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La Commissione Europea ha compiuto un importantissimo passo avanti nella tutela della sicurezza dei passeggeri in mare proponendo agli Stati membri di assicurarsi che tutti i traghetti passeggeri e i mezzi navali veloci siano ispezionati nei porti europei per accertare che rispondano agli standard stabiliti dall'International Maritime Organization (IMO).
La proposta, che deve essere approvata dal Consiglio dei ministri dei Trasporti e dal Parlamento europeo prima di diventare legge, segna una svolta rispetto alla pratica attuale. Sino ad ora infatti l'accertamento delle condizioni di sicurezza viene effettuato da ogni singolo Stato, che conduce autonomamente le inchieste che si rendono necessarie.
Con la nuova proposta gli operatori di navi traghetto e di navi ad alta velocità, prima di aprire un servizio, dovranno adempiere ad una serie di rigorose verifiche delle condizioni di sicurezza. Le navi dovranno essere munite ad esempio di un voyage data recorder (VDR), equivalente alla scatola nera degli aerei, esaminata in caso di incidente.
Neil Kinnock, responsabile UE per i trasporti, ha detto: "la proposta fa sì che si possa operare ovunque nell'Unione Europea, che siano garantite le condizioni di massima sicurezza e che siano assicurati e verificati gli standard stabiliti in sede comunitaria. Queste misure danno certamente maggiori garanzie di sicurezza ai passeggeri".
Dopo la tragedia avvenuta nel 1994 dell'"Estonia", nella quale persero la vita 852 persone, il Consiglio dei ministri aveva chiesto alla Commissione Europea di formulare una serie di proposte per garantire la sicurezza dei passeggeri in viaggio da e per i porti comunitari. Nel 1995 il Consiglio aveva adottato nella legislazione europea il Codice IMO, che dispone le misure di sicurezza di base a livello internazionale, e lo aveva reso obbligatorio per tutte le navi passeggeri ro-ro. Due anni dopo, nel dicembre del 1997, era stato introdotto un regolamento (che il Parlamento europeo deve ancora approvare) che introduceva un sistema obbligatorio di registrazione dei passeggeri. Questa normativa aveva l'obiettivo di consentire un'agevole ricerca dei passeggeri, o dei gruppi di passeggeri, in caso d'incidente, consentendo - tra l'altro - di stabilire quali fossero le condizioni di viaggio delle persone e di verificare la velocità della nave.
La legislazione che si vuole ora introdurre stabilisce un sistema di sicurezza comune a tutte le navi traghetto e alle navi veloci che partono regolarmente da e per i porti europei. La normativa verrebbe applicata indipendentemente dalla bandiera delle unità che scalano i porti europei, con inclusione quindi delle numerose navi che sono registrate in nazioni extraeuropee e che non sarebbero pertanto sottoposte automaticamente alla legislazione UE.
Alcune norme di sicurezza introdotte sarebbero, oltre al già citato VDR:
- la garanzia da parte della società di navigazione che il comandante, in cattive condizioni di mare, potrà assumere autonomamente ogni decisione che consideri necessaria per la sicurezza della navigazione
- l'immediata comunicazione all'amministrazione statale della bandiera della nave di danni o di carenze dei sistemi di apertura
- la stesura, prima della partenza, di un piano di navigazione
- la predisposizione di uno schema informativo sull'assistenza alle persone anziane o disabili, che dovrà essere messo a conoscenza dei passeggeri
La proposta di legge prevede anche l'effettuazione di ispezioni e controlli sulle misure di sicurezza adottate per le navi traghetto e le navi veloci prima della loro entrata in servizio. Verifiche che verrebbero successivamente effettuate a intervalli regolari.
La normativa introdurrebbe anche un'importante novità che riguarda il coinvolgimento di altre nazioni nella ricerca delle responsabilità di un incidente marittimo. Ad oggi queste indagini vengono svolte dallo Stato sotto la cui nazionalità opera la nave, anche quando l'incidente avviene in acque internazionali. |
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