La Commissione Europea ha rinviato all'autorità norvegese competente in materia di concorrenza l'esame dell'impatto sui mercati del petrolio e del gas del progetto d'acquisizione dell'industria anglo-norvegese Kvaerner da parte della norvegese Aker Maritime. Bruxelles ha però approvato l'operazione relativa al solo settore della cantieristica navale, che - ha specificato oggi la Commissione - «può essere autorizzata a norma del regolamento comunitario sulle concentrazioni».
In base alla notifica pervenuta il 14 dicembre - ha ricordato l'esecutivo europeo - la Aker Maritime acquisterà il controllo esclusivo di Kvaerner e procederà alla fusione delle proprie attività nel settore del petrolio e del gas con quelle di Kvaerner Oil & Gas, impresa che fa capo al gruppo Kvaerner (inforMARE del 28 novembre 2001).
La decisione della Commissione è stata sollecitata dalle stesse autorità norvegesi, che hanno chiesto fosse loro rinviato l'esame dell'incidenza dell'operazione sui settori petrolifero e del gas, sostenendo che le implicazioni relative alla concorrenza riguardano principalmente la Norvegia, più segnatamente i mercati nazionali delle nuove installazioni per l'attività petrolifera e l'estrazione del gas (contratti di tipo EPC ossia contratti di ingegneria, fornitura di materiali e costruzione) e della manutenzione e modificazione di piattaforme (MMO).
La Norvegia - ha sottolineato la Commissione Europea - non è uno Stato membro dell'Unione Europea, ma aderisce allo spazio economico europeo (SEE), che unisce l'UE ai Paesi dell'EFTA (European Free Trade Association), ad esclusione della Svizzera. L'articolo 6 del protocollo 24 dell'accordo SEE contempla la possibilità che la Commissione rinvii l'esame di un'operazione ad uno Stato EFTA, qualora questa incida principalmente sui mercati di tale Paese, analogamente a quanto previsto all'articolo 9 del regolamento sulle concentrazioni circa il rinvio di un caso ad uno Stato membro dell'UE.
Nella richiesta trasmessa dal governo norvegese - ha ricordato la Commissione - viene menzionata un'operazione avvenuta nel 2000 in cui erano coinvolte Kvaerner e Aker Maritime, sulla quale Bruxelles aveva avviato un'indagine. All'epoca la Commissione stabilì in via preliminare che l'operazione avrebbe potuto creare o rafforzare una posizione dominante in due mercati connessi alle attività nel settore petrolifero e del gas, quello dei contratti d'ingegneria, fornitura di materiali e costruzione per l'installazione di piattaforme (contratti di tipo EPC-I) e quello dei servizi di manutenzione, modificazione ed esercizio di tali piattaforme (MMO). In entrambi i mercati le preoccupazioni riguardavano unicamente le attività connesse alla piattaforma continentale norvegese. Però Aker Maritime rinunciò all'operazione ritirando la relativa notifica. Il governo norvegese, che non aveva sollecitato il rinvio dell'esame dell'operazione precedente - ha precisato la Commissione - ha sostenuto che lo scorso anno nel mercato non sono intervenuti sviluppi tali da lasciar supporre un diverso esito della valutazione della portata geografica dei mercati rilevanti e ha affermato di essere meglio in grado di trattare i problemi esistenti sul piano della concorrenza. Parere che ha trovato concorde la Commissione, che ha pertanto accolto la richiesta di rinviare l'esame di questi aspetti alle autorità nazionali, decisione che è stata assunta per la prima volta da Bruxelles nei confronti di un Paese EFTA.
Nella valutazione dell'operazione del 2000, la Commissione non aveva peraltro rilevato alcun problema sotto il profilo della concorrenza per quanto riguarda il mercato della costruzione navale, unico settore nel quale le attività di Aker e Kvaerner coincidono. La situazione in tale settore - ha specificato Bruxelles - è rimasta generalmente immutata ed è stato pertanto deciso di approvare questa parte dell'operazione. |
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