Gli shipbroker stanno affrontando le nuove sfide professionali imposte dall'accelerazione del fenomeno della globalizzazione determinata dai nuovi mezzi di comunicazione. Nel nuovo manuale "Il mediatore marittimo" gli autori Umberto Costa, Eugenio De Paolis ed Ennio Palmesino sottolineano come questo nuovo impulso, di cui apparentemente l'intermediazione potrebbe essere la prima vittima, pur ridimensionando l'importanza del mediatore quale informatore, ha accentuato invece «la necessità di qualcuno che aiuti a selezionare correttamente la molteplicità di offerte». Dopo i primi anni dall'esplosione del fenomeno - osservano i tre redattori del manuale, curato da Giorgio Lombardi ed edito da Bozzi con il patrocinio dell'Assagenti di Genova - «è seguito un assestamento naturale, positivo per l'attività del mediatore marittimo: si è rivalutata l'importanza di un professionista che avesse la capacità di analizzare queste abbondanti quantità di notizie e di metterle ordinatamente a disposizione dei fruitori del servizio: armamento e carico». «Non è più l'informazione che conta - dicono Costa, De Paolis e Palmesino - ma la capacità di scegliere quella giusta. Cresce pertanto sempre più l'esigenza di alta professionalità». Una professionalità che i tre autori del manuale contribuiscono a costruire quali docenti del corso di formazione e aggiornamento professionale "Domenico Papagno", organizzato annualmente dall'Associazione Agenti Raccomandatari Mediatori Marittimi Agenti Aerei di Genova (Assagenti). La loro esperienza è condensata nella pubblicazione "Il mediatore marittimo", un volume che esamina tutti gli aspetti dell'attività degli shipbroker, da quelli giuridici a quelli tecnici: carichi secchi, carichi liquidi, mediazione in compravendita e in locazione di navi, fino ai più recenti sviluppi nei cosiddetti futures.