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Antonini (Assonave): il 2012 si appresta ad essere annoverato fra gli anni di minimo storico della domanda
Tra gli elementi di preoccupazione, la recente acquisizione della doppia commessa di Aida Cruises da parte della giapponese Mitsubishi Heavy Industries
19 luglio 2012
Il settore della costruzione, riparazione e fornitura navale italiana vive ancora uno stato di criticità. Lo ha evidenziato il presidente di Assonave, l'Associazione Nazionale dell'Industria, Corrado Antonini, in occasione dell'assemblea dell'associazione tenutasi oggi a Roma. Antonini, nella relazione che pubblichiamo nella rubrica "Forum dello Shipping e della Logistica" ha spiegato che lo scorso anno gli ordini mondiali si sono attestati sui 32 milioni di tonnellate di stazza lorda compensata, con un calo del 18% rispetto al 2010, e che nel primo trimestre del 2012 gli ordinativi sono stati inferiori a cinque milioni di tslc, con una flessione del 24% rispetto allo stesso periodo del 2011. Se questa tendenza dovesse proseguire - ha osservato - farebbe annoverare il 2012 fra gli anni di minimo storico della domanda.
La crisi finanziaria, che ha prodotto un forte rallentamento dei traffici - ha precisato il presidente di Assonave nella sua relazione - si è infatti sommata agli elevatissimi volumi di consegne di nuove navi fra il 2009 ed il 2011, che hanno determinato una generalizzata caduta delle rate di nolo, compromettendo la redditività delle compagnie armatoriali e conseguentemente le nuove ordinazioni. Il rallentamento degli ordini non ha interessato il solo fronte delle navi standard, ma anche quello delle navi a tecnologia più evoluta, incluse le navi da crociera, con le sole eccezioni delle gasiere e dei mezzi dedicati all'offshore, produzioni nelle quali eccellono la cantieristica coreana e norvegese.
L'andamento della cantieristica italiana, ancorché prevalentemente posizionata in nicchie specialistiche, riflette l'andamento generale della crisi del settore: gli ordini acquisiti nello scorso anno, pari a circa 330.000 tonnellate di stazza lorda compensata, si confrontano con una media di circa un milione di tslc acquisite annualmente nel periodo pre-crisi Alla stessa stregua il portafoglio ordini è sceso da 2,8 milioni di tslc alle 885.000 tslc di fine 2011.
Se si considera che nel medio termine la domanda mondiale non dovrebbe superare i 40 milioni di tslc e che tali volumi dovranno confrontarsi con una capacità produttiva che ha raggiunto i 60 milioni di tslc, risulta del tutto evidente - ha sottolineato Antonini - l'entità della grave sovraccapacità che affliggerà il settore negli anni a venire.
In tale contesto, il settore delle crociere ha registrato nel 2011 un totale di 19,5 milioni di passeggeri trasportati a livello mondiale contro i 18,8 milioni del 2010, con un incremento del 3,7%. Per il futuro le previsioni si confermano positive. Tuttavia, il fatto che nel 2011 siano state ordinate 10 navi contro le sette dell'anno precedente - ha ammonito Antonini - non deve dar luogo a facili ottimismi; infatti in termini di lower berths le unità ordinate ammontano a circa 23.000 LB contro gli oltre 24.100 LB del 2010. Inoltre, una valutazione che metta a confronto gli ordini del quadriennio 2004-2007, ante crisi, con quelli del periodo 2008-2011, evidenzia un trend drammatico, con un dimezzamento del numero di navi: 51 contro 21.
Antonini ha evidenziato anche la sempre maggiore aggressività commerciale dei cantieri navali asiatici che, soprattutto in tempo di crisi, puntano ad acquisire commesse nei settori di produzione di eccellenza della cantieristica italiana ed europea. In tale contesto il presidente di Assonave ha manifestato preoccupazione per l'acquisizione della doppia commessa della compagnia Aida Cruises (gruppo Carnival Corporation) da parte della giapponese Mitsubishi Heavy Industries a valle del finanziamento della Japan Bank for International Cooperation ( del 2 novembre 2011).
Inoltre Antonini ha rilevato che nel comparto militare, accanto a positivi risultati in campo internazionale, permane la preoccupazione circa il grado di continuità della domanda espressa dalla Marina Militare Italiana, il cui bilancio, fortemente ridotto negli anni, è stato ulteriormente decurtato dalle misure di contenimento della spesa pubblica.
Il presidente di Assonave ha ricordato che la Commissione Europea ha intrapreso diverse vie per fronteggiare questa critica congiuntura, e attraverso il CESA - l'associazione europea dei costruttori navali - è stato possibile ottenere più favorevoli politiche creditizie da parte della BEI ed il rinnovo, per il biennio 2012-2013, dello Shipbuilding Framework che regola la concessione di aiuti per l'innovazione alle imprese cantieristiche europee. Contestualmente è stata avviata l'iniziativa LeaderSHIP 2020, per disegnare una nuova politica industriale incentrata sullo sviluppo di un trasporto marittimo sostenibile e sullo stimolo ai progetti per lo sfruttamento delle energie marine rinnovabili, utilizzando le tre leve della finanza, della ricerca e innovazione e delle politiche sociali.
«Abbiamo davanti a noi - ha commentato Antonini a margine dell'assemblea - un ulteriore periodo di difficoltà, ma anche numerose leve, sul piano industriale, strategico e della ricerca, che siamo impegnati ad attivare Alle parti sociali chiediamo di rafforzare l'impegno sul piano della produttività ed alle istituzioni di assicurare supporto sul fronte normativo e su quello finanziario, in particolare per l'esportazione e l'innovazione tecnologica. Un'azione coesa rappresenta infatti la condizione indispensabile per essere vitali e pronti a cogliere i frutti di una ripresa del settore, che tutti auspichiamo arrivi prima di quanto non sia attualmente possibile prevedere».
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