- «Sono rimasto sorpreso che nella sessione dedicata all'impatto delle star alliances sulla portualità nessuno abbia rappresentato il punto di vista dei porti europei». Lo ha detto Giuliano Gallanti, vicepresidente dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) e presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, intervenendo oggi alla prima delle due giornate della conferenza annuale dell'European Sea Ports Organisation (ESPO) che si svolge a Goteborg.
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- Partecipando alla sessione sul tema “I porti si confrontano con forze di mercato in crescita. Per i porti si tratta di una corsa verso il basso o di una spinta per la competitività?”, nel corso della quale si è discusso dell'impatto sui porti europei generato dalle nuove grandi alleanze armatoriali e dalle grandi navi portacontainer che stanno mettendo in servizio, Gallanti ha evidenziato che la maggior parte dei porti europei «non può fisicamente accogliere questi giganti del mare». «Ne vogliamo parlare?» ha aggiunto. «Se continuiamo ad ignorare il problema - ha rilevato Gallanti - il fenomeno del gigantismo navale consegnerà alla storia non vincitori e vinti ma morti e sopravvissuti. Qui non è in gioco soltanto l'efficienza degli scali portuali del Sud, ma la loro sopravvivenza».
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- «Il gigantismo navale - è stato sottolineato - rischia di condannare i porti ad un inesorabile e lento declino» e, in particolare, «il Mediterraneo potrebbe trasformarsi in un lago, un big lake, su cui alla fine transiteranno solo le navi da crociera».
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