- L'European Sea Ports Organisation (ESPO) ha manifestato preoccupazione per l'intenzione espressa da numerosi europarlamentari di confermare un emendamento alla proposta di regolamento relativa alla demolizione e al riciclaggio delle navi che è stata avanzata la scorsa primavera dalla Commissione Europea ( del 23 marzo 2012), emendamento che ha l'obiettivo di istituire un meccanismo di finanziamento in grado di garantire un riciclo consapevole delle navi.
-
- L'associazione dei porti europei ha specificato che tale fondo verrebbe finanziato tramite una tassa in base al tonnellaggio che le Autorità Portuali dovrebbero far pagare a tutte le navi che approdano nei porti comunitari, indipendentemente dalla loro bandiera. La tassa - ha denunciato ESPO - potrebbe determinare un indesiderato aumento medio del 25% delle tasse portuali e in alcuni porti l'emendamento avrebbe la conseguenza di causare un raddoppio del livello delle tasse.
-
- Nella proposta iniziale di revisione di questo progetto di regolamento presentata dalla Commissione per l'Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo (relatore lo svedese Carl Schlyter) è incluso l'emendamento 44 che prevede l'introduzione di un nuovo articolo (5 bis) in base al quale gli Stati comunitari dovranno garantire la raccolta nei loro porti di una tassa per la demolizione versata da navi UE (e anche da navi non-UE, come previsto da altri emendamenti) pari a 0,03 euro per tonnellata di stazza lorda. L'emendamento prevede che per le navi che scalano regolarmente e frequentemente lo stesso porto, quali i traghetti, i porti UE applichino per le tasse per il riciclaggio gli stessi sconti che applicano per le tasse portuali generali. Le tasse per la demolizione e il riciclaggio verrebbero raccolte e trasferite ad un Fondo per il riciclaggio costituito dalla Commissione Europea con lo scopo di far sì che il riciclaggio delle navi effettuato conformemente al regolamento sia economicamente fattibile. L'emendamento stabilisce che tale Fondo preveda un premio fissato ad un minimo di 30 euro per ogni tonnellata di dislocamento a nave vuota da destinare ai cantieri di demolizione navale inclusi nell'elenco europeo per il riciclaggio delle navi.
-
- Secondo una prima stima, supponendo che annualmente facciano scalo nei porti dell'Unione Europea navi per un totale di circa quattro miliardi di tonnellate di stazza lorda, il prelievo riscosso ammonterebbe ad un totale di 120 milioni di euro e ciò consentirebbe l'erogazione di un premio pari ad un massimo di 75 euro per tonnellata di dislocamento a vuoto su una media di 1,6 milioni di tonnellate di dislocamento a vuoto di navi UE avviate ogni anno alla demolizione.
-
- Obiettivo dell'emendamento è che tale strumento economico consenta di dissuadere l'ultimo proprietario della nave a portarla alla demolizione in nazioni in cui le norme sulla demolizione e il riciclaggio delle navi sono meno rigorose. Lo scopo è anche dissuadere il proprietario dall'effettuare un cambio di bandiera della nave al fine di eludere il regolamento dell'UE.
-
- La prima reazione di ESPO alla presentazione dell'emendamento 44 e di altre proposte di modifica del regolamento è stata appunto di evidenziare come la nuova tassa determinerebbe un significativo aumento dei costi di scalo delle navi nei porti europei, aumento che mediamente arriverebbe al 25%. Oggi l'associazione dei porti europei ha denunciato inoltre che una valutazione dell'impatto della proposta di modifica del regolamento, effettuata per di più tenendo conto dell'allarme lanciato ad inizio anno da ESPO circa un eccessivo aumento del livello delle tasse portuali, è giunta alla sorprendente conclusione - ha sottolineato ESPO - che non sussisterebbe il rischio di una perdita del traffico marittimo in quando le tasse portuali costituiscono solo una minima parte del costo totale del viaggio di una nave. Come se non bastasse - ha evidenziato ESPO - la valutazione dell'impatto raccomanda di aumentare la tassa per il riciclaggio delle navi a 0,05 euro, cifra che ora figura nell'emendamento proposto.
-
- ESPO ha quindi rilanciato un allarme per l'impatto devastante che l'introduzione della nuova tassa avrebbe sull'attività dei porti europei: «sollecitiamo di eurodeputati - ha chiarito il segretario generale di ESPO, Patrick Verhoeven - a riprendere in considerazione questa proposta mal concepita. Il rischio di un trasferimento del traffico verso porti non UE - ha spiegato - è assolutamente reale, soprattutto nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nel Mar Baltico. La proposta può anche comportare la modifica della programmazione degli scali ed è destinata a provocare un ulteriore trasferimento modale verso modalità di trasporto meno efficienti».
-
- «In un momento in cui tutti stiamo lavorando molto duramente per migliorare la competitività dei porti e del trasporto marittimo europei - ha proseguito Verhoeven - questa misura accrescerà significativamente il costo di scalo nei porti dell'Unione Europea. Inoltre trasformerà le Autorità Portuali in esattori delle imposte e quindi comporterà un notevole aggravio amministrativo e tecnico per i nostri associati. I membri del Parlamento devono capire che queste conseguenze indesiderate per il settore marittimo superano di gran lunga i benefici che possono apportare ad un riciclaggio consapevole delle navi».
-
- ESPO ha ricordato che i gruppi politici del Parlamento europeo si pronunceranno nei prossimi giorni su un emendamento di compromesso e che tale emendamento verrà votato dalla Commissione per l'Ambiente il prossimo 26 marzo.
|