
Sono complessivamente pari a 48,0 milioni di euro le risorse disponibili per il dragaggio dei porti pugliesi, interventi che però sono in parte a rischio. Intervenendo mercoledì al convegno “Il dragaggio dei porti pugliesi. Linee guida per la semplificazione dell'iter approvativo” organizzato da Regione Puglia, Asset e Arpa, l'assessore ai Trasporti e alla mobilità sostenibile della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, ha presentato i risultati dell'Azione 7.4 “Interventi per la competitività del sistema portuale e interportuale” - Asse VII del POR Puglia 2014-2020 che ha appunto questa dotazione finanziaria da destinare agli interventi di dragaggio e alla gestione dei sedimenti estratti.
L'assessore ha ricordato che al momento sono state ritenute ammissibili e finanziabili 12 proposte progettuali, per un ammontare di contributi richiesti di 41,0 milioni di euro, inclusi 5,3 milioni richiesti dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale per il dragaggio del porto di Barletta nell'ambito di un progetto del valore di sei milioni di euro. Tra questi 12 progetti, i lavori nel porto di Barletta sono stati già consegnati, mentre nel porto di Molfetta è partita la bonifica bellica del sito propedeutica alla consegna dei lavori. Tutti i progetti sovvenzionati - ha specificato - hanno di fatto avviato le attività di progettazione e stanno scontando l'iter amministrativo ambientale ai fini dell'assunzione delle autorizzazioni necessarie all'approvazione del progetto esecutivo, funzionale all'attivazione delle procedure di gara per l'affidamento dei lavori.
Ricordando inoltre che il cronoprogramma prevede l'avvio delle procedure di gara entro il 2023, con completamento delle opere in un arco temporale che va da un minimo di quattro mesi a un massimo di 18 mesi, Maurodinoia ha spiegato che proprio su queste scadenze si registrano dei problemi: «attesa la scadenza del 31 dicembre 2023 per il finanziamento a valere sulla programmazione UE - ha precisato l'assessore - emergerebbe sin da ora la necessità di uno sforzo di riprogrammazione finanziaria a copertura dei costi d'investimento, con l'intento di mettere in salvaguardia gli interventi di dragaggio selezionati, rappresentativi di un manifesto interesse regionale verso i fabbisogni della portualità locale. Le opere di dragaggio dei fondali marini sono, infatti, interventi di manutenzione fondamentali per l'efficientamento delle infrastrutture portuali regionali (dai piccoli porti a vocazione diportistica ai grandi porti commerciali), che garantiscono l'accessibilità e la navigabilità in sicurezza al loro interno. Ritengo - ha affermato l'assessore - sia interesse di tutti gli attori del sistema lavorare alla semplificazione dell'iter approvativo per il dragaggio, approfondire le normative che sottendono alla caratterizzazione dei sedimenti estratti e delle aree dove depositare il materiale dragato, e diffondere la conoscenza di tecnologie e sistemi innovativi ecosostenibili».