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Trasportounito annuncia il posticipo dello sciopero al periodo dal 24 al 28 ottobre
In programma assemblee e incontri in tutta Italia per spiegare i motivi della protesta
29 settembre 2011
Trasportounito ha annunciato il rinvio di 20 giorni del fermo nazionale dell'autotrasporto programmandolo dal 24 al 28 ottobre prossimi rispetto al periodo 3-7 ottobre stabilito in precedenza. Martedì scorso, infatti, la Commissione di garanzia sugli scioperi aveva deciso di mettere in mora l'associazione dell'autotrasporto «considerando lo sciopero illegittimo - secondo Trasportounito - per un cavillo riscontrato solo quattro giorni prima dell'iniziativa di protesta». «Ciò - ha sottolineato l'associazione - esponeva gli autotrasportatori che avessero aderito a rischi imprevedibili e comunque eccessivi anche in termini di incolumità personale» e ha indotto Trasportounito a posticipare lo sciopero dal 24 al 28 ottobre confermando le ragioni della protesta e confermando anche il giudizio sull'intervento «meramente politico» della Commissione di garanzia sugli scioperi «che per quasi venti giorni - ha rilevato l'associazione - aveva confermato e pubblicato sul suo sito la comunicazione del fermo nazionale dei servizi».
«Se questa, dei cavilli burocratici, è l'unica risposta che il governo è in grado di dare a un autotrasporto alle prese con un problema di sopravvivenza - ha dichiarato il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo - il rinvio che siamo stati costretti a decidere di fronte a minacce neppure troppo velate, avrà solo l'effetto di esacerbare ancora di più la rabbia e il malessere del settore».
L'associazione ha precisato che di qui all'inizio dello sciopero si svolgeranno assemblee e incontri in tutta Italia per spiegare ed evidenziare ulteriormente i motivi della protesta. «Noi autotrasportatori - ha sottolineato il presidente nazionale di Trasportounito, Franco Pensiero - dobbiamo smetterla di “sperare” che arrivi qualcuno a risolvere i nostri gravissimi problemi; dobbiamo piuttosto “credere” al fatto che le migliori conquiste della categoria (poi svendute o manipolate) si sono ottenute solo quando il numero di coloro che hanno il coraggio di mettersi in gioco è nettamente superiore a quello dei rassegnati, dei menefreghisti o dei complici del potere».
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