- L'European Community Shipowners' Associations (ECSA) ha sollecitato l'effettuazione di nuove azioni per contrastare la pirateria che pone a rischio la navigazione nel Golfo di Guinea, gravità della minaccia - ha rilevato l'associazione degli armatori europei - che è stata messa in evidenza dall'ultimo incidente del 24 novembre che ha coinvolto la fregata danese HDMS Esbern Snare e che si è concluso, dopo un breve scontro a fuoco, con l'uccisione di quattro pirati, il ferimento di uno di loro e la cattura di altri tre.
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- Sottolineando l'estrema preoccupazione degli armatori, il presidente dell'ECSA, Claes Berglund - ha osservato che «negli ultimi anni la situazione nel Golfo di Guinea ha rappresentato una priorità assoluta per l'industria europea dello shipping. Il numero di episodi di pirateria e il livello di violenza suscitano gravi preoccupazioni per la navigazione commerciale e per la sicurezza dei marittimi che navigano nell'area».
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- L'associazione armatoriale ha rimarcato il proprio continuo e pieno sostegno alle attività dell'UE nella regione, tra cui il meccanismo Coordinated Maritime Presence (CMP) avviato lo scorso gennaio, ma ha anche esortato la programmazione di ulteriori azioni per affrontare il problema. «L'ECSA - ha spiegato Berglund - ha apprezzato assolutamente gli impegni già assunti da alcuni Stati membri dell'UE per dispiegare negli ultimi mesi ed anni mezzi aerei e navali nella regione. Vorremmo incoraggiare fortemente gli Stati membri a considerare ciò come una questione di assoluta priorità e ad assegnare risorse adeguate per rafforzare la sicurezza marittima nel Golfo di Guinea».
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