Il container terminal al Porto Canale di Cagliari resta e rimarrà per almeno diversi mesi senza un gestore. A materializzare i timori espressi da diversi osservatori, in primis dai rappresentanti dei lavoratori portuali, giunge l'annuncio odierno dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna dell'invio di un preavviso di rigetto alla londinese PIFIM, l'unica ad aver risposto alla call internazionale lanciata alla fine del 2019 dall'ente portuale per trovare un operatore disposto a gestire l'approdo, società che aveva inviato una proposta in avvalimento con la Port of Amsterdam International ( del 31 agosto 2020).-
- L'AdSP ha specificato che il preavviso di rigetto è motivato dal mancato soddisfacimento di gran parte dei requisiti fondamentali stabiliti dalla call internazionale. Tuttavia l'ente ha reso noto che nella tarda serata di giovedì scorso la stessa PIFIM aveva notificato all'AdSP una sostanziale rinuncia al prosieguo dell'iter della propria istanza.
-
- L'authority portuale ha sottolineato inoltre che, nei quasi tre mesi dalla presentazione della proposta della società di diritto inglese e dall'immediato avvio dell'iter di valutazione da parte della commissione tecnica dell'AdSP, sono state intense, in pieno spirito di collaborazione e buona fede, «continue e corpose le interlocuzioni tra l'AdSP e la PIFIM, dirette ad acquisire le necessarie integrazioni documentali sugli aspetti demaniali, giuridici, tecnici, operativi, occupazionali e promozionali richiesti dalla manifestazione di interesse internazionale lanciata dall'AdSP lo scorso anno. Tentativi - ha lamentato l'ente portuale - che non sono serviti a colmare le numerose lacune emerse dalla valutazione della proposta presentata da Pifim Ltd.».
-
- Notificato l'odierno preavviso di rigetto, la PIFIM avrebbe tempo sino al prossimo 9 dicembre per presentare le proprie controdeduzioni, ipotesi remota data la volontà già espressa dalla società di ritirare la propria istanza.
-
- Commentando l'esito negativo della procedura, che ha registrato anche tre proroghe della scadenza per l'invio delle proposte, il presidente dell'AdSP, Massimo Deiana, ha ammesso che l'ente si aspettava «un finale diverso e sicuramente più positivo per la call internazionale volta a stimolare proposte di rilancio futuro del Porto Canale e del transhipment».
-
- «Insieme alla commissione tecnica, che da subito si è attivata per studiare ed analizzare tutte la documentazione - ha ribadito Deiana - abbiamo portato avanti una serrata interlocuzione con la società istante per ottenere le necessarie integrazioni documentali. Tentativi ai quali non sono seguite risposte esaustive tali da consentire di mantenere in piedi il procedimento. In aggiunta, aspetto che mi stupisce e che stento a comprendere - ha aggiunto Deiana - è intervenuta, a poche ore dall'incontro definitorio fissato per il 20 novembre, una nota con la quale la stessa società ha comunicato di rinunciare al prosieguo dell'iter, motivandolo con una presunta incompatibilità dei propri piani industriali con l'ipotesi ventilata dal Ministero dello Sviluppo economico di istituire un'agenzia per il lavoro portuale a sostegno degli ex dipendenti CICT».
-
- Deiana ha evidenziato che comunque «l'AdSP mantiene fermi i propri intendimenti e, proprio in questo pomeriggio - ha annunciato - ha invitato le organizzazioni sindacali ad un incontro urgente per un'informativa accurata sul nuovo scenario. La filosofia che ha ispirato la call internazionale - ha precisato Deiana - resta comunque in piedi e siamo pronti a prendere in considerazione sia le eventuali controdeduzioni della PIFIM, sia potenziali nuove interlocuzioni con altri soggetti interessati ad investire sul Porto Canale per il rilancio di un settore che, alla luce delle nuove prospettive del trasporto merci generate dalla pandemia e delle proiezioni di netta ripresa sul 2021, ha ancora molto da offrire in termini di ricaduta economica ed occupazionale per l'isola».
|