Il presidente dell'Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo (Ipsema), Antonio Parlato, ha espresso oggi piena soddisfazione per la nomina del primo capitano donna, l'ufficiale svedese Karin Stare-Janson, a capo della nave da crociera
Monarch of the Seas (
inforMARE del
15 maggio 2007).
«Le imprese marittime italiane - ha osservato Parlato - hanno, da tempo, operato scelte a favore delle donne capaci di guidare colossi del mare. Ma accanto a notizie positive come quella del capitano svedese e dei numerosi capitani donne italiane bisogna riconoscere che esistono per le donne marittime anche numerosi problemi: di pari opportunità, di condizioni legate all'essere donna: gravidanza, maternità, molestie sessuali ecc. In Italia secondo l'ILO, la presenza delle donne a bordo raggiunge l'1,2% del totale dell'equipaggio, in Europa invece siamo a livelli maggiori: il 4,2% in Germania, l'8,3% nel Regno Unito, il 10 -12% nelle flotte scandinave. Fuori dall'Europa, in Indonesia le donne imbarcate raggiungono addirittura il 5%. La maggior parte delle donne marinaio è attiva nel settore alberghiero delle navi da crociera dove svolge mansioni subalterne. Solo il 7% delle donne marinaio sono ufficiali, il rimanente 93% sono semplici marinai. In confronto il 42% degli uomini sono ufficiali, il 58% marinai».
Il presidente dell'Ipsema ha sottolineato come, «sempre secondo l'ILO, gli addetti al comparto marittimo nel mondo siano circa 1,25 milioni; le donne rappresentano meno del 2% di questa forza. In un momento come l'attuale, in cui si registra una crisi generalizzata delle professioni e dei mestieri marittimi - ha rilevato Parlato - le donne potrebbero diventare una risorsa insostituibile per tutta la marineria. Un sondaggio infatti ha confermato un altissimo apprezzamento del lavoro femminile a bordo da parte del management di terra delle imprese di navigazione, ma una perdurante discriminazione a bordo».
Parlato ha ricordato che, per studiare più a fondo la condizione di lavoro delle donne nel settore marittimo, l'Ipsema ha promosso, con un finanziamento del ministero del Lavoro, il progetto "Donne al timone" (
inforMARE del
5 aprile 2006). Con il progetto - ha spiegato - l'Ipsema «approfondirà la conoscenza sulla condizione della donna marinaio dalla quale trarre utili elementi per l'impostazione di specifiche politiche per le donne marittime, del resto segnali positivi arrivano anche dalla World Marittime University, dove in dieci anni la presenza femminile è salita dal 5 al 21%».