
Dopo sei trimestri di calo determinato dalle conseguenze degli
attacchi dei ribelli Houthi contro le navi in transito nella regione
del Mar Rosso in atto dalla fine del 2023, nel terzo trimestre di
quest'anno il traffico marittimo nel canale di Suez è tornato
a crescere grazie soprattutto al rialzo del +10,6% dei transiti
registrato a settembre quando la via d'acqua egiziana è stata
attraversata da 1.152 navi rispetto a 1.042 a settembre 2024.
L'aumento mensile è stato generato sia dalla crescita dei
transiti di navi cisterna, pari a 451 unità (+5,4%), sia di
quelli delle navi di altro tipo, pari a 701 unità (+14,2%).
Il tonnellaggio netto SCNT delle navi che lo scorso settembre hanno
attraversato il canale è stato pari complessivamente a 48,0
milioni di tonnellate (+16,8%) e il valore dei diritti di transito
pagati dalle navi è ammontato a 18,5 miliardi di sterline
egiziane (391 milioni di dollari) (+19,4%).
Nel terzo trimestre del 2025 il canale è stato
attraversato globalmente da 3.277 navi, con un incremento del +2,5%
sul corrispondente periodo dello scorso anno, di cui 1.293 navi
cisterna (+2,5%) e 1.984 navi di altro tipo (+2,5%), per un
tonnellaggio netto SCNT totale pari a 138,1 milioni di tonnellate
(+8,6%). I diritti di transito pagati nel periodo dalle navi hanno
raggiunto un valore di 53,5 miliardi di sterline egiziane (+13,1%).
È necessario evidenziare che il numero di navi transitate nel
canale egiziano nel periodo luglio-settembre di quest'anno è
inferiore del -49,8% rispetto al numero di transiti registrati nello
stesso trimestre del 2023 prima dello stato di crisi nel Mar Rosso.
Nei primi nove mesi di quest'anno il traffico marittimo nel
canale è stato di 9.332 navi, con una diminuzione del -7,3%
sullo stesso periodo del 2024, di cui 3.661 navi cisterna (-3,2%) e
5.671 navi di altra tipologia (-9,8%) per complessive 376,2 milioni
di tonnellate SCNT (-7,6%). Nel periodo gennaio-settembre del 2025
il valore dei diritti di transito pagati è stato di 148,2
miliardi di sterline egiziane (+11,4%).
Intanto, la Suez Canal Authority ha smentito la notizia diffusa
da alcuni media secondo cui l'ente egiziano avrebbe posto sotto
sequestro la petroliera Dignity che è ferma da circa
due mesi nel porto di Suez. La nave è di proprietà ed
è gestita dalla russa Argo Tanker Group ed è inclusa
nella lista delle unità navali soggette a sanzioni da parte
degli USA, dell'Unione Europea e del Regno Unito nel quadro delle
misure adottate per l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe
di Mosca. Nei giorni scorsi la Seafarers' Union of Russia (SUR)
aveva reso noto che un membro dell'equipaggio della Dignity
aveva richiesto l'assistenza del sindacato russo perché la
nave sarebbe stata sequestrata dalle autorità egiziane per il
mancato pagamento della tassa di transito nel canale di Suez. SUR
aveva specificato che il marittimo aveva segnalato che la tanker
stava esaurendo il carburante, con una conseguente prossima
interruzione della corrente elettrica a bordo, e che l'armatore ha
debiti nei confronti dei 22 membri dell'equipaggio di nazionalità
russa che non ricevono il salario da più di tre mesi.
Confermando che la nave è all'ancoraggio nel porto di Suez,
la Suez Canal Authority ha precisato di non essere parte in causa
nella questione che consiste in una controversia legale tra
l'agenzia marittima Sphinx Shipping Agency e la società
armatrice della nave per il mancato pagamento di debiti che questa
ha nei confronti dell'agenzia di Port Said, controversia che ha
portato all'emissione dell'ordinanza n. 45 del 2025 da parte del
Tribunale Economico di Ismailia che ha imposto il sequestro
conservativo della nave e il suo fermo nel porto di Suez sino al
pagamento delle somme dovute.