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L'Autorità Portuale di Genova annuncia che le istanze di proroga delle concessioni di tre primari terminalisti saranno votate entro luglio
«In ogni caso, in assenza di una normativa specifica in materia - ha precisato l'ammiraglio Pettorino - porteremo in visione le nostre determinazioni al ministero dei Trasporti»
27 maggio 2016
L'ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante della Capitaneria di Porto e commissario straordinario dell'Autorità Portuale del capoluogo ligure, carica quest'ultima che è stata prorogata nei giorni scorsi con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha annunciato oggi che le prime istanze di proroga delle concessioni presentate nei mesi scorsi da tre primari terminalisti dello scalo portuale, contratti la cui attuale scadenza è fissata il 31 dicembre 2020, saranno esaminate dal Comitato Portuale entro luglio.
L'ammiraglio era in attesa di nuove norme che sciogliessero il dilemma sulla modalità di concedere le proroghe, ovvero se seguire la strada della procedura ad evidenza pubblica oppure bandire una gara, attesa che evidentemente - anche in considerazione dell'estensione temporale del suo incarico straordinario - ritiene giunta oltre il limite.
«Dopo l'approfondita e complessa istruttoria prodotta dalla struttura tecnica dell'Autorità Portuale - ha annunciato Pettorino - saremo pronti, entro il mese di luglio, a portare in Comitato portuale le prime determinazioni sulle istanze di concessione dei terminalisti». Si tratta delle istanze presentate dalle società terminaliste SECH, Terminal San Giorgio e dal gruppo Spinelli che hanno chiesto rispettivamente proroghe di 40, 30 e 40-60 anni delle concessioni ( del 16 settembre e 12 ottobre 2015). L'ente portuale ha precisato che «si tratta di tre istanze considerate concluse, dopo che Palazzo San Giorgio aveva chiesto ulteriori chiarimenti e documentazioni rispetto ai dossier presentati lo scorso anno», specificando che «la consegna definitiva dei materiali è avvenuta negli scorsi mesi di febbraio e marzo e ora la pratica è vicina alla conclusione».
«In ogni caso, in assenza di una normativa specifica in materia - ha chiarito l'ammiraglio - porteremo in visione le nostre determinazioni al ministero dei Trasporti».
L'Autorità Portuale ha reso noto che altre due istanze presentate nel 2015, per le quali si è in attesa di ulteriore documentazione, non sono ancora considerate concluse e che in queste settimane è pervenuta una sesta istanza la cui valutazione preliminare per la pubblicazione è in fase di avvio. Anche in questi casi si tratta di contratti di concessione con scadenza nel 2020.
Evidenziando che il lavoro portato avanti a tal proposito dall'ente è particolarmente intenso «considerata la valenza degli atti da deliberare, i cui esiti orienteranno lo sviluppo di importanti aree del porto per durate superiori al decennio», L'Autorità Portuale di Genova ha sottolineato che «la complessità delle valutazioni è inoltre accentuata dall'assenza di un inquadramento normativo in materia, peraltro riscontrabile anche a livello europeo, che si accompagna alla scontata necessità di garantire trasparenza e chiarezza alle procedure in corso».
Ricordando che «altre Autorità Portuali hanno scelto procedure diverse», l'Autorità Portuale di Genova ha rimarcato che «il porto di Genova ha una complessità e una pluralità di funzioni ed operatori che richiede differenti tempi di analisi, senza con ciò pregiudicare lo sviluppo delle imprese e anzi garantendone le più solide basi amministrative. Giova ricordare - ha specificato inoltre l'ente - che in questo stesso periodo sono state prorogate sei concessioni nel comparto dei riparatori e che l'Autorità Portuale sta inoltre valutando il dossier “ex Piaggio” con l'arrivo di 16 risposte al bando per manifestazione di interesse. La stessa area, per altro, è stata parzialmente assegnata in concessione temporanea semestrale per commesse industriali».
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