- Se il disegno di legge che ratifica il Protocollo Trasporti della Convenzione per la protezione delle Alpi, che è stato approvato martedì scorso dal Senato e che è passato all'esame della Camera ( del 19 settembre 2012), dovesse essere approvato anche all'assemblea dei deputati, l'Italia dovrà rinunciare alla costruzione di nuove infrastrutture stradali transalpine. Lo ha sottolineato l'ANITA, l'Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici, evidenziando che la ratifica del Protocollo Trasporti riapre il problema dell'attraversamento delle Alpi per i veicoli pesanti e la difficoltà di trasferire le merci italiane nei Paesi sopra l'arco alpino
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- «Comprendiamo le motivazioni della Convenzione che si pone l'obiettivo di tutelare e proteggere il territorio alpino dall'inquinamento - ha rilevato il presidente di ANITA, Eleuterio Arcese - tuttavia, bisogna considerare che per il nostro Paese l'attraversamento delle Alpi è l'unica via terrestre che ci collega agli altri Paesi europei, e negarci la possibilità di costruire nuove infrastrutture - in mancanza di una valida alternativa ferroviaria - limiterebbe la nostra capacità di movimentazione delle merci nel traffico internazionale».
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- «Pertanto - ha concluso Arcese - chiediamo alla Camera di non ratificare il Protocollo per non precluderci prospettive future di crescita».
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