Il divario tra i volumi di carico e la domanda di mercato nel
Nordamerica e le infrastrutture portuali continua a crescere.
Nel Canada, negli Stati Uniti e nei Caraibi, le autorità
portuali e gli operatori terminalistici stanno attrezzandosi per
rispondere a tali carenze. Ma si sta facendo abbastanza per far
fronte alle esigenze della prossima generazione di portacontenitori
super-post-panamax? La International Container Review ha indagato
sulle attuali potenzialità dei porti di questa regione
e ha tracciato un quadro degli sviluppi programmati.
Nel 1997, mediamente 73 navi al giorno operavano nel Mar Baltico
(in traffici relativi a merci generali, rinfuse e contenitori),
trasportando più di 80 tonnellate - circa il 7% dei traffici
globali di origine marittima - di cui approssimativamente un quarto
era costituito da carichi containerizzati. Il Mar Baltico ed i
Paesi che lo circondano rappresentano un'area di imponente crescita
per i traffici containerizzati nel prossimo millennio, consentendo
l'apertura di nuovi traffici da e per il Nord Europa. La rivista
International Container Review ha esplorato questo potenziale,
soffermandosi anche sulla crisi economica russa e sul suo impatto
sui traffici del Baltico.
Sempre di più, far fronte alle esigenze dei caricatori
in Nordamerica significa movimentare le loro merci da nord a sud,
ovvero da e per i porti, al fine di fargli raggiungere i mercati
d'oltremare. Per la CN (Canadian National Railway Company), la
maggiore ferrovia (ed unica transcontinentale) del Nordamerica,
questi cambiamenti del mercato hanno significato doversi reinventare
la ferrovia. Ciò vuol dire che i fornitori di servizio
devono combinare gli assi est-ovest e nord-sud del continente.
Ray Windsor della CN illustra i piani della società per
migliorare i propri servizi nordamericani.
La ICF (Intercontainer-Interfrigo) è uno dei principali
operatori di trasporto combinato multi-rete d'Europa. L'ampio
coinvolgimento ed i continui investimenti della società
nella rete di trasporto merci europeo la mette nella posizione
migliore al fine di esaminare il trasporto terrestre continentale.
Assisteremo ad un ulteriore consolidamento? Quali conseguenze
ciò avrà sulle tariffe di trasporto merci e sulla
concorrenza? La rivista International Container Review sul finire
dello scorso anno ha rivolto tali domande a Soeren Rasmussen,
presidente del Comitato Esecutivo della ICF (Intercontainer-Interfrigo),
chiedendogli altresì di descrivere l'attuale situazione
della rete ed i suoi futuri sviluppi.
I principali centri economici europei sono situati sul corso
di idrovie navigabili; peraltro, l'estesa rete europea di canali
interni è relativamente sottoutilizzata per il trasporto
di merci, in confronto al trasporto ferro-stradale. Ciononostante,
le cose stanno cambiando in questo settore. Klaus Van Lith, vice
presidente della Federazione dei Porti Interni, sottolinea la
crescente importanza dei porti interni quali centri di trasbordo
ben attrezzati: requisito fondamentale, quest'ultimo, nel contesto
dei traffici intermodali europei.
Per le grandi imprese globali quali la Evergreen,
la Maersk e la Hanjin, la tendenza verso il consolidamento interno
ha dettato legge in tutti gli anni novanta. Questo, peraltro,
non vale per quanto riguarda le riparazioni e le revisioni del
parco-contenitori. I suddetti importanti vettori fanno affidamento
- in questo caso - per lo più su fornitori esterni. Pertanto,
quali sono le sfide che i gestori di flotte containerizzate si
trovano a dover affrontare? Come fanno le linee di navigazione
a bilanciare le riparazioni con le sostituzioni? La rivista International
Container Review ha posto queste ed altre domande a Thomas Lin,
vice presidente della sezione servizi equipaggiamento della Evergreen
Marine Corp. Ltd di Taiwan, a Christian Gyntelberg, dirigente
marketing della A. P. Moeller (Maersk) ed a Anthony Kim, pubbliche
relazioni della HJS (Hanjin Shipping Co Ltd).
Il rapido consolidamento del settore marittimo-trasportistico
e la pressione sempre crescente al fine di ridurre i costi sta
costringendo i vettori e gli spedizionieri a ricercare le modalità
atte a migliorare le efficienze operative. La tecnologia informatica
(tra cui l'arrivo sulla ribalta dell'EDI e l'accesso globale ad
Internet) ha procurato nuove opportunità per la comunità
marittima-trasportistica in tutti i settori.
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