terminalista Taranto Container Terminal (TCT) che ha portato alla revoca della concessione e alla riconsegna a settembre 2015 dell'area del Molo Polisettoriale all'authority portuale, l'AdSP ha sottolineato che con il recente rilascio della concessione del Molo Polisettoriale alla holding turca Yilport ( del 20 novembre 2018 e del 21 febbraio 2019), tredicesimo operatore terminalista mondiale e miglior operatore portuale globale per il 2018, si aprono nuove ed importanti prospettive di crescita del settore. L'AdSP ha specificato che «il progetto relativo al Molo Polisettoriale del porto di Taranto prevede un importante posizionamento strategico del terminal nel Mediterraneo centrale con il raggiungimento graduale di significativi traffici».
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- L'AdSP ha evidenziato anche le buone prospettive offerte anche dall'ormai prossimo effettivo avvio della Zona Economica Speciale Multiregionale, che vede inclusa anche la Basilicata, che potrà attirare nuove attività industriali e manifatturiere che dovranno avvalersi del porto per il proprio import-export e daranno ulteriore slancio alle attività dello scalo ionico.
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- Quanto al comparto passeggeri, che ha chiuso il 2018 con un traffico di 658 passeggeri in transito (-92,3%), l'authority ha annunciato che per il 2019 si prevede una nuova crescita grazie al ritorno presso lo scalo ionico delle navi della Marella Cruises e di altre compagnie.
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- «Il porto di Taranto - ha commentato il presidente dell'AdSP, Sergio Prete - sta gradualmente superando la profonda crisi degli ultimi anni dovuta a vari fattori, tra i quali le note problematiche del comparto industriale e la chiusura del terminal contenitori. Già a partire dalla fine dello scorso anno si sono avvertiti i primi segnali di ripresa. Il concreto avvio di tutte le iniziative messe in campo e delle attività programmate consentirà una graduale ma importante ripresa che potrà condurre lo scalo ad una crescita esponenziale, sia in termini di traffici ed occupazione ma anche di diversificazione, innovazione e sostenibilità ambientale. Yilport, ZES, Arcelor Mittal, l'Innovation Hub, Piattaforma Logistica, Falanto Service Port Center, sono solo alcuni dei Pilastri su cui stiamo lavorando per garantire a Taranto il posizionamento strategico che merita nel Mediterraneo».
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