Confetra Friuli Venezia Giulia ha espresso «estrema preoccupazione» per la decisione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) di dichiarare decaduto Zeno D'Agostino dalla carica di presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. «Non entriamo nel merito della delibera, perché il nostro mestiere consiste nel portare traffici commerciali alla piattaforma logistica regionale», si specifica in una nota a firma del presidente dell'Associazione degli Spedizionieri del Porto di Trieste - FVG, Stefano Visintin, del presidente della sezione del FVG dell'Associazione Nazionale Terminalisti Portuali, Fabrizio Zerbini, del presidente dell'Associazione Spedizionieri Doganali FVG, Lorena Del Gobbo, e del presidente dell'Associazione degli Agenti Marittimi del FVG, Alessando de Pol. «Lo abbiamo fatto in anni bui - prosegue la nota - e lo continuiamo a fare oggi, guardando con soddisfazione ai primi risultati raggiunti. Proprio per questo motivo, siamo preoccupati dal serio rischio che provvedimenti amministrativi pur legittimi, ma miopi, possano vanificare il duro impegno profuso negli ultimi anni per rilanciare il nostro porto e il sistema logistico ad esso collegato. Un lavoro svolto con Zeno D'Agostino, col quale abbiamo condiviso la visione e la strategia».-
- «Enormi investimenti a favore dello sviluppo dell'intero sistema portuale - sottolinea Confetra FVG - potrebbero subire disastrose conseguenze se si mettesse in discussione la validità degli atti siglati dall'Autorità Portuale. Ci chiediamo, quindi, come sia possibile attrarre investimenti nazionali ed internazionali con l'obiettivo di creare ricadute economiche ed occupazionali sul territorio ed anche in ambito nazionale dopo l'ennesima dimostrazione dell'incertezza normativa che caratterizza il nostro Paese. Questa incertezza ruba oggi il futuro del porto e della città di Trieste».
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- «Gli imprenditori e gli operatori, che esprimono totale supporto e solidarietà al presidente D'Agostino - conclude la nota - non si possono sostituire alla politica e alle istituzioni nell'individuare una soluzione, ma esigono con forza il rispetto del proprio lavoro e non accetteranno alcuna formula di governo dell'Autorità di Sistema Portuale che limiti le opportunità di sviluppo faticosamente create durante questi ultimi anni».
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