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Trasporto marittimo
Le associazioni marittimo-portuali europee chiedono di destinare al settore i proventi generati dall'inclusione dello shipping nell'UE ETS
Lettera congiunta di ECSA, Advanced Biofuels Coalition, CLECAT, CLIA, ENMC, eFuel Alliance, ESC, ESPO, EWABA, FEPORT e SEA Europe
Bruxelles
29 settembre 2022
Con una lettera congiunta le associazioni europee che rappresentano armatori, porti, settore crocieristico, cantieri navali, produttori di attrezzature, fornitori di carburante, caricatori, spedizionieri e operatori portuali hanno sollecitato gli Stati membri dell'UE e il Parlamento europeo a destinare al settore marittimo i proventi generati dall'inclusione del settore marittimo nell'UE ETS, il sistema di scambio delle quote di emissione dell'UE. In particolare, hanno chiesto che gli introiti vengano destinati a ridurre il divario di prezzo fra i combustibili navali convenzionali e quelli puliti, a finanziare la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione e l'aumento e la diffusione di energia e tecnologie pulite a bordo e a terra.
Inoltre le associazioni ECSA, Advanced Biofuels Coalition, CLECAT, CLIA, ENMC, eFuel Alliance, ESC, ESPO, EWABA, FEPORT e SEA Europe hanno evidenziato che dovrebbero essere sostenuti anche gli investimenti nelle infrastrutture portuali, nella connessione alla rete elettrica di terra, nello stoccaggio dell'energia e nella diffusione delle energie rinnovabili. Per raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE, secondo le associazioni è essenziale anche il sostegno alla formazione, al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione dei lavoratori marittimi.
«L'industria marittima - ha dichiarato Sotiris Raptis, segretario generale dell'associazione armatoriale europea ECSA - oggi parla con una sola voce e invita gli Stati membri e il Consiglio a destinare le entrate dell'ETS a sostenere la transizione energetica del settore marittimo. L'80% degli attuali ricavi ETS sono già utilizzati per la transizione energetica dei settori ETS. Il Consiglio e il Parlamento hanno già stanziato le entrate per il trasporto aereo nell'ambito dell'attuale revisione dell'ETS. Il settore marittimo deve essere messo su un piano di parità, tenendo conto che il nostro settore è uno dei più difficili da decarbonizzare».
«Rendere più ecologico il settore marittimo - ha rilevato Isabelle Ryckbost, segretario generale dell'associazione dei porti europei ESPO - implica ingenti investimenti sia a bordo delle navi che nei porti, mentre il ritorno sull'investimento è limitato e incerto per gli enti che gestiscono i porti. La creazione di un fondo dedicato che sostenga la diffusione di infrastrutture per combustibili a basse e zero emissioni di carbonio sia a bordo della nave che a terra è quindi fondamentale per raggiungere gli obiettivi per cui l'EU ETS è progettato».
Marie-Caroline Laurent, direttore generale di CLIA Europe, ha ricordato che «il settore crocieristico sta facendo enormi investimenti in nuove tecnologie per ridurre la propria impronta di carbonio. Un fondo dedicato generato dalle entrate dell'ETS - ha spiegato - accelererà gli sforzi del settore per distribuire combustibili marini sostenibili e sosterrà l'introduzione delle necessarie infrastrutture portuali».
Christophe Tytgat, segretario generale di SEA Europe, l'associazione che rappresenta i cantieri navali europei, ha sottolineato l'importanza di questi fondi per il settore navalmeccanico europeo: «l'industria della tecnologia marittima europea - ha osservato - sviluppa le navi e le tecnologie più avanzate sul mercato. La destinazione delle entrate dell'EU ETS - ha evidenziato - sarà di fondamentale importanza, in quanto accelererà l'innovazione e amplierà l'applicazione di combustibili e tecnologie più sostenibili, rafforzando anche il ruolo guida dell'Europa».
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