«Annunciare entro l'anno una riforma dei porti, senza aver adeguatamente predisposto tavoli con tutti i soggetti rappresentativi, è un'ingenuità da parte del ministro che consegna al conflitto i temi più spinosi delle sue proposte». Lo ha sottolineato la Filt Cgil in merito alle dichiarazioni odierne del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini all'Adriatic Sea Summit di Trieste, nel corso del quale ha annunciato che la riforma dei porti sarà attuata entro quest'anno, assegnando più autonomia alle Autorità di Sistema Portuale.
Si tratta - ha denunciato la Federazione dei Trasporti della Cgil - di «un orientamento del governo su cui esprimiamo un monito assai critico sul merito ed inquietante sul metodo». «Ci preoccupa - ha specificato l'organizzazione sindacale - anche quanto dichiarato sull'autonomia di ogni Autorità di Sistema Portuale perché mette in discussione il sistema nazionale di gestione della portualità in ottica di sistema. Occorre tutelare quanto di buono si è costruito, partendo dalla difesa della natura giuridica delle AdSP in quanto ente pubblico non economico. Tra l'altro - ha evidenziato la Filt Cgil - il Mit, incurante degli effetti sulla portualità, è già intervenuto a modificare la legge 84/1994 con le linee guida e il decreto ministeriale che le recepisce in cui si assegnano nuove attribuzioni all'Autorità di Regolazione dei Trasporti che, scavalcando le AdSP, potrà stabilire i soggetti che saranno autorizzati ad operare nei nostri porti» ( del 24 aprile 2023).
La Filt Cgil ha chiesto che, «prima di predisporre una qualsiasi traccia di riforma dell'attuale norma», «il governo avvii anche con le organizzazioni sindacali una fase di analisi di contesto attraverso il metodo di concertazione, permettendo così anche ai lavoratori di potersi esprimere su un tema decisivo per il rilancio del Paese come quello della portualità».