Oggi, in occasione dell'inaugurazione del primo servizio italiano di trasporto fluviale di merce in container, l'Autorità Portuale di Venezia ha evidenziato la necessità di creare un terminal container o un centro di raccolta merci presso il porto fluviale di Mantova-Valdaro nell'ambito delle iniziative per rendere la tratta Venezia-Mantova-Cremona ancora più efficiente ed economicamente conveniente per il trasporto delle merci.-
- Ciò - ha spiegato l'ente portuale - renderebbe ancor più conveniente il trasporto lungo il fiume Po soprattutto per le imprese dell'area lombarda che avrebbero così a disposizione un servizio regolare di trasporto da/per Mantova verso il resto del mondo sfruttando i collegamenti diretti già attivi dalle banchine veneziane.
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- Il nuovo servizio fluviale regolare per container (in prospettiva bi-settimanale), che è operato dalla Fluviomar (partecipata dall'Autorità portuale di Venezia con quote di maggioranza e da Multiservice, Fagioli Group, Ferroviaria Servizi, Promologistica, Provincia di Mantova, Pagnan e Cargill), è già attivo dal gennaio 2009 per le merci alla rinfusa (sfarinati granaglie) che da Venezia arrivano a Mantova e Cremona (e viceversa).
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- Le cinque chiatte a disposizione di Fluviomar sono in grado di trasportare fino a 100mila teu all'anno. Per Venezia - ha sottolineato l'Autorità Portuale - ciò significa mantenere la leadership per numero di container movimentati già detenuta nell'Alto Adriatico.
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- Tra le iniziative per sviluppare il trasporto per via fluviale, l'ente portuale ha ricordato i recenti accordi con l'Agenzia delle Dogane per velocizzare le procedure di sdoganamento della merce: per i carichi che dal Mediterraneo sono diretti al nord-ovest dell'Italia verrà richiesto di specificare come “final destination” il porto di Mantova e non quello di Venezia così da poter inoltrare senza attesa le merci per via fluviale ed effettuare le procedure doganali, come di norma avviene, al termine del viaggio.
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- Inoltre è previsto l'inserimento dell'unica via navigabile italiana all'interno del progetto RIS Italia (River Information System), al quale appartengono già le grandi vie europee come il Danubio. Ciò permetterà di migliorare l'efficienza e la sicurezza del trasporto fluviale e il posizionamento competitivo del Po e del Canale Fissero-Tartaro-Canalbianco rispetto ad altri vettori. Il River Information System, finanziato dall'Unione Europea, è il primo sistema di monitoraggio del traffico delle imbarcazioni sulle grandi arterie fluviali. Il progetto prevede il controllo e la gestione automatizzata dei flussi lungo il Danubio e anche lungo l'asta Po ai fini sia della sicurezza della navigazione che delle esigenze amministrative e commerciali. Si potrà così essere in grado di pianificare e visualizzare in tempo reale il traffico, integrare tutti i dati rilevati e fornire informazioni ai naviganti e alla comunità portuale per le opportune pianificazioni. Il RIS Italia comprende 564 chilometri di via commerciale, 21 chiuse, un centro di controllo, 10 stazioni locali e remote dotate di monitor, videoproiettori e sensori di terra e di bordo: un investimento complessivo tra i 16 e i 18 milioni di euro che verrà messo a punto in tre anni.
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