- Oggi l'Autorità Portuale di Taranto ha formalmente proceduto alla consegna dei lavori di “Ammodernamento della banchina di ormeggio del Molo Polisettoriale” all'ATI Consorzio Stabile Grandi Lavori Scrl (mandataria), Favellato Claudio Spa (mandante) e Impresa Ottomano Ing. Carmine Srl (mandante).
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- L'Autorità Portuale ha reso noto che per quanto attiene l'ulteriore opera connessa di dragaggio del Molo Polisettoriale e alla relativa cassa di colmata ha formalmente autorizzato il direttore dei lavori ad avviare le indagini preliminari alla redazione del progetto esecutivo, attività propedeutica all'avvio dei lavori, successivamente alla scadenza del termine per la proposizione di eventuali ricorsi che potrebbero compromettere la tempistica concordata con la Presidenza del Consiglio dei ministri e gli operatori internazionali. Nei primi mesi del 2015 saranno affidati i lavori delle altre opere e si interverrà sui cronoprogrammi per la riduzione dei tempi di ultimazione degli interventi.
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- L'ente portuale ha ricordato che la realizzazione di tali opere, che rientrano nell'“Accordo generale per lo sviluppo dei traffici containerizzati nel porto di Taranto e il superamento dello stato d'emergenza socio economico ambientale” del 20 giugno 2012, consentirà l'ormeggio di navi portacontainer di ultima generazione di capacità fino a 18.00 teu e modificherà in maniera sostanziale l'aspetto e l'efficienza dello scalo a vantaggio della diversificazione dei traffici e del raggiungimento dello status di “porto di terza generazione”. Inoltre queste opere, unitamente ai lavori in corso per la realizzazione della Piastra Logistica, contribuiranno allo sviluppo dei traffici commerciali nel porto non legati esclusivamente al transhipment, rafforzando il ruolo dello scalo jonico quale hub internazionale logistico-portuale e gateway europeo in grado di operare come ponte di collegamento del territorio con i mercati internazionali.
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- Intanto i nove dipendenti della Carmed Italia, gestore del magazzino di temporanea custodia doganale del Taranto Container Terminal (TCT) e agente portuale delle navi del gruppo Evergreen Marine Corporation/Italia Marittima, hanno inviato al commissario straordinario dell'Autorità Portuale di Taranto, Sergio Prete, una lettera nella quale evidenziano che, a causa del dirottamento delle navi Evergreen verso il porto di Pireo e la chiusura del terminal contenitori di Taranto per via dei lavori di ammodernamento della banchina del Molo Polisettoriale, sono messi a repentaglio il futuro non solo dei lavoratori di Taranto Container Terminal ma anche di quelli dell'indotto tra qui quelli di Carmed Italia, ai quali l'azienda ha comunicato nei giorni scorsi di voler avviare le procedure per una drastica riduzione del personale. «Tale decisione - spiegano - è stata motivata con la quasi totale assenza di commesse». «Il futuro - sottolineano i dipendenti dell'agenzia - appare dunque drammatico non solo per gli scriventi ma anche per i colleghi di altre agenzie marittime, case di spedizione ed imprese di trasporto. Gli ammortizzatori sociali attualmente in essere non consentono infatti a piccole realtà aziendali come la Carmed Italia di garantire una forma alternativa di reddito che si prolunghi fino al marzo-giugno 2016, periodo in cui si stima siano completati i lavori di riqualificazione ed adeguamento della banchina del Molo Polisettoriale ed il relativo dragaggio dei fondali». I lavoratori di Carmed Italia chiedono quindi un incontro con Sergio Prete per manifestare la loro preoccupazione e per fare chiarezza sul cronoprogramma dei lavori «da cui - sottolineano - al momento, dipende il futuro dei dipendenti della Carmed Italia e di tutte le aziende dell'indotto». Secondo i dipendenti dell'agenzia, «sarebbe opportuno che il presidente dell'Autorità Portuale richiedesse a tutte le società coinvolte, dal vettore al terminalista, di farsi carico delle responsabilità di assicurare a tutti i lavoratori, compresi quelli dell'indotto, una prospettiva lavorativa certa, una volta che i lavori di ammodernamento dell'intero Molo Polisettoriale, o meglio ancora di una porzione dello stesso, saranno terminati», e nel frattempo sarebbe necessario «che l'Autorità Portuale, insieme a tutte le altre istituzioni e rappresentanze sociali, si adoperi al massimo per sensibilizzare il vettore Evergreen a mantenere il regolare collegamento feeder con il porto di Pireo, paventato nelle settimane scorse ma del quale al momento non vi è alcuna certezza. Ovviamente - precisano - l'avvio di tale servizio di feederaggio non risolverebbe la crisi della Carmed Italia e di tutte le altre aziende dell'indotto che si trovano in uno stato di altrettanta sofferenza, ma sarebbe un segnale inequivocabile che la compagnia di navigazione taiwanese crede ancora nelle potenzialità del porto di Taranto». Per i dipendenti dell'agenzia, inoltre, è altrettanto importante che vengano emanati ammortizzatori sociali ad hoc affinché tutte le aziende possano riprendere, una volta completate le infrastrutture previste e ripristinati i traffici containerizzati, le loro normali attività.
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