- Il presidente della Federazione italiana degli agenti marittimi chiede il reintegro nel suo ruolo di vice ministro con delega ai Porti, navigazione interna, logistica ed edilizia speciale di Edoardo Rixi, che lo scorso mese ha rassegnato le dimissioni dopo essere stato condannato a tre anni e cinque mesi al termine di un processo in cui a lui e ad altri consiglieri regionali liguri era stato contestato di aver richiesto e ottenuto nel periodo 2010-2012 rimborsi pubblici per spese non attinenti ad attività istituzionali. In alternativa il numero uno di Federagenti sollecita la nomina di un sottosegretario competente su porti e trasporti marittimi.
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- «L'assenza di un riferimento politico in grado di affrontare le tematiche del trasporto e della logistica, dalla posizione in cui svolgeva il suo lavoro il vice-ministro Rixi - ha spiegato il presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci - è un problema serio per noi operatori, ma lo è specialmente per il ministro Toninelli che si trova ad affrontare da solo questioni diversificate e insostenibili per un singolo uomo di governo. In questa fase di cambiamento a livello internazionale, i danni per il nostro Paese possono essere potenzialmente di entità incommensurabile. Le conseguenze di questo vuoto di conoscenza e di consapevolezza sono probabilmente destinate a incidere in modo permanente, per anni, sulla capacità dell'economia italiana di competere sui mercati».
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- Il commento di inforMARE
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- Una piccola parte del mondo genovese del trasporto marittimo ha sempre avuto il vezzo di scimmiottare l'augusto ed elitario club dello shipping londinese. L'altra parte è sempre stata più incline a richiamarsi ai ruspanti fasti degli “scagni” e dei “vapori” che hanno costruito le fortune di alcune famiglie genovesi o ne hanno decretato la rovina.
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- Sarà per la sua eleganza che sembra provenga da uno di quei negozi genovesi che ancora oggi si vantano di offrire alla clientela solo pura sartoria inglese, sarà perché come past president dell'associazione degli agenti marittimi del capoluogo ligure anche lui si è occupato di organizzare l'evento biennale “Genoa Shipping Week”, così speculare alla “London Shipping Week”, sarà anche per altro ma Gian Enzo Duci sembra proprio appartenere all'aristocrazia anglofila dello “shipping” genovese.
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- Ma forse le apparenze ingannano dato che nell'Inghilterra di Sua Maestà nessuno si sognerebbe di riproporre per un incarico pubblico una persona nei cui confronti un tribunale ha pronunciato una sentenza di condanna, sia che questa sia definitiva oppure no.
- Bruno Bellio
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- «Non è - ha precisato Duci - un problema di nomi o di aree politiche, ma di funzioni, ruolo e specialmente competenze tecniche. Il M5S ha dimostrato in questi giorni, sul caso ILVA, di rendersi conto quando sia opportuno fare marcia indietro per evitare un autogol. In tal senso oggi, dopo la battaglia di principio pre elezioni disinnescata dalle dimissioni di Rixi, paradossalmente, sarebbe convenienza proprio del ministro Toninelli e del M5S chiederne il reintegro nella posizione (anche in considerazione del fatto che la legge Severino non è ancora applicabile al suo caso)».
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- «Se la soluzione ottimale non fosse percorribile - ha proseguito il presidente di Federagenti - entrambi i partiti di governo hanno al loro interno professionalità che potrebbero, almeno in parte, colmare il vuoto provocato dalle dimissioni del vice ministro. Nel Movimento 5Stelle, ad esempio, Mauro Coltorti, geologo e presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, e il senatore Mattia Crucioli, avvocato amministrativista genovese, hanno sicuramente il background per supportare il Ministro Toninelli. Lo stesso vale anche all'interno della Lega dove, soprattutto in virtú dei rapporti di collaborazione con il precedente vice-ministro, vi sono personalità competenti in materia sia tra i politici che tra i tecnici di area».
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- «L'importante - secondo il presidente di Federagenti - è “fare alla svelta” e porre il Ministero e il ministro in condizione di poter contare su un tecnico che conosca e sia in grado di affrontare sollecitamente le tematiche e i problemi cogenti del settore. Ogni dibattito, ogni capacità di affrontare tematiche, specie emergenziali che riguardano il settore marittimo, i porti, la logistica e quindi l'asse portante dell'economia italiana si è bloccato, o si è invischiato in una palude che minaccia seriamente di impedire qualsiasi prospettiva di ripresa del Paese».
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- «A nostro parere - ha concluso Duci - è oggi non più rinviabile la scelta di un referente dedicato in seno al governo per tutte le tematiche afferenti al settore portuale, alla logistica, alle politiche marittime, Via della Seta inclusa».
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