Ieri nel porto di Napoli è arrivato il nuovo bacino di
carenaggio galleggiante che sarà gestito dalla Napoli Dry
Docks, la joint venture tra le napoletane La Nuova Meccanica Navale
e Palumbo
(
del
20
febbraio 2018). Arrivata direttamente dallo scalo di Hamad, in
Qatar, l'infrastruttura, della capacità di sollevamento di
circa 27.000 tonnellate, potrà accogliere navi fino a 230
metri di lunghezza. Palumbo e La Nuova Meccanica Navale hanno reso
noto che l'acquisizione del bacino ha comportato un investimento
privato pari a circa 40 milioni di euro, il doppio rispetto a quanto
inizialmente preventivato.
Il nuovo bacino (SPP2) sarà dislocato nello specchio
acqueo già in concessione alla Napoli Dry Docks al Molo
Martello. Il piano d'impresa prevede un'occupazione annuale del
bacino di circa 300 giorni grazie alla presenza di 20-25 navi ogni
anno, con una permanenza media di 15 giorni per nave. Le due aziende
hanno evidenziato che l'investimento avrà un impatto
occupazionale ed economico rilevante su Napoli e sull'intero
territorio, sia diretto che indiretto, considerando che su ogni nave
in riparazione lavorano in media circa 100 persone al giorno
(250-300mila ore lavorate ogni anno) e che la gestione di una nave
in cantiere coinvolge, direttamente e indirettamente, un elevato
numero sia di servizi portuali (piloti, rimorchiatori, ormeggiatori,
agenti marittimi ecc.) sia di attività in città
(hotel, ristoranti, mezzi di trasporto ecc.), oltre
all'approvvigionamento di materiali e di viveri.
Inoltre Palumbo e La Nuova Meccanica Navale hanno sottolineato
che il nuovo bacino permetterà a Napoli di raggiungere una
posizione di leadership nel comparto e di competere ad armi pari con
poli cantieristici dislocati in tutto il Mediterraneo, offrendo
inoltre ai soci la possibilità di sviluppare al meglio il
loro core business con l'utilizzo a pieno regime delle banchine già
in concessione a supporto delle attività di bacino.
Commentando l'arrivo del nuovo bacino galleggiante, il
presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno
Centrale, Andrea Annunziata, ha assicurato che «l'autorità
ha fatto e sta facendo ogni sforzo possibile per far sì che
questa infrastruttura, molto importante per il porto di Napoli,
possa garantire ancora di più lo sviluppo del settore della
cantieristica navale, ma possa soprattutto dare maggiore impulso
all'occupazione».