- Oggi, presso la Regione Friuli Venezia Giulia, è stato sottoscritto un contratto di compravendita tra il governo ungherese e le aziende private Teseco e Seastock, primo passo per la realizzazione di un terminal multipurpose nella zona Noghere (Trieste). L'investimento complessivo, che comprende l'acquisto, la messa in sicurezza ambientale dell'area e lo sviluppo del progetto, è stimato in circa 100 milioni di euro.
- L'area interessata dall'accordo, sede in passato dell'impianto di raffinazione petrolifera Aquila, è caratterizzata da una banchina con un pescaggio di 13 metri e sarà destinata in prevalenza al commercio estero ungherese. Comprensivo di un'ampia area logistica di retro-banchina adatta allo stoccaggio e alla manipolazione delle merci, il sito oggetto di compravendita offrirà anche un'occasione di sviluppo per tutti i traffici di interesse per il porto di Trieste, nelle componenti marittima e logistica. La zona, collocata a sud-est dello scalo giuliano, è servita dalla ferrovia e misura circa 320.000 metri quadri, di cui circa 60.000 di zona demaniale lungo costa amministrata dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
-
- Ricordiamo che a metà 2013 il Comitato Portuale dell'allora Autorità Portuale di Trieste aveva deliberato di assegnare alla Teseco Spa una concessione demaniale marittima della durata di 60 anni relativa ad aree per complessivi 60.332 metri quadri presso la Valle delle Noghere allo scopo di realizzare un terminal ro-ro/multipurpose ( del 29 luglio 2013 e 24 aprile 2015).
-
- L'accordo odierno è stato siglato alla presenza del vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, del ministro ungherese degli Affari esteri e del commercio, Péter Szijjártó, del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e del presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino. Quest'ultimo ha sottolineato che l'iniziativa posizionerà l'area portuale triestina sempre più come hub strategico d'Europa, “porta” marittima e logistica dell'Europa continentale. Negli ultimi tre anni infatti - ha sottolineato D'Agostino - lo scalo giuliano, grazie alle connessioni ferroviarie merci, si è attestato punto di riferimento essenziale per importanti catene logistiche da e verso l'Ungheria (quale ad esempio l'automotive) raggiungendo quota 14 coppie di treni a settimana tra Trieste e Budapest.
-
- «L'accordo siglato oggi - ha proseguito il presidente dell'AdSP del Mare Adriatico Orientale - rappresenta il compimento di un lavoro durissimo, iniziato nell'autunno del 2017 e per cui ringrazio sentitamente l'ambasciata italiana a Budapest, guidata dall'ambasciatore Massimo Rustico, la Regione Friuli Venezia Giulia e lo staff dell'Autorità di Sistema. Al contempo, è solo l'inizio di una fase più concreta di sviluppo, un grande risultato per il porto, la Regione e l'intero sistema Italia».
-
- D'Agostino ha specificato che «il regime di Porto Franco ha avuto un ruolo essenziale nel convincere l'Ungheria, che è uno dei mercati più dinamici con cui stiamo dialogando. Questo investimento - ha evidenziato - riguarda attività ad altissimo valore aggiunto e apre a una nuova visione del porto di Trieste come area di interesse per gli investimenti di partner europei».
-
- L'Autorità di Sistema Portuale ha precisato inoltre che il protocollo siglato oggi agevolerà la risoluzione di alcune tematiche di interesse strategico per il porto di Trieste, quali ad esempio la risoluzione delle questioni relative allo stato di Sito Inquinato di interesse Nazionale (SIN) presso il Ministero dell'Ambiente, del territorio e del mare e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; la possibilità di attivare rapidamente sul sito, o su una porzione di esso, il regime di Porto Franco; il ripristino e l'adeguamento dei raccordi ferroviari pubblici esistenti con la stazione Aquilinia. Il tutto con il coinvolgimento del Comune di Muggia nella pianificazione dello sviluppo futuro dell'area.
|