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Toti (Regione Liguria) teme che « proconsoli romani» vengano posti alla guida dei porti italiani
Il governatore ligure ritiene la nomina del presidente dell'AdSP dello Stretto «incostituzionale, illegittima, anti-democratica»
3 ottobre 2019
Intervenendo oggi sulla proposta di nomina di Mario Paolo Mega a presidente dell'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, che è stata deliberata due mesi fa dal governo e che ieri è stata approvata dalla Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera ( del 7 agosto 2019), il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha chiesto al governo di fermare «immediatamente questa scelta» che ha definito «incostituzionale, illegittima, anti-democratica».
«Mentre noi chiediamo di avere più voce in capitolo sui porti e sulle infrastrutture, per non rimanere vittima di chi non le vuole - ha denunciato Toti - questo governo occupa le poltrone nominando il presidente della Autorità Portuale dello Stretto senza alcun accordo con le comunità locali e le Regioni. Un precedente gravissimo che espropria le città dei propri porti».
«Il nostro timore - ha sottolineato il presidente della Regione Liguria - è che vengano paracadutati nei porti italiani, da Genova a Venezia a Trieste, proconsoli romani che decideranno le sorti degli scali senza alcuna attenzione per le scelte dei cittadini, senza alcun accordo con sindaci e Regioni. Altro che autonomia!»
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