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ECSA, ICS, ITF ed ETF rinnovano la richiesta all'UE di assicurare lo sbarco rapido e prevedibile delle persone salvate in mare dalle navi
Ritengono che le misure previste dal nuovo patto sulla migrazione e l'asilo siano insufficienti
14 dicembre 2020
Le associazioni armatoriali ECSA e ICS e i sindacati ITF ed ETF hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, al vicepresidente Schinas e ai commissari Johansson e Valean rinnovando la loro richiesta, già formulata lo scorso settembre ( del 22 settembre 2020), di dare seguito alla promessa della Commissione UE di assicurare uno sbarco rapido e prevedibile delle persone in pericolo salvate in mare dalle navi e dai loro equipaggi.
ECSA, ICS, ITF ed ETF hanno ricordato che dopo il loro appello di settembre il gabinetto della commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, ha incontrato i rappresentanti dell'European Community Shipowners' Associations e dell'European Transport Workers' Federation rassicurandoli circa il fatto che la Commissione Europea avrebbe valutato tutte le opzioni e avrebbe raccomandato agli Stati membri di agire in tal senso.
ECSA, ICS, ITF ed ETF hanno specificato che, sebbene tali rassicurazioni siano apprezzabili, tuttavia ritengono che le misure previste dal nuovo patto sulla migrazione e l'asilo adottato lo scorso 23 settembre siano insufficienti per far fronte alle preoccupazioni manifestate dal mondo dello shipping. «È assai urgente - hanno scritto le quattro organizzazioni nella lettera - completare il patto. È necessario il costante incoraggiamento della Commissione nei confronti di tutti gli Stati membri affinché adempiano ai propri obblighi internazionali e cooperino e coordinino gli sforzi in un approccio solidale di condivisione degli oneri per assicurare che alla flotta mercantile e ai loro equipaggi siano garantiti sbarchi sicuri, rapidi e prevedibili quando soccorrono persone in pericolo in mare».
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